05- Family Problems

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Emily sorrise anche se era senza parole ed lo abbracciò forte, mentre lui stava piangendo sicuro che sua sorella non l'avrebbe mai accettato.

"Non piangere, io sono felice così! William a me non importa del sesso."
Gli sussurrò dolci parole accarezzandogli i capelli castani e morbidi.

"N-ne sei sicura?"
Chiese balbettando mentre alzò lo sguardo su di lei con gli occhi lucidi.

"Di cosa hai paura? Che a me non puoi andarmi a genio perchè ti piacciono gli uomini?"
Disse cercando di tranquillizzarlo ed gli accarezzò i capelli dolcemente ed gli asciugò le lacrime con il pollice.

William l'abbraccio forte sorridendo, era felice, non molti al giorno di oggi riescono ad accettare l'omosessualità del proprio parente o amico stretto,perchè ancora nella società arretrata, non riusciamo ad accogliere la diversità di una persona come noi.

"Tu sei mio fratello, ed lo sarei per sempre, in base ad ogni scelta che ti farai."
Gli parlò dolcemente rivolgendo un sorriso sincero e gentile.

William si alzò ed si sistemò il viso ed allargò le labbra, mentre il silenzio tra due anime appena in pace venne distrutto dal rumore di un campanello abbastanza fastidioso, i due si guardano William prese un cacciavite e Emy compose il numero della polizia.

William si avvicinò piano piano ed aprì ed puntò timoroso il cacciavite alla figura, che si rivelò essere il nonno dei due.

Roberto, un nome originariamente italiano, prese il polso di William girandola ed gli diede un pugno sulla spalla.

Emily rise di gusto alla scena reggendosi con le mani sullo stomaco, mentre il fratello era nella fase di bambino.

Emily corse dal nonno abbracciondolo ed stringendolo forte.

Il moro fece ciao con la mano fortunata, mentre piano piano cercò di alzarsi dal freddo pavimento marrone della casa.

Infine riuscì ad alzarsi ed riprendersi piano piano, per poi alterarsi.

"Ma in questa famiglia che problemi avete?! A pazzi psicopatici con uno che ti spezza i polsi!"
Disse in modo abbastanza semplice la sua opinione mentre i due lo guardarono sconfitti.

Poi sorrise forse un pochino intimoriti,e sussurrò:

"Vi ho preparato una torta."
Portò i suoi parenti in cucina sfornando la torta con Aspetto leggermente bruciato.

Roberto fece il segno della croce, ed Emily digitò il numero del pronto intervento.

Il moro sbuffò ed si diede il palmo sulla fronte.

"L'ho cotta tranquilli, è commestibile."
Disse tagliando dei pezzi di quella... Torta?

"Will quando dicevo di cuocerla lo potevi fare! " urlò l'anziano strozzandosi.

"Minchia il sale non è lo zucchero!"

"Non arrabiatevi con me lei non mi ha dato una mano!"
Piagnucolò puntando il dito contro la sorella, mentre i due si girano con espressione arrabbiata.

"hai trenta anni!"

"Okay Robert, ti dò un consiglio fatti i cazzi tuoi

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"Okay Robert, ti dò un consiglio fatti i cazzi tuoi."
Disse al telefono, mentre era in macchina, finalmente ripartita dopo l'incontro con Emily.

"ma fatti tu i cazzi tuoi."
Robert al telefono rispose volgarmente, mentre Andrew sbuffò guardando la strada.

"Ho bisogno di uno psicoanalista."

"Io di tua sorella."
Andrew guardò male lo schermo del telefono e rispose.

"Che cazzo hai detto?!"

"Niente! Senti... Hai il numero della tipa che ti piace?!"

Il ragazzo roteò gli occhi ed strinse il volante.

"Non è se gli chiedo un appuntamento, la voglio subito portare a letto."
Il suo amico ridacchiò.

"Tra una settimana sarà incinta."


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