"Oh mio dio che puzza".
Fu la prima cosa che venne in mente a Sehun quando salì sul mezzo pubblico che doveva riportarlo a casa. Non che non sapesse guidare, insomma, ma fare la patente richiedeva troppa fatica.
Si sedette abbastanza lontano da quell'infrenabile puzza di sudore che riempiva metà dell'autobus, prendendo le cuffiette e facendo partire le canzoni che lo accompagnavano ogni giorno per la strada che lo divideva dal suo posto di lavoro alla sua dimora.
Si appoggiò al sedile, osservando il panorama che gli offriva il finestrino, facendo una smorfia nel vedere quanto traffico riempiva le strade di Seoul a quell'ora del pomeriggio. Quasi cadde in avanti, quando il bus si fermò, così girò il viso verso la porta che si apriva, facendo spazio a quella vista celestiale.
"Ho appena visto dio".
Disse fra sè e sè, osservando il ragazzo che saliva gli scalini, con una cartella sulle spalle. Lo fissò dall'alto verso il basso, meravigliandosi di quanto fosse perfetta la sua postura, come se avesse dei libri sulla testa da dover tenere in equilibrio, da non far cadere a terra.
Salì con lo sguardo al suo viso, osservando la sua carnagione che quasi brillava quando il sole si rifletteva su di essa.
Sì, probabilmente aveva dio davanti.
Le sue labbra erano così carnose che sembrava avesse usato una di quelle robe che servono per gonfiare i palloncini, però erano belle.
Quasi perse un battito quando incontrò i suoi occhi scuri, profondi e che dicevano mille parole.
Della serie; "perché questo coglione mi sta fissando con un'espressione da pesce lesso?".
Ecco, proprio in quel momento decise di distogliere lo sguardo, o meglio, subito dopo aver visto il suo sorriso, che gli fece venire un brivido che lo percosse per tutta la schiena.
Quando non lo vide più potè sentire solo la scia di profumo che aveva lasciato, un odore forte ma delicato allo stesso tempo, gli piaceva.
Eccome se gli piaceva.
Ma purtroppo doveva dire addio a quello sconosciuto, a quel principe, dovendo abbandonare quella trappola puzzosa.
Sospirò, scendendo dell'autobus e dirigendosi il palazzo in cui abitava, osservando l'intonaco che tendeva a staccarsi, sbuffando.
Iniziava a stare stretto in quel posto, in particolare per colpa della vecchietta che si lamentava ad ogni ora del giorno dei suoi stupidi gatti che le distruggevano casa.
E, in particolare, non poteva scopare in santa pace che questa iniziava a battere il bastone sul soffitto, facendolo alterare.
Così, ogni volta, doveva rifugiarsi con il suo ragazzo nel bar in cui lavorava (che bellezza, capirai), o a casa del più piccolo (dove, oltretutto, c'erano i suoi genitori che poteva definire peggio della vecchietta).
Fantastico.
Quando entrò nel suo appartamento il cane e il suo fidanzato lo assalirono, abbracciandolo e sbaciucchiandolo, in contemporanea.
Povera vittima, costretto a tale tortura.
Parlava del cane, il povero batuffolo di neve si era sicuramente subito Baekhyun per tutto il giorno, costretto a stare con lui visto la mancata assenza del padrone.
<Okay, Okay, penso possa bastare!>.
Disse il più basso, dando un ultimo bacio sulle labbra al fidanzato e trascinandolo sul divano, riempiendolo di coccole come suo solito, mentre l'altro nella mente aveva ancora quel ragazzo che aveva visto poco fa.C I A O
Allora parto con le scuse visto che avevo due lavori qua, incompleti, e li ho eliminati ma vbb non mi soddisfavano.
MA COMUNQUE, I'M HERE.
EBBENE SÌ SONO TORNATA CON UNA S E K A I.
È la ship più bella del mondo, quindi a prescindere SHIPPATELA+penso che sarò attiva quanto basta con questa ff perché la trama mi piace un sacco eee nient
Questo capitolo non è un granché ma insomma è quello di introduzione, dal prossimo ci saranno robe siiiiiì.
(La lunghezza sarà più o meno questa okk)
E niente ciao<3
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Attaboy¡!Sekai.
Fanfiction'E quando la porta si aprì, mi trovai davanti un dio. Probabilmente l'unico a cui avrei mai creduto in vita mia.'