"Drin drin"
Suona la sveglia. Mi giro e con un colpo la spengo. Sono le 8:30. Sospiro e mi alzo. Vado giu in cucina e metto a scaldare un po di latte. Mentre il latte scalda metto sulla tavola dei biscotti e una brioche. Metto il latte in una tazza, lo metto sul tavolo e inizio a mangiare. Fisso il posto dove si sedeva sempre mio fratello per fare colazione accanto a me. Era come se lo vedevo. Ma lui non c'era. Sospirai e andai in bagno a lavarmi. Dovevo andare a lavoro. Lavorato in un bar vicino a casa. Mi feci una doccia volante per poi mettermi la divisa, un filo di trucco e la cipolla. Presi la borsa e uscii per andare a lavoro. Era circa 5 minuti a piedi da casa mia. Guardai l'ora nel telefono. Erano le 8:45 e io ero praticamente arrivata a lavoro. Perfetto. Entrai dentro misi la mia roba dentro il mio armadietto e andai ad aprire la cassa. Si erano fatte le 9. Presi le chiavi e alzai la serranda del bar dall'interno. Tornai dietro al balcone e mi sedetti aspettando i clienti. Dopo un po iniziarono ad arrivare i soliti clienti. "Salve. Due birre al tavolo di fuori"disse il signore dalla porta "arrivano subito"dissi alzandomi e andando a prendere le birre dal frigo. Le aprii e le portai al tavolo. "A voi"dissi gentilmente. I due signori sorrisero e iniziarono a bere parlando. Rientrai dentro e tornai alla mia postazione. Più i minuti passavano più la giornata si faceva pesante. Finalmente arrivarono le 3. Lasciai il bar alla mia collega, presi la mia roba e tornai a casa. Mi cambiai e uscii nuovamente. Andai nella mia vecchia scuola e feci l'iscrizione per l'anno nuovo. Presi l'elenco con i libri e tornai a casa. Guardai nei miei vecchi libri e quasi tutti erano uguali. Segnai quelli che avevo e quelli che non avevo e attaccai il foglio al frigo. Sentii una vibrazione provenire dalla mia borsa. Era il telefono. Lo presi e vidi che era un messaggio. Lo aprii. Era un messaggio vuoto dal telefono di mio fratello. Non ci feci molto caso. Quel telefono stava iniziando a prender colpi. Mandava messaggi per i cavoli suoi. Presi l'aspirapolvere e mi misi a riordinare un po la casa. Con il rumore dell'aspirapolvere non sentii la vibrazione del telefono chr vibrava sul tavolo. Appena la spensi e la misi a posto notai le chiamate. Era la scuola. Richiamai. "Pronto"rispose una voce "salve ho ricevuto una telefonata da questo numero. Sono Gemma Smith."dissi io "ah si salve signorina Smith. Volevamo informarla che se vuole ci sono dei corsi serali dalle 4 alle 6, gratuiti, per riprendere l'anno scolastico bene. É interessata?"chiese quella voce "mmh. Da quando inziano?"chiesi "da domani signorina"rispose la voce "ok. Grazie per avermi informato. Ci vediamo domani."dissi io "ok. Arrivederci"disse la voce per poi riagganciare il telefono. Presi l'agenda sul mio telefono e segnai l'appuntamento per evitare di scordarlo. Andai in camera mia e iniziai a sistemare i miei libri nella libreria. "Cavolo se sono tanti. Non lo ricordavo"dissi tra me e me mentre continuavo a sistemarli. Presi un foglio e mi feci l'elenco di tutto quello che mancava in casa. Presi la borsa e uscii nuovamente per andare a fare la spesa. Fortunatamente il negozio era vicino a casa. Arrivo ed entro. Prendo quello che mi occorre e mi dirigo alla cassa per pagare. per fortuna non c'era molta gente quindi feci in fretta. Pagai, presi le buste e tornai a casa. Domani era il mio giorno libero e nel pomeriggio avevo scuola. Arrivai a vasa ed entrai. Sistemai la spesa e appena finito andai in bagno e misi a riempire la vasca. Nel frattempo andai in camera a prende l'intimo e il pigiama. Tornai in bagno, mi tolsi i vestiti e mi immersi nell'acqua calda. Cercai di farmi scivolare via i pensieri, ma questa volta non fu cosí. Le immaggini di me che correvo per casa e di mio fratello che mi inseguiva, io e lui sul divano a coccolarci mi giravano per la testa. Non volevano svanire. Mentre ci pensavo le lacrime iniziarono a scendere. Una dopo l'altra. Sempre piu veloci. Il respiro si fece lento e pesante. Dovevo calmarmi o rischiavo di farmi venire qualche attacco d'asma. Si. Soffro d'asma sin da quando sono piccola. La lentezza del respiro aumentava sempre più. Presi l'asciugamano, lo avvolsi al mio corpo, uscii dalla doccia, presi l'inalatore e lo spruzzai in bocca riprendendo lentamente a respirare regolarmente. Mi sedetti sul bordo della vasca aspettando che il respiro si regolarizzasse. Appena lo fece, mi alzai e mi misi l'intimo e successivamente il pigiama. Svuotai la vasca e scesi giu. Mi sdraiai sul divano e rimasi a fissare il soffitto. Bianco. Solo bianco. Il vuoto. Continuai a fissarlo fin quando non fui trasportata dai sogni. Tutti i miei sogni si trasformarono in incubi. Non facevo altro che sognarlo. Le notti erano strazianti. L'immaggine di lui che moriva in ospedale davanti ai miei occhi mi tormentava. Per la prima volta feci un sogno che non avevo mai fatto. Ero dentro una stanza bianca con un lungo corridoio. Infondo al corridoio vedevo una sagoma familiare avvicinarsi a me. Appena quella fu vicina notai che era mio fratello. Rimasi immobbile guardandolo. "Bhe non mi vieni a salutare?"disse lui. Io corsi verso di lui e lo abbracciai scoppiando a piangere. "Shh piccola. Non voglio che piangi"disse abbracciandomi. Sembrava che mi stesse abbracciando veramente. Il sogno era realistico. "E non voglio neanche che ti fai del male. Io sono con te. Non ti lascio"disse prendendomi le braccia "mi manchi"dissi lacrimando "io sono sempre con cucciola. Ricordatelo"disse dandomi un bacio sulla guancia e dileguandosi nel corridoio. "Ti prego non lasciarmi"dissi io seguendolo. Lui non mi rispose e continuò a camminare. Io lo seguivo ma sembrava che il corridoio si restringeva. Io non riuscivo a passare ma mio fratello si. Quando mio fratello sparì, mi svegliai di sopprassalto.
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Il mio angelo.
FanfictionGemma, una ragazza che ha passato un addolescenza molto difficile. Quando sta per arrendersi incontra un ragazzo. William. La sua salvezza. Come finirá tra William e Gemma?