IN FOTO:MANDY.
Sento il rumore dei pugni battere sulla porta di legno dietro la quale mi trovo io, è mio padre che mi ordina di uscire dalla mia camera sennò mi ammazza.
Lo fa perché è nervoso,sarà sotto effetto di qualche stupefacente e solitamente se la prende con mamma.Mamma non c'è,è lì fuori da qualche parte a prostituire il suo corpo per poter permettere a mio padre di comprare quello che per lui è essenziale,la droga.
Esatto quella stessa sostanza che lo porta ad essere un mostro e siccome mia madre non è in casa sarò io a prenderle di Santa ragione.
In queste situazioni non mi resta che aprire la porta e sperare solo che le botte non siano talmente forti da farmi svenire.
Un rumore più forte del solito mi distrae dai miei pensieri,e così mi ritrovo a terra.
Mio padre ha sfondato la porta per entrare e dietro c'ero io."Alzati puttana"sento ringhiare a mio padre "alzati ho detto,prima che non sia io ad alzarti a suon di schiaffi"
Quindi provo a fare come dice e quando finalmente ci riesco mi da una ginocchiaga allo stomaco facendomi piegare in due.
Il dolore è intenso e persistente e mentre provo a mettermi totalmente all'impiedi mi prende per la gola:
"C-cosa vuoi?" Chiedo sperando di non subire le conseguenze della domanda che ho appena posto."C'è che tua madre è una puttana e tu sei come lei.Dov'è quella puttana di tua madre?" "Io io non lo so" "menzogne,tu lo sai dov'è e sai cosa?Lo so anche io ma lo volevo che me lo dicessi tu" dopo questa affermazione lascia la presa sul mio braccio e lascia scivolare le braccia lungo il corpo serrando i pugni.
Guardo bene il viso di mio padre,Rahul.
Ha il viso pallido e delle chiazze violacee sotto gli occhi ma nonostante ciò è un uomo di bell'aspetto.
Ha 35 anni,è alto,con i capelli scuri e gli occhi blu.
Ha un tatuaggio che gli prende interamente il braccio sinistro e una cicatrice non molto evidente al collo,simbolo della sua vita molto problematica.Ha lo sguardo perso e gli occhi leggermente lucidi "Non lo dovrebbe fare" dice,gli vorrei rispondere che lei non vuole,che nessuna donna al mondo vorrebbe vendere il suo corpo,che è costretta a farlo,che lo fa per lui,per amore,per paura,per proteggermi e non distruggere tutto,anche se "distruggendo" finalmente questa storia metterebbe fine a tutto questo male che da anni ci perseguita.
Però devo ammettere che mi sento sollevata,perché in questo momento è tornato in se e quindi non sarà violento per un pochino.
"Sei la copia di tua madre" dice abbassando lo sguardo.
E già,io come mia madre ho i capelli di un biondo scuro e i lineamenti del viso molto simili, gli occhi invece,sono come quelli di mio padre.
"Mi ricordi tanto lei alla tua età,mi dispiace per come siamo ora ma io sono così e lei avrebbe potuto scegliere di meglio ma ormai ha fatto la sua scelta" le sue parole mi fanno uno strano effetto,un mix di odio,tristezza e compassione.
Odio perché lui potrebbe cambiare la situazione evitando tutte le cose sbagliate che fa.
Tristezza proprio perché non smette,proprio perché lui lo sa,sa cosa fare ma non reagisce,sa anche che mamma merita di meglio ma non ce niente.
Compassione perché vedo la tristezza nel suo volto,il suo voler cambiare ma il non riuscirci e il suo fallire miseramente.Si,lui ci ha provato a cambaire ma dura sempre poco,promette che andrà a lavorare,che non ci picchierà e che ci tratterà bene,ma in realtà non è mai così.
Lo vedo alzarsi ed uscire dalla stanza.
Nessuno a scuola sa di questa cosa,cerchiamo di essere una famiglia normale,senza problemi,infatti per evitare che qualcuno veda quello che realmente siamo ci mettiamo poco in mostra e non ho amici,cioè si ma non li ho mai portati in casa per paura che arrivasse mio padre non proprio in se.
Non ho mai avuto un ragazzo perché non credo nell'amore,per carità ho visto tante coppie felici ma alla fine potrebbe essere solo "scena" un po' " come la mia famiglia.
E poi degli uomini non mi fido,promettono la Luna ma alla fine?Alla fine scambiano la Luna per un sassolino,che paradosso.
Vorrei tanto avere una famiglia normale,l'unica cosa per cui gli sono grata è che almeno non hanno messo al mondo altri bambini,almeno non soffriranno altre persone.
Che poi alla fine non riesco nemmeno a serbare rancore nei confronti di nessuno dei due,perché alla fine parliamoci chiaro,mia madre potrebbe scegliere di andarsene da qua ma non lo fa.
Io non so perché non lo faccio,non è mancanza di coraggio,forse "affetto" o forse perché non ho nient'altro o boh.
In un certo senso mi sento capace di stabilire le cose però mi rendo conto che alla fine sono solo illusioni.Cosa dovrà mai fare una ragazza di 16 anni?È ridicolo,è impossibile,improbabile anche solo pensare lontanamente che una ragazzina possa porre fine a tutte queste sciagure.
In giorno me ne andrò da tutto questo schifo,avrò una vita migliore e finalmente mi sentirò bene.
Perché alla fine che ho fatto di male per riceve tutto questo?
Che ha fatto mia madre?Si è solo illusa di poter cambiare un uomo,si è illusa che il suo amore poteva sconfiggere,che puoi sconfiggere,il male che lui ha dentro ma è chiaro che non è così.Questa sciocchezze dell'amore che cambia le persone rendendole migliori e che aggiusta tutto accade solo nei film,nei libri e nelle favole,mai nella realtà.
Nella realtà trionfa il male,nella realtà nulla ti cade dal cioelo e non viene nessun principe a salvarti,nessuna fatina e realizzare i tuoi desideri,ma devi lottare e comunque pensare a un possibile fallimento.
Mi addormento con un casino di pensieri in mente pensando alla giornata di scuola che mi attente domani e una lacrima si fa spazio sul mio viso al pensiero di mia madre...
SPAZIO AUTRICE:
DITEMI SE IL PRIMO CAPITOLO È STATO DI VOSTRO GRADIMENTO E FATEMI POSSIBILI CONSIGLI PER MIGLIORARE ANCHE SE ANCORA È TROPPO POCO,BACI.
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Quello che non vedi.
ContoMandy Hamilton è una ragazza di 16 anni che vive a Londra,suo padre è violento e costringe la madre di Mandy a prostituirsi per la dorga ed è vittima di bullismo. È giovane e bella ma maledettamente insicura. La sua vita verrà tormentata da tanti ev...