tirai fuori il mio cellulare -oramai distrutto a causa delle milioni di volte che era stato scagliato a terra- e digitai il numero di jimin sulla tastiera.
era impossibile scordarlo, esso era memorizzato nei miei polpastrelli ormai.
cliccai su chiama ed iniziò a squillare.come previsto non rispose, fece entrare la segreteria e dopo aver sentito quella voce che mi fece innamorare una volta ancora, iniziai a parlare.
'hey jimin..
come stai piccolo mio? spero bene.
in questo ultimo anno non ho fatto altro che pensare solamente a te; e sì mi manchi da morire.
non riuscirò mai a perdonarmi per tutto quello che ti ho fatto, non ho capito quanto ti avessi fatto stare male fino a che non me lo hai gridato in faccia con tutto l'odio possibile.
e come biasimarti? ti ho rovinato la vita.
ti ho proibito di vedere i tuoi amici, di parlarci.
a causa della mia infinita gelosia, ma tu non ribattevi; mi assecondavi sempre dicendo che mi amavi e che eri solamente mio.
perchè hai lasciato che ti facessi questo?
perchè hai preferito essere distrutto da me, piuttosto che essere felice?
conosco la risposta; perchè mi amavi.'iniziai a singhiozzare, perchè doveva fare sempre così male?
'anche io ti amavo, io ti amo ancora piccolo mio.
non ho mai smesso di farlo.
sei tutta la mia vita, e sapere che adesso sarai tra le braccia di quel ragazzo, mentre ti fai baciare e ti fai dire quanto sei bello, mi distrugge, mi lacera dentro come niente.
io sarei dovuto essere al suo posto.
IO.'gridai per la disperazione.
'quello era il posto che mi spettava,
ma adesso non posso fare nulla, non sei più mio.
e detto sinceramente è meglio così, non meriti
di vivere nel terrore di una mia reazione negativa; iobnon ti merito.posso solo stare qui e guardare il sole tramontare.
è così bello, ma mai quanto te.'presi fiato e coraggio.
'hai presente quelle cose che non ti avevo mai detto?
quelle che ti nascondevo?
bene, ho intenzione di dirtele ora che non ho più nulla da perdere.
avevo, quasi, perso definitivamente il mio lavoro in quel negozio del cazzo.
ogni giorno uscivo di casa e stavo fuori quelle dodici ore, ovviamente solo era già tanto che mi presentassi a lavoro per finire un solo turno.stavo fuori tutte quelle ore, ore che avrei potuto passare con te invece che sprecarle al bar.
ma la paura di deluderti era troppa; non volevo che mi odiassi ancora di più.
perchè sì, mi ero accorto del tuo essere sempre più lontano, distante.
avevo paura di vederti triste, arrabbiato, deluso.
ed alla fine ho ottenuto solo questo.
scusami jimin.
scusami per ogni mio piccolo gesto che può averti causato dolore.
scusa per ogni parola o frase detta in modo sgarbato.
scusa per tutte le mie scenate di gelosia.
scusa se ti spaventavo, quando tornavo alle tre di mattina ubriaco fradicio.
scusa per quella volta che ti ho picchiato, dopo il tuo -comprensibile- 'tradimento', talmente forte da mandarti quasi in ospedale.
scusa se non ho saputo tenere la mia maschera su.'mi asciugai le ultime lacrime.
'e questo è tutto jimin.
grazie per avermi permesso di amarti, per quanto ci sia riuscito.
grazie per avermi regalato quei dolci sorrisi.
quei baci, quelle carezze, quegli abbracci.
grazie per essere sempre stato al mio fianco, fino al limite.
grazie.'e dopo aver riaperto gli occhi -che avevo chiuso momentaneamente- aggiunsi.
'ti amo mini, ti amo per sempre.'
...
chiusi la chiamata e lasciai il telefono cadere.
chiusi nuovamente gli occhi.
la brezza leggera mi scompigliava i ciuffi di capelli che il mio cappello non riusciva a coprire.
sorrisi pensando al suo dolce viso, quel giorno avremmo dovuto festeggiare il nostro terzo anniversario.mi sporsi sempre di più, fino a che, non mi lasciai andare.
'ti amo piccolo mio, non scordarlo mai.'~•~
-1
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confession - yoonmin
Hayran Kurgu-scusa se ho pensato solo a me stesso, scusami se non mi sono accorto di cosa ti ho fatto, jimin- dedicata a te che ci sei sempre stata mentre io ti facevo del male, ma alla fine tu hai fatto solo lo stesso nei miei confronti. emon