giorno sette

766 67 10
                                    

dicembre 2017

Thomas stava seduto in silenzio davanti ad Ethan che indossava una camicia bianca e un paio di jeans neri aderenti. Era la vigilia di Natale e si erano riuniti dopo mezzanotte per festeggiare (ma cosa poi? Erano tutti atei lì dentro) la vigilia.
Più che altro era una buona scusa per sottrarsi alla pace della famiglia, alle mansioni che i genitori ti davano, e alle domande scomode della nonna.
Soprattutto Thomas, Thomas le odiava: partiva da un "Come va a scuola?" E finiva con un "La fidanzatina?".
Le ragazze non gli mancavano, poco ma sicuro. Insomma, il suo ciuffo ribelle costantemente riccio, gli occhi verdi contornati dalle occhiaie, e quel sorriso tenero facevano colpo.
Solo che..
Si era interrogato sulla sua sessualità e qualche dubbio gli era venuto. Non che non gli piacessero le ragazze, ma c'era anche Ethan.
E quella sera aveva provato a non sorridere vedendolo con i capelli lunghi e neri, leggermente mossi, aveva provato a non guardargli la schiena tonica ricoperta di bianco, aveva provato a non squadrare il suo sedere, che sì, probabilmente avrebbe toccato durante la serata perché "Oh scusami Ethan, non era mia intenzione".
Aveva provato tutto, davvero.
Ethan era arrivato, aveva salutato tutti normalmente, pacca sulla spalla e bacio sulla guancia. Era questo il suo motto. Però con Thomas fu diverso.
Ethan lo sapeva che non era etero, lo sapeva e non poteva negarlo, soprattutto alla vista del biondo vestito con una delle sue camicie a stampe che lasciavano quasi sempre intravedere le sue clavicole sporgenti e un paio di blue jeans che gli ricadevano larghi sulle gambe snelle.
Si avvicinò a lui, prendendogli un fianco nella sua mano e baciargli la mascella.
Non li aveva visti nessuno, anche se alla fine non c'era nulla di sbagliato, sembrava un semplice bacio sulla guancia.
Sembrava.
Ma. Non. Lo. Era.
Le labbra di Ethan bruciavano su quel punto e a Thomas dava fastidio perché non era giusto. Tutto il potere che aveva il ragazzo non era maledettamente giusto.
Boccheggiò ripetutamente in cerca di aria che non arrivava e solo dopo un respiro profondo, così profondo che gli era arrivato al cuore, lui parlò.
"Ti sembra il modo di salutarmi?" sussurrò allarmato per non far sentire agli altri
" Quale modo? Ti ho semplicemente dato un bacio sulla mascella!"
Disse Ethan sorridendo per poi riposare le labbra su quel punto, sapendo che al biondo desse fast-
"Nonono! Ethan, no"
I pensieri del moro furono interrotti dalle mani del ragazzo che stringevano il colletto della sua camicia per spintonato via.
Ethan rise, vedendo che il ragazzo fosse incredibilmente rosso, le lentiggini risaltavano e i capelli lunghi lo valorizzavano solo di più.
Posò le mani su quelle di Thomas stringendole per poi lasciarle cadere.
"Mi scusi signorino" disse sorridento per poi alzare le sopracciglia, girare i tacchi e andare via.
Thomas rise mandando mentalmente il ragazzo a quel paese, per poi sedersi su una panchina e accendersi una sigaretta.
Damiano e Victoria erano di fronte a lui mentre guardavano con occhi dolci i vari messaggi delle fan.
Sorrise pensando che rispondeva costantemente a due, forse tre ragazze che gli erano simpatiche. Leggeva tutti i commenti, vedeva i mi piace, qualche pagina, le famose fanfiction su di lui e sul gruppo. Insomma, era aggiornato.
Buttò la cicca della sua Marlboro rossa ormai finita e dopo svariati minuti a fissare il suolo grigio leggermente umido di Monteverde alzò lo sguardo trovandosi di fronte Ethan.
Non era stato via neaneanche venti minuti.
Le dita intrecciate posate delicatamente sulle sue gambe e lo sguardo calmo.
Lo guardava e basta.
"Va bene così" pensò Thomas, per poi sorridergli e fumare ancora.
Andava benissimo così.

Love is a laserquest 》 thomas x ethanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora