Un vecchio fischiettando va sempre verso il palazzo con un'aria allegra e al contempo inconsapevole dell'immensa malinconia riflessa nei suoi occhi,che sembra si siano sbiaditi nel tempo assumendo una sfumatura grigiastra come i suoi capelli,suona sempre un campanello in alto a destra e non smette mai di fischiettare intonando la nona sinfonia di Beethoven e aspetta appoggiato al muro giallo-ormai sbiadito anch'esso- finché una sua coetanea non apre la finestra del secondo piano e le passa un po' di monete,le dice dolcemente cosa vuole fare a pranzo quest'oggi e gli ingredienti che le occorrono,lo sussurra come se fosse il segreto più importante che abbia mai svelato in vita sua e l'uomo,con una dolcezza pari a quella di lei sussurra :"arrivo subito:"
Ma non arriva mai prima di tre quarti d'ora,così io nel frattempo mi accingo ad osservare la vecchia signora che fuma fuori dalla sua finestra mentre aspetta il suo uomo dagli occhi malinconici.
Ogni tanto mi guarda ed é chiaro che si stia chiedendo cosa ci faccio qui,a volte invece resta una decina di minuti a fissare il vuoto e a riflettere su chissá cosa. Vorrei proprio saperlo.
Finalmente ecco che vedo di nuovo quei due occhi grigiastri e tristi fissi su di me e poi sull'anziana signora,e per un momento quella malinconia cessa di esistere per dare spazio alla felicità causata dal pensiero di una meravigliosa abitudine:entra in casa e vedo dalla finestra i due che si danno un bacio a stampo,tanto semplice quanto pieno di amore.
É ora di tornare a lavorare,mi avvio verso l'asilo e i miei pensieri sono cullati da una profonda tenerezza,accompagnati da quel fischiettio oramai astratto e lontano e dal suono sublime della nona sinfonia di Beethoven
