|Klaroline| KlausCentred | CarolineCentred |
[Klaus/Caroline]
"Non è un segreto, Klaus e Caroline non facevano mai le cose come due persone normali, andavano controcorrente e dovevano far passare anni prima di convincersi che si appartenevano, che l...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
NOTE:Contest: Questa storia partecipa al contest "Dillo con un... Bacio Perugina" indetto da.... (scrivete il gruppo nel quale vi siete iscritti) con la partecipazione di (inserite anche l'altro gruppo) Prompt (potete mettere anche il link, la foto, il numero) : 17 "Voglio calore sulla mia pelle. Voglio le fiamme. Voglio le scintille."
Caroline Forbes era così presa negli ultimi giorni che dimenticava persino di respirare, anche se non ne aveva bisogno. «Da quando non ti prendi una pausa?» domandò Bonnie all'amica e per risposta ricevette un'occhiataccia. «Non ho tempo...» affermò, ma non poté nemmeno finire la frase. «Te l'ho sentito dire per anni, ho lasciato correre, ma sono l'unica che può capirti. So cosa hai passato, cosa stai passando e forse... nemmeno io l'ho gestita bene, ma...» non riuscì a dare supporto all'amica che i suoi occhi si riempirono di lacrime. Enzo le mancava come il primo giorno, anzi di più e Caroline non c'è la faceva ad andare avanti senza Stefan, ma non era questo a tormentarla. «Ci meritiamo di andare avanti, sorridere, essere felice e... amare di nuovo» tentò cauta lei, ma non ci credeva e quindi come pensava che lo avesse fatto Caroline? Era bastato poco perché i ricordi tornassero a tormentarla.
« Carissima Caroline, Ho spesso immaginato i percorsi che la tua vita avrebbe potuto prendere, ma il tuo futuro prescelto è stato più nobile di quanto avessi capito.Ti prego di accettare questo contributo alla tua virtuosa causa. Non vedo l'ora di ringraziarti di persona un giorno. Non importa quanto ci voglia. - Tuo Klaus» E così quando si ritrovò quella lettera tra le mani sorrise e allo stesso tempo provò una miriade d'emozioni contrastanti. Sua madre vegliava su di lei e, pur se non avrebbe mai voluto quella vita, sapeva che quello era ciò che era e non l'avrebbe mai cambiato. Mentre stringeva tra le mani quei fogli ricordò le parole di Stefan e di sua madre che le dicevano di andare avanti, di vivere, essere felice e di amare ancora e ancora. Non se ne accorse nemmeno, prese il telefono, compose il numero e schiacciò il tasto e partì la chiamata. Avvenne tutto in un baleno. «Sapevo che non avrei dovuto farlo» affermò mentre teneva il telefono all'orecchio, ma quando sentì un sospiro, il suo sangue si gelò. «Non avrei mai creduto di poter sentire nuovamente quelle parole» rispose Klaus, lasciando le braccia lungo i fianchi e stringendo i pugni. Erano le stesse parole che disse nei boschi quella volta, ma era felice di essere stata onesta con lui. Era successo tutto troppo velocemente che lei doveva ancora metabolizzare e la sua bocca parlò prima che potesse mettere in ordine i pensieri. Klaus sparì poco dopo e lei rimase delusa da se stessa, ma anche da lui che aveva mollato. «Io... volevo ringraziarti per...» «Non ho fatto nulla di eccezionale, sapevo che la scuola aveva bisogno di soldi ed io ne avevo qualcuno da parte e poi... se funziona, anche mia figlia ne gioverà» duramente ammise, ma il suo cuore sentiva una strana agitazione e una vita crescere in lui. «Invece è stato un contributo gradito. Grazie e... tua figlia si troverà bene qui» «Lo so» e, non le diede nemmeno il tempo di continuare che la salutò e chiuse. Caroline rimase con il telefono a mezz'aria, ancora sconvolta per ciò che era successo. Si maledì anche solo per averci provato, ma sapeva che ogni sua reazione dipendeva dalle sue azioni.
"Cosa diavolo mi aspettavo? È sempre di Klaus che stiamo parlando" affermò tra sé, ma si sentì ferita più di quanto avevrebbe ammesso.
«Dopotutto certe cose non cambiano» si ritrovò a leggere, un messaggio da anonimo. Ma lo sapeva. Klaus... era stato lui.