Capitolo 42

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"Sono qui. Scendi."

Leggo il messaggio e mi stacco dall'abbraccio della mia amica.

<<Emma, glielo devo dire di Harry, secondo te?>>

<<Non lo so, Luke potrebbe reagire in qualsiasi modo ma credo sia giusto essere sincera fino in fondo. Ora va che ti sta aspettando>> dice dandomi un bacio sulla guancia.

Prendo coraggio e scendo le scale in punta di piedi. Apro la porta e lui è lì. Con una felpa e i pantaloni corti nonostante sia inverno. Credo che sia sceso dal letto così com'era, un po' come ho fatto io d'altronde.

Mi avvicino e come sempre anche se è buio, i suoi occhi brillano. Il suo profumo è intenso, potrei riconoscerlo tra milioni.

<<Dobbiamo parlare>> dico io in un sussurro, cercando di cacciare giù le lacrime. Perché ogni volta, quando c'è lui di mezzo, le mie lacrime sono sempre lì pronte a scendere dagli occhi come un fiume in piena?

<<Si. Sali in macchina, andiamo in un posto caldo>> dice lui prendendomi la mano. Reagisco involontariamente tirandola indietro ma lui la riprende subito dopo. Lo fa sempre. È così testardo.

Arriviamo in uno di quei locali aperti 24 ore. Dentro non c'è nessuno a parte la cameriera, per fortuna. Ci sediamo ad un tavolo, uno di fronte all'altro e ordiniamo entrambi un caffè.

<<Luke c'è una cosa che devo dirti>> provo a dire ma non sono sicura di quello che sto per dirgli.

<<Ok sentiamo. Anche io devo dirti una cosa, ma comincia tu>>

<<Ok, non so come la prenderai ma ieri ho incontrato tuo padre..>>

<<Cos'hai fatto?>> dice alzando la voce.

<<Ti prego non ti arrabbiare>> gli chiedo con tutto il mio cuore e penso l'abbia capito. Appoggio la mia mano sulla sua. Il suo calore mi fa sempre stare così bene, cavolo.

<<Ok. Continua>>

<<Mi ha raccontato il vostro passato, di come lui ha sempre amato tua madre più di qualsiasi altra cosa e del fatto che si sia ammalata. Mi ha anche detto di non averti mai raccontato che un giorno tua madre ha cercato di ucciderlo>> aspetto una sua reazione ma niente, anzi gli vedo spuntare un sorriso.

<<Allison tu sei troppo buona cazzo>> dice passandosi una mano tra i capelli <<tutto quello che ti ho detto quella sera, era vero. Mia madre è impazzita per colpa di quel bastardo. C'ero io la sera a consolarla quando lui se ne stava a bere fino a tardi con i suoi "colleghi". Mia madre poi non ha mai cercato di ucciderlo anzi è stato il contrario. Lui ha cercato di accoltellarla alla schiena ma lei è stata più veloce e gli ha tolto quel maledetto coltello dalle mani. Io quella mattina mi ero svegliato presto ed ero sceso per bere un bicchiere d'acqua quando li ho visti da dietro la porta della cucina. Lui questo non lo sa ma mia madre sì. Questa è la verità, Allison. Non farti ingannare>> dice lui intrecciando le sue dita attorno alle mie. Mi è mancato così tanto. È sincero, più di quanto lo fosse suo padre <<Qual è l'altra cosa che mi dovevi dire?>>

<<Beh, oddio non so come dirtelo>> dico coprendomi il viso con le mani.

<<Dillo e basta Allison>>

<<Ok>> inspiro e butto fuori tutto velocemente <<Ho visto Harry oggi>>

<<Cosa cazzo?>> grida di nuovo ma poi si calma, almeno credo.

<<Abbiamo passato il pomeriggio insieme e ci siamo baciati. Però ho capito che quello che provo con te non l'ho mai provato con nessun altro. Sei così importante per me che non l'avevo mai capito>> dico piangendo, ancora. Sono così vulnerabile in questo momento.

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