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La storia iniziò in quel terrificante modo, la sua professoressa Emma si precipitò verso il suo corpo sdraiato nel bel mezzo della strada; la macchina che la investì se ne andò via e la piccola Lila stava ad un passo dalla morte. Riccardo prese il suo iPhone e di corsa chiamò l'ambulanza per soccorrere la piccola in mezzo alla strada; arrivarono quasi immediatamente, presero Lila e i suoi 2 professori, e andarono immediatamente all'ospedale più vicino. Emma chiamò i genitori dell'infortunata e rispose sua sorella, che se ne fregò altamente delle condizioni fatali della sorella e gli attaccò in faccia. Riccardo iniziava a sentirsi male e strinse la mano ad Emma e,cercando di trattenere le lacrime, sbiascicò un frase, quasi incomprensibile:

-"i-io non volevo che finisse così sniff sniff, non ha fatto niente di malissimo in fondo..."

La giovane Emma capì poco e fece finta di nulla, la piccola Lila sembrava si stesse rimettendo alla perfezione, iniziava a muoversi e a dire qualche parola anche se sembrava in un alltra lingua.

Arrivarono quasi immediatamente nell'ospedale la misero nella stanza 23 del primo piano; Emma e Riccardo vollero entrare per assisterla ma i medici non hanno acconsentito e rimasero fuori dalla camera d'ospedale ed attendere il risveglio di Lila.

Emma andò in un bagno dell'ospedale a cambiarsi con un qualcosa di più comodo perchè aveva intenzione di rimarene con la ragazza tutta la notte, Riccardo la pensò quasi allo stesso modo, ma decise che sarebbe rimasto solo un ora per poi andarsene a casa, erano le 10:00. Passò mezz'ora e della piccola ancora nulla, nessuno sapeva se cell'avrebbe fatta oppure no...

De Luca P.O.V.

Non sò con precisione cosa è successo, non l'ho capito e non ho capito neanche dove mi trovo in questo momento, sò solo che dove mi trovo ora ci si sente da dio, non vorrei mai svegliarmi. Credo che correre in mezzo a quella strada sia stata la causa di tutto ciò, forse sono morta o forse è tutto uno scherzo del mio amicone, sisi, deve essere così perforza...

Mi sento leggere come se stessi dormendo su una nuvola; calda come l'abbraccio e coccolata più di un gatto viziato, la bella vita insomma; ma sento come se mi mancasse qualcosa, qualcosa o qualcuno, una sensazione di vuoto mai provata prima e una leggerezza tale da spaventarmi, come se stessi volando...

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L'ora passò, Riccardo inizia a prepararsi per tornare a casa sua insieme ad Emma e lei rifiutò:

-"Non credo che tu sia serio, starai mica scherzando Riki? Non possiamo abbandonare Lila in questo momento senza sapere neanche se si riprenderà oppure no, io resto qui che tu lo voglia oppure no"

Riccardo fece il cenno di un sorriso e disse un freddissimo "ok" e se ne andò con la fierezza che gli usciva da tutti i pori. Emma in quel momento non capì quale fosse il motivo del suo orribile coportamento nei confronti di Lila, ma se ne infischiò e rimase insieme a lei.

Passò un'infermiera con un po' di fogli in mano e un'espressione da morta ambulante in volto, Emma le chiese se sapesse qualche novità sul Lila, se stesse bene e lei con una ragga abbastanza frustrata andò a controllare come stette la piccola; entrò dentro la stanza con altri pensieri in testa e non notò che la sua pressione si stava alzando e stava per entrare in tachicardia e rischiare la sua vita. Andò da Emma e le disse che stava bene e in riposo, ma la caraprofessoressa incredula dall'infermiera malandata, entrò di nascosto nella stanza d'ospedale di Lila e vide che essa si muoveva in modo molto strano, come crisi epilettica e chiamò immediatamente l'infermiera, quest'ultima frustrata e seccata dalle richiste della povera Emma, andò verso di lei in un modo veramente lento; arrivò alla soglia della porta e vide questi spasmi che Lila stava facendo e chiamò subito un dottore, Emma fu accompagnata fuori dalla stanza con forza e lei chiamò immediatamenre Riccardo, che rispose solo dopo 4 squilli ed Emma si insospettì, ma non ne parlò.

_"Vieni immediatamente qui in ospedale, Lila sta rischiando di morire!" -disse Emma

_" Non ho intenzione di venire per quella stupida mocciosa, so che prima ho detto cche tutto questo lei non se lo merita ma mi sono sbagliato, se lo merica eccome, così si impara ad spia-"

Emma gli attacca in faccia prima che lui finisca di parlare e capisce che razza di uomo ha scelto.

Si mette le cuffiette e cerca di non piangere di fronte alla situazione in cui si trova, si sentiva in colpa del coma della sua alunna e scopre che Riccardo oramai è stato uno sbaglio. Ascolta l'ultimo album di Ed Sheeran e si accomoda in una sedia di fronte alla piccola. Cerca di rilassarsi, non ci riesce. Il medico che stava osserando Lila era un vecchio amico di Riccardo dei tempi delle superiori.

Ad un certo punto Lila smette di respirare e il dottore gli mette l'aspratore in bocca ma niente, Lila era medicalmente morta.


Venne comunicato il tutto ad Emma, la quale iniziò a piangere in un modo esagerato. Tornò a casa a piedi e cercò di rilassarsi ma le lacrime non smettevano di uscire e come se non bastasse iniziò a piovere.

Riccardo intanto stava a casa di Emma a riordinare e rovistare fra le sue come come ogni ragazzo geloso normale, Emma sale le scale di casa ancora con i lacrimoni e Riccardo la sentì, corse verso il letto di Emma, si sdaiò e fece finta di essersi addormentato; Emma entrò in casa, si diresse verso il letto per appogiare la borsa e il vestito e vide il corpo, come lei pensava "stanco morto" di Riccardo e non aveva vogllia di svegliarlo, si diresse poi verso la cucina, erano le 24:36, lei si sedde sopra la sedia della cucina e si preparò una bella tazza di cioccolata calda con un marshmallow in mezzo che galleggiava e piano piano si scioglieva.

Emma cercò di rilassarsi e dimenticare il tutto al più presto, prese il suo pc, mise Netflix e si guardò da capo la sua serie Tv preferita, "The end of the f*****g world" e si mise per un breve periodo l'anima in pace.

Verso l'una di mattina Ricccardo iniziò a sentire la voce della sua Emma piangere al telefono:

_" Come può non importartene nulla di le? Era comunque una tua parente, era la tua sorella minore, come puoi dire una cosa del genere?" -Disse lei

_" Ho più di un motivo per odiare mia sorella, cioè..."

Riccardo non riuscì più ad udire niente della conversazione, senti poi solo il finale in cui Emma fece una voce stupefatta e attaccò alla sorella di Lila, Riccardo fece finta di svegliarsi ed andò verso Emma a chiederle perchè avesse quela faccia stupefatta:

_"Ho scoperto che la Lila non eera una ragazza come tutte le altre, lei ha qualcosa in più..." -disse Emma

-"e cosa?" -chiese Riccardo

-"... lei è una specie di dono offerto dagli dei a noi umani, ma non credo che lei ne sapesse qualcosa"

"- E tu credi a quella drogata e alcolizzata di sua sorella?" -domandò incredulo Riccardo

"-non so il perchè, ma ne ho la sicurezza"

-"Secondo me si tratta di una cavolata detta dalla sorella per giustificarsi, ma pensala un po' come ti pare..." -rispose lui con un tono arrogante e di superiorità

-"cosa ti prende... sei cambiato, ora sei molto più... beh... ora sei molto più aggogante e insopportabile, quasi da prendere a schiaffi" -disse lei con un cenno al sorriso

-"sisi me ne vado" disse lui aprendo la porta della casa della sua Emma e scendendo le scale.

-" Non sei così sulserio, io lo so che ti interessava veramente tanto di Lila, e di me..."

La voce di Emma colpì diritto al cuore il caro Riccardo e lui si sentì veramente dispiaciuto, ma decise di non girarsi e uscire dal portone senza voltarsi.

Se ne pentì.



FINE SECONDO CAPITOLO

English Ghost Love Story. [IN SOSPESO] Where stories live. Discover now