Gocce di sudore tracciano rotte sul mio viso, la puzza di roba illegale si espande nella stanza dalle gelide mura, queste mura che hanno assistito alla mia rovina, alle gioie, alla mia vita insomma.
Le finestre malandate fanno spazio all'aria sporca e inquinata di questa città, così ricca ma così povera nello stesso tempo.
Guardo il mio riflesso nel lavandino pieno di acqua sporca, ma mai così sporca quanto la mia anima piena di peccati.
La signora dell'appartamento vicino, come ogni giorno, grida al figlio che è un mio grandissimo amico, che si gioca la scuola sempre e le professoresse chiamano sempre a casa.Sta iniziando a piovere, e guardo come le persone si nascondono sotto i balconi, o nei bar, per evitare di bagnarsi.
Fa tanto freddo, ma il mio cuore lo è di più.
Il mio è il cuore di un ragazzo abbandonato, scappato dall'orfanotrofio, in cerca di una vita migliore, ma ho sbagliato strada,ho preso la strada della gente cattiva, che spaccia per riempirsi le tasche, che ruba, perché non vengono accettati a lavoro, un ragazzo che ha perso il gusto della vita perché la vita non gli ha dato un gran ché.
Vivo in periferia, in un quartiere che la gente di solito preferisce evitare,in un palazzo pieno di gente povera,straniera che cercano solo un po' di fortuna, di assicurare un bel futuro ai figli, alcuni sono persino scappati dalla guerra, ma più che altro dalla stupidità del genere umano, del desiderio di superiorità.
Tutti cerchiamo un qualcosa che a volte si avvera e a volte no, siamo solo pieni di sogni e speranze.