Capitolo 2

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Andai in camera mia, sbuffando.

Entrai sbattendo la porta violentemente provocando un forte rimbombo nel silenzio della casa.

Mi diressi verso il letto sedendomici sopra.

Non riuscivo a scacciare dalla mia mente quelle immagini forti e violente, non riuscivo a togliermi dalla testa il suo viso ed il suo sguardo...

Negli occhi avevo visto lo stesso terrore, la stessa paura, la stessa sofferenza, le stesse sensazioni che avevo provato in quegli anni orribili e che mi avevano segnato cosi tanto.

Gli insulti, le botte e le prese in giro avevano creato dentro di me un senso di vuoto e di poca autostima, cominciai a perdere peso perché ero grassa per loro, cominciai a essere più amichevole perché ero isolata per loro, cominciai a prendere voti eccellenti perché ero stupida per loro...

Nonostante tutto questo, tutto lo sforzo che ci mettevo per poter essere lasciata in pace e non essere sempre sotto gli occhi di tutti, per loro non ero accettabile...

Chiusi gli occhi, scacciando via i brutti pensieri. Mi stesi a pancia in giù su tutta la lunghezza del letto e misi le mani sotto il cuscino fresco.

La finestra era aperta, una leggera brezza mi accarezzó la pelle e spostó leggermente i miei lunghi capelli scuri.

Era cosi bello, tanto da farmi dimenticare di tutti i problemi che stressavano continuamente la mia mente confusa.

Dalla finestra entró un'altro soffio di venticello, un po piú freddo. Mi fece venire la pelle d'oca, ma non ci feci molto caso e subito dopo caddi in un profondo sonno.

***

Aprii gli occhi, la pupilla si fece più stretta a causa della luce che entrava attraverso la finestra aperta, era mattina, ero esterrefatta del fatto che avevo dormito per cosi tanto tempo!

Appoggiai i piedi a terra sul tappeto, morbido al contatto della pelle, allungai le braccia verso l'alto stiracchiandomi e sbadigliando pigramente, mi sistemai i capelli arruffati e misi a posto il trucco.

Aprii l'armadio e presi un vestito corto, bianco, leggero, senza spalline, lo adoravo, aspettavo tutta l'estate per potermelo mettere!

Avevo voglia di uscire e camminare con il vento caldo di Maggio che mi accarezzava i capelli, avevo voglia di isolarmi dal mondo, di poter dimenticare per un attimo e lasciare alle spalle tutto quello che mi affliggeva.

Presi la mia borsa di cuoio marrone e mi incamminai.

Andai a farmi una passeggiata per il centro della città.

I miei piedi andavano avanti da soli, avevo percorso così tante volte quella strada che potevo benissimo farla ad occhi chiusi.

Mi fermai, guardai verso l'alto l'insegna che diceva "Libreria", pronunciare quella parola mi rendeva felice.

Appoggiai la mano sulla maniglia della porta e la aprii, passata la soglia un'ondata di profumo invase il mio corpo...era il profumo dei libri, libri nuovi, non ancora aperti, non ancora toccati.

Il sorriso apparve sulla mia bocca dopo aver assaporato quell'inebriante profumo, ero in ecstasy...mi girai verso il bancone e vidi Amber, la cassiera, la quale mi sorrise e mi salutò entusiasta

"Ciao Emma! Da tanto che non ti vedo! Hai già letto il libro che hai comprato poco tempo fa?" Disse con voce squillante

"Si, mi é piaciuto molto! Infatti sono qui per prenderne un'altro visto che l'ho finito"

Mi fece un sorriso e si girò verso il cliente che stava servendo.

Mi aggirai per la libreria esplorando i vari scaffali, mi fermai verso la categoria "thriller", con le mani toccavo le varie copertine leggendo velocemente il titolo sopra ognuna, con la punta del dito mi fermai su un libro alquanto interessante...lo presi in mano, era del mio autore preferito, Stephen King, amavo come scriveva e sopratutto amavo i suoi libri.

Con la mano esploravo la copertina in ogni minimo dettaglio, rimasi incantata da i colori usati, erano scuri e freddi come piacevano a me, lo aprii con la mano, appoggiai il naso sul libro per poter sentire il suo inestimabile profumo, la mia mano scorse sulla pagina dove era presente l'introduzione, gli occhi scorrevano sulla pagina come l'acqua su un torrente, con le pupille assorbivo le parole e con la mente creavo intorno a me un mondo creato dalla mia fantasia e dall'autore.

"Bel libro!"

Sentii una voce roca, provenire alla mia destra, chi era quello che mi aveva interrotto durante la mia lettura?

Mi girai per poter vedere meglio chi aveva disturbato la mia adorazione verso il libro e lentamente spostai lo sguardo verso la presenza a fianco a me.

Era un ragazzo, con gli occhi verdi contornati da ciglia lunghe e scure, aveva i capelli ricci, erano scuri e ben definiti,  era alto e slanciato, le sue braccia erano lunghe e scoperte a causa dei risvolti della sua camicia bianca dove s'intravvedevano le vene sporgenti, il sinistro era ricoperto di infiniti tatuaggi, la sua bocca era rosea e carnosa la quale presentava uno splendido sorriso.

Mi accorsi che non era vestito "normalmente" ma aveva la divisa da commesso della libreria, mi soffermai per un attimo sulla targhetta dove purtroppo non c'era il suo nome ma il nome della libreria, avrei tanto voluto sapere come si chiamava quel ragazzo alquanto attraente.

Lo guardai di nuovo negli occhi, il silenzio si fece sempre più imbarazzante, ma ero stata presa da i suoi splendidi occhi verdi in cerca disperatamente di una mia risposta alla sua affermazione...

"D-davvero? Avevo intenzione di comprarlo..." dissi un po' imbarazzata

"Sai Stephen King é uno dei miei scrittori preferiti" disse con orgoglio

Non sapevo cosa rispondere ero imbarazzata tanto da arrossire e credo di averglielo fatto notare...

"Se hai bisogno di me sono al bancone" disse facendomi l'occhiolino

Il rossore sulle mie guance aumentò

"O-ok!"

Mi girai dandogli le spalle, sentii i suoi passi allontanarsi da me, riuscii a calmarmi e mantenere la calma, ma, mi sentivo comunque sotto pressione, mi sentivo osservata, mi girai per un attimo per assicurarmi che non fosse più di fianco a me, ma vidi con la coda dell'occhio il suo viso ed i suoi occhi che mi studiavano e guardavano attentamente, ogni centimetro del mio corpo coperto da quel misero vestito.Questo mi mise ancora più agitazione, così mi incamminai velocemente verso il bancone dove era presente Amber.

"A volte penso come fai a leggere cosi tanti libri!" Disse con un tono scherzoso.

Le sorrisi mentre le porgevo frettolosa i soldi, mi accorsi che la mano tremava. Ero in panico. Dovevo uscire al più presto da quel posto, diventato infernale per via dello sguardo persistente di quel ragazzo.

Amber capì che ero di fretta così senza iniziare la nostra solita chiacchierata del più e del meno, mi diede subito lo scontrino, il libro ed il resto.

"Ciao ci vediamo la prossima volt..."

Non fece nemmeno a tempo di finire la frase che io ero gia fuori dalla Libreria.

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