depression and obsession.

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Vuoto.
Buio.
Le lacrime rigano il mio volto.
Le mani nei capelli e le ginocchia al petto, i singhiozzi scuotono il mio corpo.
Sono sola nel bagno di camera mia, la mia vista è appannata, il cuore batte forte e le mani tremano.
Mi alzo aggrappandomi al lavandino e mi guardo allo specchio, mascara colato, occhi e viso rossi, come i polsi da cui non aveva ancora cessato di gocciolare il denso e rosso sangue.
Porto le mani al viso, coprendolo con quelle, non riuscendo a guardami.
Il sangue cola a terra e sul lavandino.
Apro l'acqua, mi sciacquo il braccio e il viso ma le lacrime non cessano di cadere.
Mi appoggio al muro, alzo il viso al soffitto e chiudo gli occhi, mi lascio cullare dal leggero bruciore che mi rilassa tanto, ogni tanto sorrido, senza un motivo specifico, abbasso lo sguardo e vedo la piccola lametta, ancora a terra in mezzo al sangue e mi chino per prenderla.
La giro e la rigiro tra le mie piccole e paffute dita... forse troppo corte e grosse.
Riporto lo sguardo sullo specchio osservando la mia figura, che non mi è mai piaciuta, troppo bassa e tozza, con i rotolini che strabordano da ogni dove, le cosce troppo larghe, le braccia troppo grosse ma ornate da graziose linee bianche, rosee e rosse che mi piacciono tanto.
Riappoggio per l'ennesima volta la lametta sul braccio, mordendomi il labbro, spingendo leggermente su di esso e strisciandola velocemente sul polso, facendo sgorgare le prime gocce di sangue, mi rilasso, guardando le strisce rosse colare lentamente.
Era come una droga.
E chiudo gli occhi di nuovo, poi il nulla.
Vuoto.
Buio.

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