L'Eden è quella vecchia casa
in cui abitiamo ogni giorno
senza sospettare quale sia la sua vera natura
finché non la lasciamo.
Emily Dickinson
Svegliarsi ancora nel mio corpo è sempre una delusione. Mi passo una mano sulla faccia e la cicatrice è ancora lì. Bianca, ancor più della mia pelle lattea, interrompe la costellazione di lentiggini sul mio volto.
Ogni notte faccio lo stesso sogno: la cicatrice sparisce e la mia pelle torna ad essere com'era prima dell'incidente. Anche meno gonfia, prima della malattia, prima della diagnosi, prima del dolore. Dopotutto è sempre così con le malattie o le menomazioni – e io sono tanto fortunata da avere entrambi – c'è un Prima e un Dopo. C'era la vita normale quella fuori di casa senza ricevere occhiate di pietà, e c'è quella di adesso, in cui vivo da reclusa, imprigionata in un luogo che mi sta stretto. Eppure posso uscire. Tutti possono uscire, no? Io no. Ho la sensibilità chimica multipla.
Che parolone, vero? C'è solo un posto che frequento regolarmente, oltre all'ospedale, s'intende. Il mio piccolo giardino a quota quinto piano. Forse è perché è in alto, ma qui tutte le componenti chimiche che mi danno fastidio a terra non ci sono. Nel Prima adoravo i profumi, erano la mia vita. Pensavo di poterli creare e farne un lavoro, e poi è arrivata la malattia. Questo è l'unico luogo dove io posso respirare un profumo, è il mio piccolo Eden personale. Le mie giornate sono lente, il tempo corre lentamente. Ho il mio piccolo blog, dedicato ai fiori.
Finora sono riuscita a fare qualche amicizia, ma, che resti tra noi, di sicuro il mio preferito è Alexander. È bello, alto, sportivo e anche sensibile, e a volte mi guarda in un modo strano, quasi come se volesse dirmi qualcosa di importante. Però io lo so, l'amore per quelli come me non esiste. Sono una menomata e una malata. Devo smettere di sperarci per il mio bene, eppure le fantasticherie mi occupano le giornate. Forse queste sono il mio vero Eden. Il luogo in cui io posso essere tutto quello che voglio.
EHI LETTORE/LETTRICE SILENZIOSA: Se questo racconto ti sta piacendo puoi trovare una versione più lunga, revisionata e che va più a fondo sul mio profilo, sotto il titolo di "Il Collezionista di Farfalle (ROMANZO)". Passate e ditemi che ne pensate :)
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Il Collezionista di Farfalle (RACCONTO BREVE)
RomanceDopotutto è sempre così con le malattie o le menomazioni - e io sono tanto fortunata da avere entrambi - c'è un Prima e un Dopo. C'era la vita normale quella fuori di casa senza ricevere occhiate di pietà, e c'è quella di adesso, in cui vivo da recl...