2. knowledge

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A dirla tutta, la prima settimana di scuola passò con una velocità indescrivibile, come la simpatia del Prof. Di Fisica.
Ogni giorno io e la mia Lovah (si è così che ci chiamiamo io ed Emma)
Facevamo colazione insieme nella caffetteria vicino scuola la "coffee star cumas" e credo che fino alla fine dei tempi Emma sceglierà sempre quell'odioso tipo di colazione con : latte di soia zuccherato, zucca, cacao ed altre schifezze che solo lei poteva e può mangiare.
Comunque tralasciando le colazioni tutte le giornate di quella prima settimana sono state 'monotone'  ma non in maniera noiosa, ma tutto il contrario : posso affermare che mi piaceva la nostra monotonia,
Però c'era qualcosa che mi mancava.

6am
Appena in piedi ringraziai la mia vecchia radiosveglia per aver funzionato, mi alzai dal letto mi lavai i denti e siccome i miei erano fuori per lavoro pensai *perché non preparare colazione? Del tipo Pancake?*
Beh ecco,
Non era mia intenzione bruciare gran parte della cucina, ma cercai di non pensare al disastro in casa, finii di prepararmi ed andai alla fermata del bus.

Aspettai fin quando quel piccolo rottame giallognolo non arrivò, e poi andai a scuola.

Essendo arrivato in un modestissimo anticipo, provai a cercare Mellow, ma non c'era,
Quindi entrai direttamente in classe.
Mi sedetti solo perché Emma approfittava della sua amicizia con Jubilëe  (nome femminile) per copiare gli appunti di francese;
Poco prima che la professoressa Mcline iniziasse a spiegare
Si sentì qualcuno bussare alla porta;
La Mcline con tono curioso disse "prego, chiunque esso sia, entri"
(Ho sempre odiato quella sua voce così stridula ed il modo in cui facesse finta di essere gentile, perché lei non era affatto gentile)
La porta si aprì ed entrò Mellow, con affianco un ragazzo.
Mell con la sua voce non del tutto delicata e rude urlò alla classe "ragazzi, vi presento Noah, lui è un vostro nuovo compagno di classe, fate buona conoscenza e niente prese in giro del tipo 'il nuovo arrivato' oppure vi prendo a pugni"
La prof. Imbarazzata dalle risate di tutti quanti disse "Mellow, hai reso l'idea"
E lei ribattee "buona lezione ragazzi" con un tono abbastanza sconsolato, come se la Mcline le avesse detto 'adesso, vattene nevrotica'

La professoressa disse poco dopo"è un piacere Noah, c'è un posto libero vicinoo...uh! Vicino Mason"
allora 'Noah' venne a sedersi di fianco a me.
Era un ragazzo molto semplice, biondino, occhi azzurri ed abbastanza alto.
Però completamente diverso da me, io castano, occhi marroni ma comunque abbastanza alto.
In quel momento non mi misi a pensare più di tanto al fatto che fosse nuovo o cose del genere ma gli dissi solamente "piacere, sono Mason"
dopo pochi minuti suonò la campanella della 2ª ora quindi gli dissi in che aula dovevamo spostarci e per quale materia.


Nel corridoio mentre camminavo da solo sentii qualcuno parlare : erano Emma e Jubilëe, si avvicinarono dicendo "ehiii, carino il nuovo ragazzo non pensi?"
Ma io con tono scherzoso risposi "non sono di certo come te stupida Lovah, mi piacciono le ragazze e le loro Tette"
Jubilëe ridendo mi disse "bene ma adesso attento a dove cammini oppure finirai per cadere. comunque siamo in aula 26" la ringraziai ed andammo in aula;

Tra me e me nel mentre della lezione pensai 'perché non provare a conoscerlo? una semplice amicizia, rimarrei dispiaciuto se dovesse veramente diventare il 'ragazzo nuovo' per tutto l'anno'
Un frivolissimo interesse amichevole no?
Tornai a casa, feci la ricerca di inglese sulle misteriose/strane  "Streghe Di Salem" che poi così tanto misteriose non sono, dato che i fatti ci dicono che tutte quelle povere ragazze, erano solamente pazze e psicologicamente disturbate, ma le accusarono comunque di stregoneria, che crudeltà così insensata.

Scrissi a Jubilëe chiedendole se ci fosse qualcos'altro da fare per il 5, di Mercoledì,Ma lei fortunatamente rispose di no, quindi passai tutta la giornata (o per lo più gran parte della giornata)
A leggere un libro di Stephen King, trovato nella vecchia libreria di mio padre;
Il libro si intitolava "la bellezza delle parole non dette" all'inizio non capii il significato di quel nome, perché non avendo provato situazioni o sentimenti del genere non sapevo bene cosa questo, potesse suscitare nella Psiche di una persona oppure cosa potesse cambiare nei sentimenti di una persona;
Lessi fino a tarda notte, sconfinato tra i pensieri che quel libro mi aveva fatto venire in mente,ma poi andai a dormire, così liberando la mente.




                      Mercoledì 5 ottobre, 1998

La prima ora di lezione del mercoledì è quella di Educazione Fisica, che sinceramente non prediligo più di tanto.
Dopo tutte le serie di flessioni, esercizi per la respirazione, salto in alto (in cui Emma è negata e puntualmente tende sempre a cadere come un qualcosa di instabile) e poi la partita di Basket, quella in cui cerco sempre di non partecipare perché, non essendo follemente innamorato delle ore di Educazione Fisica, di sua conseguenza non adoro gli sport.
Finita l'ora, entro negli spogliatoi con tutti i ragazzi della classe, ci cambiammo e mentre prendevo il mio zaino notai che tutti uscirono dalla stanza così mi affrettai per non rimanere solo,
Ma poi sentii una voce familiare, che mi chiedeva di ^aspettare per uscire insieme dallo spogliatoio^ vedo spuntare da uno spigolo della colonna un ciuffetto biondo, subito dopo capisco che il ciuffetto era di Noah;
Lui disse "scusa non voglio sembrarti scortese, ma potresti aiutarmi a prendere lo zaino dato che dopo tutti questi allenamenti temo di morire solo muovendo un arto, non voglio sembrarti pigro ma ho sul serio crampi ahahah" io ridendo gli dissi ovviamente di sì.
Mi abbassai per prendere lo zaino ed appena mi alzai in piedi notai che Noah si trovava praticamente di fronte a me.
Ci fu un attimo di silenzio
e poco dopo disse con voce abbastanza schiarita "sai cosa vorrei fare ora?"
Io lo guardai come se stessi dicendo  'dimmi cosa vorresti fare'
Lui si avvicinò alle mie labbra fece un sorriso e mi baciò.
Spalancai gli occhi.
Non mi diede neanche il tempo di dire una lettera, che correndo se ne andò.

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