Capitolo 1

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"La notte sa ammaliare attraverso i segreti che cela. Mostra cose che di giorno apparirebbero insignificanti, dopotutto di notte è tutto più interessante. Persone che non degneresti di uno sguardo la domenica alle 12.30 in mezzo a un mercato annonario, diventano improvvisamente affascinanti alle 2 di un venerdì sera mentre ballano in modo bizzarro, anche senza musica, ma sempre a un qualche ritmo.
Si riesce persino a cogliere l'effimerità del giorno, nella notte, quanto poco contino le "questioni importanti" a cui ci focalizziamo sacrificando attitudini forse più preziose."

A ciò pensavo mentre mi dirigevo a casa dopo una notte da dimenticare.
Quando finalmente giunsi al mio condominio a Lambeth North presi lo spartano mazzo di chiavi e inserii, con qualche difficoltà dovuta alla sbornia, la chiave nella serratura in ferro battuto.
Le scale erano così ripide da sembrare la Torre Eiffel, cazzo.
Iniziai a scalarla aggrappato al corrimano; poi quando le braccia cedettero utilizzai la tecnica preferita dai bambini per muovermi, gattonando.

Finalmente arrivai al sesto piano, aprii la porta e mi fiondai sul mio letto, scordandomi di esistere.
Dormire da ubriaco è un esperienza leggiadra per chi ha sempre sofferto di insonnia: crollare subito e dormire tutto d'un fiato fino all'alba.
Peccato che al risveglio non sei per niente riposato, anzi, e un'altra grave pecca è la mancanza di sogni.
Quindi non è che dormi, svieni.

Rinvenni alle 6.00, giusto in tempo per vedere l'alba.

È la magia più bella di tutte penso, le mille sfumature fra i tetti, scorgere quei dettagli che non avevi mai notato.
Il gatto che si stiracchia poco prima che il sole sia completamente sorto, l'ondeggiare del bucato steso lungo i balconi, il calore che rinvigorisce il corpo.
E infine realizzare quanto sia stato effimero, come tutte le cose belle.

Per rimanere in tema mi accasciai sulla sedia affianco a me e accesi una sigaretta, gustandomi la bella giornata, dimenticando quella notte triste.

Non mi è mai piaciuto usare i posacenere, la cenere dev'essere libera di andarsene dove le pare penso, portando con se quei segreti che le hai sussurrato fra le tue labbra, e ciò che ti ha regalato.

In tutto questo sfacelo una sola cosa pensai: "Stamattina andrò ad Hyde Park".

Lo cattureresti o lo lasceresti scappare?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora