*20 capitolo* "LA SERATA PIU BELLA DELLA MIA VITA?"

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...
SPEAK:
Io: E tu scusa? *gli dico mentre mi lancia la maglietta*
Jackson: chiederò a James la felpa.
Io: Okay.

Ve lo devo proprio dire.. è BELLISSIMO senza maglietta!
Mi siedo sul letto e Jackson mi segue, siamo uno di fianco all'altro.

00:00
SPEAK:
Io: Come vanno le cose con Elisabeth?
Jackson: Bene.
Io: Come stai?
Jackson: Bene credo..
Io: Come credo.
Jackson: Sai i giorni in cui sei confuso?
Io: Si.
Jackson: Ecco, questi giorni sono confusi.
Io: Non sto capendo.
Jackson: Sono confuso, mi sembra di non riconoscermi più e poi con sta stupida malattia.
Io: Aspetta quale malattia?
Jackson: Loris, mi devi promettere che non ne parlerai con nessuno.
Io: Te lo prometto.
Jackson: Soffro di bipolarismo.
Io: Da quanto lo sai?
Jackson: Dopo che mia madre è morta mio padre ha iniziato ad andare dallo psicologo e certe volte mi portava con se, da quel momento le cose sono cambiate. *dice con le lacrime agli occhi*
Io: Jackson.. mi dispiace non ne sapevo niente. *dico avvicinandomi*
Jackson: Non ne ho mai parlato con nessuno.
Jackson: Tu sei il primo. *dice girandosi verso di me*
Io: Non resisto. *dico a bassissima voce*

A quel punto non mi trattengo, mi avvicino e lo bacio. Sento le farfalle nello stomaco impazzire come non mai. Sento le due gocce sfiorare anche il mio viso fino a cadere sul letto. Non vorrei finisse questo momento, sento la felicità salire e lo so "L'AMORE NON È L'UNICA COSA CHE TI PUÒ FARE FELICE" ma in questo momento penso solo che forse queste parole hanno anche torto.

SPEAK:
Jackson: Che stai facendo? *chiede a disagio*
Io: Scusa non volevo. *mento*
...
...
In tanto a casa di Elisabeth
...
...
SPEAKS ELISABETH:
Non capisco perché non risponde cazzo. Sto male ho bisogno di lui ho bisogno di qualcuno che mi capisca in questo momento. Vi è mai capitato di cercare qualcuno che non potevate avere? A me si e si, sto rimpiangendo quel giorno.
Prendo il telefono e inizio a digitare il numero di Loris sperando che mi risponda.
...
...
Ormai l'ho chiamato circa una decina di volte e indovinate un po' non risponde, sempre la segreteria. Non so che fare, sto male, é uno di quei momenti in cui vorrei solo avere qualcuno..
Prendo di nuovo il telefono in mano e sta volta digito il numero di Jackson.

*dopo 3 squilli risponde*
...
...
Ritornando alla festa.
...
...

SPEAKS JACKSON:
SPEAK:
Io: Ehi, dimmi.
Elisabeth: Jackson.. *dice con le lacrime agli occhi*
Io: Elisabeth stai bene?
Elisabeth: No..puoi venire?
Io: Si dimmi solo dove sei.
Elisabeth: A casa.
Io: Okay, dammi dieci minuti.

Chiudo la chiamata e mando un messaggio a James chiedendogli di prestarmi la felpa. Lui risponde dopo 10 minuti e mi dice di sì e di raggiungerlo in giardino che lui e Lydia sono lì.

SPEAK:
Loris: Chi era? *chiede*
Io: Em.. nessuno. *dico, lo so dovrei dire che è Elisabeth ma dopo quello che è successo non so se è la cosa migliore. Intanto mi dirigo verso la porta.*
Loris: Dove stai andando? *chiede*
Io: Devo tornare a casa. Vieni o no? *spero solo non faccia altre domande*
Loris: Okay.

Scendiamo le scale e ci dirigiamo verso il giardino dove troviamo James e Lydia vicini.

SPEAK:
Io: Ah eccovi.
James: Amico a che serve la mia felpa?
Io: Poi ti spiego, ora sono di fretta.
James: Va bene. Ne ho una in macchina.
Lydia: Come mai hai vestiti in macchina?
Io: Okay, mi dai le chiavi?
James: Tieni. *dice lanciandomi le chiavi*
James: Poi me le riporti?
Io: Si.
James: Okay.

Esco dalla casa e mi dirigo verso il parcheggio dov'è parcheggiata la macchina di James. Il parcheggio è più vuoto di prima, in effetti molto persone se ne sono andate, infondo non è una gran festa.

SPEAKS LORIS:
SPEAK:
Jackson: Tu che intenzione hai? *mi chiede*
Io: Che vuoi dire? *chiedo confuso*
Jackson: Rimani o vuoi che ti accompagni a casa. *chiede freddo*
Io: Rimango.
Jackson: Okay, allora le porti tu le chiavi a James?
Io: Va bene.

Jackson si dirige verso casa sua o verso qualunque posto si stia dirigendo. Ho mentito e ho sbagliato, volevo andare con lui e non rimanere a questa stupida festa ma me l'ha chiesto in modo freddo e lo so che ho sbagliato non dovevo, assolutamente, baciarlo ma è stata una cosa istintiva, almeno credo.

Mi dirigo verso la festa o meglio qualche ne rimane.
...
...
In tanto
...
...

SPEAKS JACKSON:
Forse ho sbagliato, non dovevo trattarlo così ma non me l'aspettavo o meglio so che è gay ma non pensavo che gli piacessi e voglio essere sincero.. FORSE è stata la serata più bella della mia vita, devo ancora capire un po' di cose..
La mia vita è un casino, domani ho l'incontro con lo psicologo, devo raggiungere Elisabeth prima che faccia qualche cazzata e come ho detto prima devo capire un po' di cose ..

00:47
Non pensavo che fosse così lontana la casa di Elisabeth. Ahah.

SPEAKS ELISABETH:
Non volevo allarmare Jackson ma volevo veramente qualcuno al mio fianco in questo momento.

*suona il citofono*
DRINN-DRINN

Vado ad aprire la porta anche se so chi è.
...
SPEAK:
Jackson: Ehi..
Io: Ehi.
Jackson: Come va?
Io: Tu che ne dici. *dico con le lacrime agli occhi, finché non mi faccio abbracciare dalle sue braccia, volevo solo questo..*

TUTTO PUO' CAMBIARE.. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora