21.07.2017
Era tutto buio quella notte.
Gli scuri chiusi, le luci spente.
Ho aperto gli occhi, ma non c'era molta differenza da quando li tenevo chiusi.
Faceva caldo, un caldo bestia, mi scostai il lenzuolo dalle gambe e appoggiai i piedi a terra.
Il pavimento era fresco.
In cucina il frigo ronzava, e c'era la lucina del micoonde che mostrava l'ora: 2.07am.
Che avrei fatto fino al mattino? Sonno non ne avevo, per niente.
Spalancai il frigo, un'ondata di refrigerio mi arrivò in viso, risvegliandomi definitivamente.
Mi versai del succo di mela e lo bevvi.
Il petto era freddo dentro, una cosa spiacevole.
Il freddo dentro al petto.
Perché era una sensazione così, come dire, familiare?
Da quanto.
Sarà perché è caldo, perché è estate
mi dissi
o perché l'ho finalmente superata
mi corressi.
E subito rabbrividii, un'ondata di ricordi, travolgente, mi invase, annaspavo.
La testa mi pulsava, ed eccolo di nuovo, il freddo dentro...
i suoi occhi, ghiaccio.
Pensieri sconnessi
le sue labbra, fuoco
mi attraversavano
il suo sorriso
come frecce mi trafiggevano.
Tutto il resto del mondo andava avanti, indisturbato, ero sola.
Mi strinsi la vita con le braccia seduta sul divano, in posizione fetale.
Avrei voluto fare qualcosa, tipo prendere il cellulare, leggere un libro, qualsiasi cosa, o anche
semplicemente tornare a letto e addormentarmi, rimandando la nostalgia al mattino.
E invece stavo lì ferma, persa.
Sarebbe stato meglio perfino piangere, ma niente.
E intanto il frigo ronzava, la lucina digitale del microonde mostrava che ormai erano le due e venti, la casa intera dormiva.
Ma io no.
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She, He
ChickLitLui è un ragazzo stronzo, figlio di genitori separati, con una compagnia di brutta gente, ma in fondo sa di poter essere dolce. Si rende conto che alla sua vita manca qualcosa, e si rende conto di cosa, o meglio chi sia. Ma ha fatto in passato un gr...