Dopo quella estenuante telefonata che avrebbe dovuto sopportare per tutta la sua permanenza nella città, decise di uscire a fare due passi. Erano le due del mattino, fuori l'aria che si respirava era umida -come dovrò fare?- pensava, aveva solo quel pensiero per la testa, era uno forte, difficile da allontanare. Non sapeva davvero come compiere un passo così grande e importante. Mentre si apprestava a superare l'imponente ingresso dell' Hide Park vide una panchina immersa nella penombra causata da una lieve luce che proveniva dal lampione unica fonte di luce in quel parco, si sedette e si mise a piangere, non sapeva perchè piangeva, ma sapeva che doveva farlo, doveva svuotarsi, doveva privarsi di quel pensiero fisso. Distruggere un rapporto era una cosa che nei primi anni di matrimonio gli semprava una follia -come poter lasciarsi andare una donna del genere?- ecco cosa pensava dopo i primi mesi di matrimonio. Continuava a piangere, il pianto era cosi rumoroso che un barbone che era disteso nella panchina di fronte si svegliò. Si alzò per sedersi accanto Robert, e appena fu seduto chiese a robert -Amico perchè piangi?- Troppi pensieri per la testa- rispose Robert. I due si presentarono e Robert pose fine al suo pianto. Parlarono per più di un ora dei problemi di Robert che erano la causa del pianto. Il barbone ascoltata la storia decise di raccontarne una sua. Un giorno- iniziò l'uomo- un ragazzo di nome Billy conobbe johanna una donna bellissima che trasmetteva felicità. I due cominciarono a frequentarsi, era arrivato il liceo e i due stavano insieme da 2 anni ormai ed erano felici insieme, lei gli aveva insegnato l'arte di vivere. Gli aveva fatto capire che tutto era un pretesto per essere felici, e lui aveva appreso a pieno la lezione tanto che si trasformò da uomo egoista a uomo che sapeva voler bene. Un giorno questo rapporto stupendo si distrusse e lui piano piano diventò di nuovo quello che era prima, un egoista che non sapeva comprendere più cos'era la felicità. La vecchiaia lo rese cieco, ma ormai a lui non serviva a più niente la vista, aveva perso l'arte di osservare. Solo alla fine Robert capì che quella storia non era frutto della mente del barbone, era proprio la sua storia e lui si era sentito come se fosse il protagonista della storia. Gli fece uno strano effetto questa storia e mentre tornava all'ostello penso a quanto la sua storia e quella di Billy erano simili. è impossibile che lui mi conosca,io non l'ho mai incontrato- pensò. Ma allora com'era possibile? Sicuramente non erano quelle stronzate che racconta la gente su Dio o cose del genere. Della sua esistenza era molto scettico. Non riuscì a spiegarselo e rientrato in stanza vide l'orologio, le 4 e mezza. Decise di prendere sonno e non pensò a nulla prima di addormentarsi.
