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Giorgio era andato via da Roma da dieci anni, Giulio se l'era quasi dimenticato nonostante ci fosse voluto molto molto tempo.
«Vale, oggi voglio andare al Luna Park» decise il riccio passando una mano fra i capelli.
«Ma dormi buffone» borbottò il biondo abbracciando il cuscino che prendeva la parte di Niccolò, Niccolò era il fratello di Giorgio ma se ne andò con lui e a Valerio mancava davvero molto.
«Sono serio!» sbuffò il ragazzo lanciando un cuscino all'amico.
«E io sono Giorgio Ferrario, chiudi il becco» si lamentò nuovamente il rapper.
Il riccio cercò di addormentarsi e solo dopo ore, finalmente, ce la fece.

«Giorgio! Muoviti!» strillò il ragazzo trascinando il fratello per un braccio.
«Arrivo Nico! Non correre!» rise il corvino sistemando lo zaino al fratello.
«Ma ci credi! Io e te! Di nuovo a Roma!» urlò Niccolò facendo una giravolta.
«Cosí sembra!» sorrise il più alto prendendo per il braccio il fratello minore e correndo nella nuova scuola.
I due ragazzi entrarono di corsa bestemmiando in tutte le lingue immaginabili e entrarono nella classe a pelo prima della seconda campanella, segno che iniziavano le lezioni.
Giorgio era in classe con Niccolò nonostante fosse due anni più grande ma era stato bocciato.
«Ragazzi, un attimo di attenzione!» richiamò la professoressa mentre Niccolò si guardava intorno disorientato mettendosi le mani nelle tasche del giubbotto in pelle.
«Loro sono Giorgio e Niccolò Ferrario» li presentò la professoressa facendo guardare increduli due alunni della classe.
«Giorgio!?» urlò il riccio correndo ad abbracciare l'amico.
Giorgio per un attimo tentennò non capendo chi era il ragazzo ma quando quel profumo gli invase le narici capí benissimo chi stava abbracciando.
«Giulio» sorrise.

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