Capitolo 2

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Henrik cambiò per la terza volta camicia, ingombrando il letto di Cael, il quale era steso, in boxer, a rilasciare il fumo nella stanza.

Quella sera ci sarebbe stata la festa di inizio anno in un locale poco distante dal liceo, un evento per i festaioli e una tortura psicologica per i timidi e asociali pantofolai.

"Blu o bianca?" domandò Henrik, voltandosi verso il migliore amico e mantenendo le due camicie dei diversi colori all'altezza del petto.

Cael rilasciò l'ennesima nuvola di fumo e degnò di minima attenzione l'altro.
"Mi ricordi il culo di chi vuoi farti stasera?" rispose, allungando una mano verso il posacenere per spegnere del tutto il mozzicone.

Le labbra di Henrik si tesero in un sorriso malizioso nel sentire la parola "culo" e nell'immaginarsi il ben di Dio del ragazzo in questione.
"Seth Taylor, 4L" rispose, gongolando in preda agli ormoni.

Cael inarcò un sopracciglio, afferrando un nuovo pacchetto di sigarette per aprirlo.
"A lui basta che respiri e hai il cazzo, non serve trovare la camicia giusta" ribatté con indifferenza, accendendo una nuova sigaretta, la quarta di quei dieci minuti.

Il sorriso di Henrik si tramutò in una smorfia nel sentire quel commento. Anche se era al corrente di tutti i ragazzi con cui il belloccio del 4L si intratteneva, non riusciva a negare a se stesso quella piccola fitta di non si sa cosa.

Così sbuffando e imprecando tra i denti, uscì dalla stanza, buttando le camicie a terra e sbattendo la porta, sotto lo sguardo vagamente divertito di Cael.

In un'altra zona della città, Seth e Tamara richiudevano i bottoni delle rispettive camicie mentre un annoiato Milo sfogliava il libro di Geografia.

Seth fissò l'indumento dell'amica attraverso lo specchio e mise su un piccolo broncio.
"Facciamo a cambio?" le propose, incrociando i suoi occhi chiari.

"Non puoi rubarmi sempre i vestiti" lo ammonì lei, indietreggiando verso la stanza.

"Se tu ti vestissi da femmina, non sarei costretto ogni volta a innamorarmi dei tuoi abiti!" le rispose a tono Seth, sbuffando e alzando continuamente i jeans che gli ricadevano sui fianchi.

"Vestiti tu da femmina!" contraccambiò Tamara con tanto di dito medio alzato mentre Milo non prestava attenzione a nessuno dei due, finché non venne tirato in causa dalla ragazza.
"Cucciolo, alza il bel culo che ti ritrovi, io questo qua non lo sopporto da sola stasera" borbottò con una smorfia, indicando Seth.

Milo sgranò gli occhi e scosse la testa come a voler scacciare l'immagine di corpi sudati ristretti in uno spazio minuscolo, con sottofondo musica commerciale ma qualcosa gli diceva che i suoi due amici non l'avrebbero fatto rimanere a casa col suo amato libro di Geografia.

Due ore e trecento lamentele dopo, Tamara e Seth avevano trascinato Milo alla festa, gremita di studenti alticci.

Il piccolo pantofolaio era rimasto al fianco di Tamara mentre Seth si scatenava in pista al ritmo della musica assordante.

Ovviamente aveva attirato l'attenzione di qualche bel ragazzo e i suoi movimenti erano ben seguiti da un fumante Henrik, seduto al bancone.

La sua tensione si percepiva dal sopracciglio inarcato e dal piede che batteva ritmicamente contro lo sgabello, causando un lieve sorriso sulle labbra di Cael.

"Perché sei ancora qui? Vai a prenderti la tua principessa" gli suggerì quest'ultimo, girando il suo drink prima di portare il bicchiere alle labbra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01, 2018 ⏰

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