Fights - one shot

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Certe volte, quando si litigava, finivamo per fare l'amore. Sul divano, sul letto, per terra; dove capitava andava bene. Altre volte, invece, ci dimenticavamo perché avevamo iniziato a discutere. Ad un certo punto lui si fermava, mi guardava ed iniziavamo a ridere come due bambini.

Ma la maggior parte del tempo si litigava senza nemmeno avere un motivo. Discutevamo per cose futili, solo per avere il pretesto di fare l'amore. Di sentire i nostri corpi caldi vicini, uno sopra l'altro, inermi.

Spogliati delle nostre preoccupazioni, finite per terra insieme ai vestiti. Litigavamo così tanto, ma Dio solo sa quanto ci amavamo, noi due. Eravamo capaci di farci di tutti, anche mandarci a fanculo, ma mai di dirci addio.

Mi svegliai con il corpo sudato, solo con un paio di mutande e con la sua enorme maglia dei Nirvana addosso. La mano di Ashton era appoggiata sul mio ventre; lo guardai. Dormiva ancora e nonostante avesse la bocca semiaperta e tutti quei suoi capelli ricci scompigliati, era bellissimo come sempre. Mi stesi su un fianco, lasciando cadere il suo braccio sul materasso.

"Denise" grugnì stiracchiandosi leggermente.

Sorrisi e feci passare l'indice sulla sua guancia, mi rannicchiai vicino a lui e gli permisi di stringermi tra le sue braccia, senza tener conto dei trentacinque gradi che scaldavano l'aria quasi irrespirabile. Infilai la testa tra l'incavo del suo collo e lo baciai, odorava di cocco. Era il suo bagnoschiuma preferito.

"Profumi" dissi allontanandomi da lui per vedere la sua espressione. Sorrise ed alzò le palpebre. Quella mattina, grazie alla luce del sole, i suoi occhi avevano cambiato colore ed erano diventati grigi. Mi guardò con le sue iridi scure senza smettere di sorridere.

"Tu sei bellissima."

"Vaffanculo" risi. Sapevo che aspetto avessi al mattino appena sveglia e sicuramente ero tutto fuorché bella. Cercai di allontanarmi ma Ashton strinse di più le braccia attorno a me. Avvicinò la testa alla mia e mi sfiorò la guancia col naso. Non mi staccava gli occhi di dosso.

"Sei bellissima."

Ripeté quella frase di nuovo con così tanta convinzioni che gli credetti.

"Ti amo" aggiunse lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

"Idem."

Finalmente ci staccammo, l'afa di quei giorni era terribile, così ci mettemmo distanti, dove le lenzuola era fresche, non ancora state toccate. Mi misi supino, mentre lui a pancia in giù.

Allargai le braccia e sentii il fresco del copriletto darmi sollievo. Rimanemmo così per venti minuti, in silenzio, fino a quando io non interruppi la quiete.

"Voglio un figlio."

Lui rise. Rise pensando fosse una battuta, uno scherzo, ma io invece ero seria come mai lo ero stata. Volevo un figlio da lui, volevo un piccolo Ashton gironzolare per casa con i suoi stessi capelli ricci e sempre scompigliati. Volevo coronare il nostro amore con un figlio.

"Vaffanculo."

Questa volta toccò a lui dirlo. Vaffanculo a te.

"Sei un coglione!"

In quel momento pensavo davvero che fosse un coglione, sapeva sempre fare la cosa sbagliata al momento sbagliato.

"Denise, ma ti rendi conto di cos'hai appena detto?!"

Non risposi e rimasi a pancia in su a fissare il soffitto bianco. Sentii che stava per aggiungere qualcosa ma si fermò. Si appoggiò sui gomiti e mi scrutò. Sentivo il suo sguardo passarmi dalla testa ai piedi.
Girai la testa e lo guardai.

"Cosa vuoi?" Chiesi arrabbiata.

Ashton non mi staccò gli occhi di dosso, mi guardava attento mentre aspettava che gli gridassi addosso, mi arrabbiassi come una matta. Aspettava che facessi qualcosa, ma invece rimasi ferma a fissare il soffitto.

"Voglio che ti assomigli."

Sbarrai gli occhi. Lo imitai e mi appoggiai sui gomiti mentre lo guardavo. Avevo sentito bene? Si?

"Cosa?"

Ashton rise di nuovo, mi sa che avevo capito bene.

"Nostro figlio. Voglio che ti assomigli."

Sorrisi e pensai che quella volta, a differenza di sempre, un vero motivo per fare l'amore l'avevamo.

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Questa fanfiction è una os, ciò significa che ha solo un capitolo. Questo è l'unico, mi spiace per chi si aspettava un seguito. Commentante scrivendo cosa ne pensate, magari riuscirete a farmi cambiare idea e a scrivere un seguito, magari. La scelta sta a voi. Un saluto.

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