Capitolo 30-La Festa!

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La festa stava per iniziare,probabilmente mancavano solo loro. Si avviarono dopo una mezz'ora arrivarono.
Emma scese dalla macchina e vide gente di alta società,le sue amiche ed alcuni parenti della zia.
Era un ristorante davvero bellissimo, nei striscioni c'era scritto "Complimenti dottoressa Emma" mentre nei palloncini c'era scritto "110 e lode!".
Appena la videro cominciarono tutti ad applaudire. Emma diventò rossa per l'imbarazzo e sorrise timida.
C'erano tavoli intorno la piscina e quello di Emma era il più grande di tutti,dove sedevano la zia,Emma ed Oliver.
Si accomodarono tutti,accesero la musica e dopo 10 minuti arrivò la prima portata. L'antipasto:
Caviale e champagne.
Poi il primo:
Pasta ai ricci di mare.
Il secondo:
Aragosta e pesce spada.
Il dolce:
Tortino di fragole.
Frutta:
Macedonia.
Finito di mangiare si alzarono tutti per ballare. Il DJ cominciò a suonare musica techno.
A mezzanotte Emma,le sue amiche ed il suo ragazzo si buttarono in piscina,con tutti i vestiti addosso.
Poi uscirono dalla piscina e si asciugarono. Era l'ora dei regali e di consegnare le bomboniere a tutti gli invitati.
La bomboniera era una mini-scultura di lei stessa con il camicie addosso,il capello della laurea sulla testa ed i confetti rossi.
Cominciò a scartare i regali ricevette molte cose: orecchini,collane,bracciali di ogni tipo,pochette e borse.
Poi arrivò il momento di aprire il regalo di Oliver.
Era una busta. Emma la osservò attentamente e poi posò lo sguardo su Oliver che sorrideva.
La aprì e vide dei biglietti.
Scoppiò a piangere. Erano biglietti per Londra! Prenotati per 2 giorni dopo. Includevano anche una pensione per 2 situata nel centro di Londra.
Emma abbracciò forte Oliver e lo baciò.
-S-sei un pazzo folle!-disse Emma.
-Ti amo!-si limitò a dire Oliver.
Tutti applaudivano,la zia fece una faccia non molto contenta ma poi applaudì anche lei.
Finita la festa andarono tutti a casa.
-Fai le valigie baby.-disse Oliver.
-Ovvio amore mio.-disse Emma.
Si salutarono ed Emma entrò a casa.
Finalmente aveva finito l'Accademia ed è una dottoressa.
La mattina seguente...
Si alzò,scese a fare colazione e come al solito c'era la zia ad aspettarla...
-Buongiorno zia.-disse Emma.
-Buongiorno tesoro.-disse la zia.
-Volevo chiederti un cosa...-disse Emma.
-Dimmi pure.-disse la zia.
-Beh ecco,adesso che vado a Londra vorrei andare a vedere la mia vecchia casa...-disse Emma.
La zia la guardò...
-Ok...-disse la zia.
-Ti ricordi di quella foto che ho trovato? Potresti darmela?-disse Emma.
-Certo...-disse la zia.
Emma fece un sorrisetto.
-Oh,ed anche un altro favore...se puoi dirmi la via.-disse Emma.
-Via Givenchy numero 7. Ma ricorda Emma che potrebbero averla demolita.-disse la zia.
-Si...certo-disse Emma.
Finì di mangiare il suo latte con i cereali e per concludere una spremuta d'arancia.
Poi si alzò ed andò in camera sua.
Fece la valigia e mise dentro tantissimi vestiti dato che la vacanza dura 1 settimana.
Poi chiamò Oliver.
-Amore?-disse Oliver.
-Buongiorno amore.-disse Emma.
-Buongiorno principessa.-disse Oliver.
-Stavo pensando...che ne dici se andiamo a mare?-disse Emma.
-Si amore certo. Passo a prenderti tra mezz'ora.-disse Oliver.
-A dopo amore.-disse Emma.
Si preparò ed indossò un costume rosso ed un copri costume bianco. Poi un cappello con fiocco,ed una borsa con dentro la tovaglia,la protezione per i capelli,la crema solare,il portafogli e le chiavi di casa.
Oliver arrivò puntuale come sempre.
-Ciao zia..-urlò Emma scendendo le scale.
Uscì di casa ed entrò in macchina di Oliver.
-Ciao piccola.-disse Oliver.
Emma gli sorrise,era così contenta che sarebbe partita con lui.
Dopo due ore arrivarono a mare.
La spiaggia era bellissima,sistemarono le tovaglie e andarono subito a tuffarsi in acqua.
-Sei così bella in costume.-disse Oliver.
-Anche tu amore mio.-disse Emma.
Mangiarono un gelato e passò così la giornata.
Andarono a casa,la partenza era vicinissima,mancavano ore.
-A domani amore. Si pronta alle 5 ok?-disse Oliver lasciando Emma davanti casa.
-Ok amore. A domani-disse Emma entrando in casa.
Era stanca e non vedeva l'ora di toccare il letto.

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