You are so fucking beautiful

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Quando Byun Baekhyun fu sbattuto fuori dal taxi, sotto la pioggia serale e senza un soldo in tasca, capì che il mondo gli era crollato addosso per davvero. - Brutto stronzo!- esclamò con un tono di voce più alto di un'ottava o due rispetto al normale. Si strinse nel cappotto lungo e pesante e con cipiglio guardò l'auto allontanarsi in fretta, nel traffico di una città che sul momento non riconobbe nemmeno.

Con la mente ripercorse tutti gli avvenimenti che l'avevano portato a quel punto: la telefonata a casa, la partita alla play station interrotta, le urla di suo padre e la voglia compulsiva di shopping estremo per togliersi di dosso lo stress. Non gli aveva creduto, quando suo padre lo aveva ricoperto di insulti e imprecazioni a vedersi prosciugare il conto in banca da suo figlio. "Ho solo preso in prestito qualche centinaio di won per il mio party!" aveva ribattuto Baekhyun, anche se in realtà si era trattato di molto più denaro. Per ripicca, aveva speso tutti i soldi rimasti sulla carta di credito del padre, comprando quel cappotto di marca che ora rappresentava la sua unica consolazione e non avendo più nulla per pagare il viaggio di ritorno in taxi. Dopo un'altra sfuriata dall'autista, eccolo a battere i piedi per terra dalla rabbia, avvolto in quel cappotto troppo grande ma perfetto per la sua vendetta personale.

Tutto quello che voleva era solo essere trattato bene e avere soldi da spendere per i suoi "bisogni". Era chiedere troppo?

Restò impettito sul marciapiede per un lungo minuto, senza la minima idea di che cosa fare. Si guardò solo un po' intorno: le auto viaggiavano svelte per la strada in mezzo a luci fastidiose di vari colori, la pioggia era forte e creava pozzanghere enormi su cui ogni tanto qualcuno che andava di fretta camminava e schizzava verso di lui, il quale si spostava irritato. Si voltò su se stesso e vide una fila di palazzi tutti uguali, pieni di portoncini dentro cui ogni tanto si infilava qualcuno velocemente. A quell'ora non poteva certo permettersi di restare in quella zona buia e minacciosa, perciò Baekhyun sbuffò frustrato ed iniziò a camminare, pur non avendo la più pallida idea della direzione che aveva preso. Andava tutto male, malissimo, ed era a pochissimo dal piantare uno strillo d'aquila per il nervosismo.

Da un angolo si avvicinò un gruppetto di ragazzi rumorosi e vestiti di nero, al che Baekhyun trasalì dallo spavento e si rifugiò nel primo posto che gli capitò sotto gli occhi: un anonimo bar con un'insegna al neon dondolante e sgangherata di cui non si riusciva a leggere la scritta, siccome era spenta. Baekhyun, senza neanche darsi un'occhiata in giro, rabbrividì dal freddo - quel cappotto non teneva nemmeno caldo, con quello che era costato, e cominciò a toglierselo aggiustandosi i capelli con un gesto civettuolo. Quando alzò lo sguardo, vide che era capitato in un bar piccolo e un po' vecchio, ma almeno faceva un piacevole calduccio.

Ma prima di produrre altri pensieri su quale bellissima o pessima idea era stata entrare lì dentro, Baekhyun vide a un metro da sé un ragazzo alto, appena paffuto in viso ma dal fisico asciutto, che teneva in mano una scopa e lo guardava fisso con quei suoi grandi occhi tondi.

- Sei fottutamente bello.-

Quella frase mormorata stranì Baekhyun, che fece d'istinto un passo indietro e tenne il cappotto stretto tra le braccia, ricambiando quell'occhiata insistente con la fronte aggrottata. - Ch-Che hai detto? Come ti permetti?- sbottò, guardandolo dall'alto in basso.

L'altro, presumibilmente un cameriere da come era vestito, sobbalzò ed arrossì, rendendosi conto solo in quel momento della frase inopportuna e leggermente volgare che aveva appena sputato fuori. - Oh!- fece, muovendosi a sua volta indietro di un passo. - Scusa, io ... Benvenuto, vuoi accomodarti?- aggiunse, accennando un sorriso e indicandogli cortesemente un tavolino.

Baekhyun lo scrutò ancora con perplessità, poi andò a sedersi ad un tavolo diverso poco distante e porse il cappotto al ragazzo. - Non sgualcirlo, mi raccomando!- disse, sospirando poi rassegnato mentre si metteva comodo e si guardava ancora intorno, spaesato.

You are so fucking beautiful [CHANBAEK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora