Vedo Nathan al mio fianco, dorme come un bambino, sembra quasi un angelo, ci siamo addormentati guardando scream ed ora si che abbiamo un problema, provo a svegliare Nathan, ma i miei tentativi sono del tutto vani, mi metto a cavalcioni su di lui ed inizio a fargli il solletico, dopo cinque minuti passati a fargli il solletico si sveglia, almeno si è svegliato sorridendo "aspetta, dobbiamo andare a scuola!" grida alzandoti di scatto "allora il bagno è a destra, ti porto una maglietta di mio padre, con i pantaloni ti dovrai arrangiare perché mio padre è molto più alto" lo bacio e gli do la t-shirt "tranquilla ho un cambio a scuola" mi sorride e va in bagno, ci metto poco a cambiarmi, metto la felpa che mi ha dato ieri sopra una t-shir con scritto ''sorry but i'm not sorry'' mi piace molto questa maglietta, metto i jeans strappati e le calze a rete, Nathan esce dal bagno ha i capelli spettinati che gli rendono il viso molto dolce, sembra quasi un bambino, mi trucco ed usciamo, arriviamo stranamente in tempo, anzi, con dieci minuti di anticipo, arriviamo dagli altri che ci guardano straniti ''Nat ti ho chiamato venti volte, e non mi hai risposto'' dice Jacob, Nathan estrae il suo telefono dalla tasca guardando le chiamate dell'amico ''scusa me era silenzioso'' risponde il mio ragazzo ''dove eravate??'' chiede Noah, io e Nathan ci guardiamo e scoppiamo a ridere ''dopo essere andati via dalla spiaggia siamo andati a casa mia, e mentre stavamo guardando scream ci siamo addormentati'' spiego ai miei amici Jacob ha un espressione maliziosa, come anche Noah e Isaac, mente sembra che Alex sia immerso nei suoi pensieri, ultimamente ha spesso la testa fra le nuvole e sto iniziando a preoccuparmi ''se certo ci crediamo tutti che stavate guardando scream'' dice Isaac, divento rossa improvvisamente, lo guardo molto male e tutti scoppiano in una risata, Nathan mi mette un braccio attorno alle spalle, attraversiamo i corridoi, tutti si girano a guardarci, mi sento molto in soggezione, mi ricordo di quando guardavo quel gruppo attraversare i corridoi come una gang di brutti quartieri e mi ricordo come tutti li invidiavano, ma io no, non li ho mai invidiati, non mi è mai piaciuto stare al centro dell'attenzione mentre ora tutti mi conoscono come ''la ragazza del ragazzo più bello e popolare della scuola'' fino a qualche settimana fa non avrei mai pensato che mi sarei ritrovata qua, arriviamo in classe, abbiamo tutti quanti matematica, ci sediamo negli ultimi posti, Nathan accanto a me e gli altri dietro ''ah ragazzi non vi ho detto una cosa'' dice Noah, ci giriamo verso di lui ''mia cugina si trasferirà in questa scuola'' dice contento, anche io sono contenta, la cugina di noah è molto simpatica e potremmo diventare amiche, ha la mia stessa età, ed io non ho ancora un'amica femmina, si certo, ho i ragazzi come amici ma vorrei anche un'amica femmina, solo che qua è veramente raro trovare qualche ragazza del mio anno che non sia una gallina o una seguace di Aria, la prof richiama la nostra attenzione facendoci girare ed inizia la sua noiosissima lezione di algebra, in matematica vado molto bene, però mi annoio troppo a seguire la sua lezione, non fa altro che leggere e leggere dal libro, probabilmente se non fossi portata per la matematica andrei malissimo contando che spiega al massimo due volte l'anno ''non ci capisco un cazzo, è inutile'' sento Nathan bisbigliare alle prese con un espressione di monomi e binomi, lo guardo e sorrido, si gira verso di me ''che 'c'è? non tutti sono bravi come te in matematica'' dice ridacchiando, lo aiuto nell'espressione, in un'ora intera sono riuscita a spiegargli solo un'espressione, è un caso perso, usciamo dall'aula e ci dirigiamo in giardino '' ma perchè hai la felpa di Nat'' mi chiede Isaac ''gliel' ho rubata'' rispondo sorridendo e guardando Nathan 'bhe ti sta bene'' dice il mio ragazzo per poi stamparmi un bacio sulle labbra, la campanella suona di nuovo, segno che dobbiamo tornare in classe .
la giornata finalmente finisce, finalmente sono libera, il venerdì è il giorno più bello della settimana, finalmente potrò tornare a casa, mettermi il pigiama e guardare serie tv ''che programmi hai per stasera?? '' mi chiede Nathan ''pigiama, serie tv e pizza'' rispondo io fiera di me stessa, ridacchia ''e se ti venissi a fare compagnia?'' sorrido prendendo la sua mano e facendo intrecciare le sue dita con le mie ''va bene, allora ti aspetto'' sorrido stampandogli un bacio sulla guancia, ogni volta che devo baciarlo sono costretta a mettermi in punta di piedi, mi sono sempre piaciute le immagini dolci, quelle che trovi su instagram dove due ragazzi si baciano e lei è in punta di piedi, ho sempre sognato di avere un ragazzo più altro di me, ma ora lo trovo solo molto scomodo; ''hey voglio venire anche io'' dice Jacob facendo il broncio, a volte si comporta proprio da bambino, ma in fondo gli voglio bene anche perchè è così ''volete venire??'' chiedo ai ragazzi ''sono con mia cugina sta sera'' dice Noah ''che problema c'è, se vuole può venire anche lei'' dico, alla fine abbiamo deciso che ci vedremo alle 17:30 a casa mia, Nathan ha detto che verrà un po'prima e mi aiuterà a sistemare il salone, visto che è già più di un mese che vivo sola e la casa è veramente un casino, non sono mai stata una persona ordinata, tranne che con i libri, quelli devono stare sempre in ordine, torno a casa a piedi, un po' mi mancava tornare a casa a piedi, sono questi i momenti in cui penso di più, a parte quando sono in doccia, quando sono in doccia mentre canto penso a tanto, sopratutto ai miei, mi sentivo molto tradita da loro quando mi hanno scritto che non sarebbero tornati per sei mesi, hanno sempre tenuto di più al loro lavoro, e a quanto penso, non torneranno tra quattro mesi, sto solo aspettando una lettera, un messaggio o una chiamata che mi dica che torneranno fra chissà quanto tempo, ma infondo non mi dispiace così tanto, sono sempre stata molto indipendente, non mi è mai piaciuto dipendere da qualcuno, ho sempre amato la libertà, ho bisogno delle mie libertà e dei miei spazi, non di certo di persone che mi assillano continuamente dicendomi che cosa devo fare.
Sono le 16 e sento un rombo provenire dalla mia via, vedo Nathan sfrecciare con la sua moto nella strada sotto casa mia, certo che è proprio figo in moto...
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Avevamo Detto Per Sempre
Teen Fiction"Per tutta la vita ho avuto la sensazione di essere incompleta, come se una parte di me se ne fosse andata molto tempo fa" Alice, una semplice ragazza con una storia non troppo felice, una ragazza proveniente da una famiglia che si porta dietro fin...