Quella sera Sanji aveva preparato della cioccolata calda per tutti. Zoro era seduto sul ponte della nave a osservare quei fiocchi di neve che cadevano insistenti e non avevano voglia di smettere. Sanji lo raggiunse alcuni minuti dopo con due tazze di cioccolato e disse: «Ehy Marimo! Non hai freddo a stare sotto la neve?» lo spadaccino si voltò a guardarlo e si lasciò scappare un sospiro dicendo: «Cuoco da strapazzo, vieni qui» non era del tutto certo di voler essere il solito ragazzo intrattabile che si scaldava per niente. In quel momento con quella neve che cadeva dal cielo e lo rendeva triste. Si sentiva triste e questa cosa lo faceva sentire indifeso come un bambino, non gli piaceva quella sensazione.
Sanji non se lo fece ripetere due volte e gli si avvicinò porgendogli la tazza di cioccolata calda. Zoro la prese e afferrando il cuoco per il polso lo fece sedere tra le sue gambe posando poco dopo la fronte contro la sua spalla.
Il cuoco non disse niente, gli andava bene così, non era il caso di fare domande su quello strano comportamento, almeno quel giorno non si stavano urlando contro come due cani rabbiosi.