Colpo di fulmine

61 14 4
                                    

Circondati dai nostri nipoti che giocano e ridono felici nella nostra casa, ci guardiamo con la stessa intensità di quella volta, quel giorno dove sapevamo che dopo quel l'incrocio di sguardi le nostre vite sarebbero cambiate.
Quando ci siamo rincontrati dopo anni...

* 40 anni fa*

Finalmente trovo il cellulare che squilla nella borsa e rispondo.
Numero sconosciuto.

«Pronto?»

«Ehi ciao Megan, come stai?» sorpresa rimango per qualche secondo in silenzio. Mai avrei pensato di risentire quella voce, siamo entrambi cresciuti ma potrei riconoscerlo ovunque.

«Tyler...ciao, tutto ok te?»

«Bene bene. Ne è passato di tempo»

«Direi di si, mi hai colto alla sprovvista» gli rispondo con una strana morsa allo stomaco. L'ultima volta che ci siamo visti eravamo compagni di classe, l'ultimo anno delle medie. Ora siamo due adulti ma lui è l'unico che non ho mai dimenticato.

«Senti ti va di recuperare il tempo passato? Ci andiamo a prendere qualcosa?» chiede lui con la sua voce roca, un po' cambiata sì, ma sempre la stessa.

«Certo, alle sette stasera?»

«Oh...sì perfetto! Allora ci vediamo»

«Si, ci vediamo» riattacco sorridendo.

Mancano poche ore alle sette, torno a casa e mi preparo per l'uscita.
Puntuale sento suonare alla porta, indosso le scarpe, vado ad aprire e lo vedo.
Alto e bellissimo, sorride e ci guardiamo per qualche secondo interminabile.
Non ho mai creduto nel colpo di fulmine, ho sempre pensato che fosse solo un detto, una semplice leggenda per fare storia, ma ora è come se non ci fosse più niente che sia importante. Il tempo si è bloccato. Ci siamo solo io e lui...
Uno sguardo. Mille parole.
Quella pressione sul petto che ti inchioda, i brividi che ti scorrono lungo il corpo. L'intensa sensazione che ti scalda il cuore, fermandolo improvvisamente. È questo? Io credo di sì e so che anche per lui è lo stesso perché mi rispecchio in quegli occhi profondamente blu, dove vorresti perderti. I nostri sorrisi sono svaniti, sostituiti da una connessione astratta tra menti e cuori.
La consapevolezza improvvisa ci assale contemporaneamente e abbassiamo i nostri sguardi con un sorriso imbarazzato.

«Sei splendida» sussura semplicemente.

Sorrido e ci avviamo per una passeggiata verso il posto in cui mi vuole portare. Dice che è una sorpresa.

Siamo qui seduti al tavolino a parlare da qualche ora o qualche minuto, non so, ma non mi sento come mi aspettavo, credevo che mi sarei sentita di nuovo come ai tempi delle medie, collegando il suo ricordo a quel periodo e invece no. Mi sento come una nuova persona, pronta per un nuovo inizio e tutto questo solo guardandolo.
Mi fa sentire viva.

«Ma se non mi davi modo di iniziare una conversazione!» esclama con un mezzo sorriso e, sbigottito dalle mie accuse scherzose.

«Tutte scuse!» rispondo scoppiando a ridere un secondo dopo, la sua faccia è impagabile.

«Stavo pensando...» continua dopo aver smesso di ridere.

«Oddio...» lo interrompo con finto spavento.

«Fammi finire dai!» dice mettendosi di nuovo a ridere.
Alzo le mani in segno di resa e gli faccio segno di continuare.

«Stavo pensando...» mi guarda serio ora «vorrei rivederti, che sia domani o fra due giorni, io voglio rivederti» continua «appena ti ho vista quando hai aperto quella porta...wow! Tutti quegli anni passati, il momento in cui ci siamo persi, è sembrato tutto cosi inutile sai? Non voglio perdere altro tempo con te, Meg! Voglio conoscerti, voglio viverti, voglio vederti» conclude alzandosi e porgendomi la sua mano.
Lo seguo senza aprire bocca, con gli occhi incatenati ai suoi e ci dirigiamo verso l'uscita.
La serata sta per finire, ma vorrei che durasse in eterno.
Una volta fuori, prosegue «non devi rispondermi subito, lascia che sia il momento a decidere. Sono stato troppo tempo a chiedermi cosa sarebbe potuto essere, ma ora voglio chiedermi "cosa diventerà", perché so che non può essere una semplice amicizia la nostra, lo sappiamo entrambi» mi guarda con un mix di determinazione, speranza e consapevolezza.
È cosi sicuro di quello che ha appena detto e lo capisco, perché dopo quello sguardo tutto è cambiato.
Sapevamo.
Prendo un respiro profondo e sorrido.

«Va bene. Non ti risponderò subito, mi limiterò al nostro ci vediamo» concludo.

«Si, ci vediamo» risponde mentre il suo sorriso aumenta.

Non abbiamo bisogno di altre parole, basta quel "ci vediamo".
Consapevoli di provare le stesse cose,  consapevoli che da queste, potrebbe esserci un domani per noi.
Un futuro insieme.

* Oggi *

Torno alla realtà e osservo ciò che mi circonda. Una bella casa, dei figli, dei nipoti e il mio adorato marito che è seduto di fianco a me sul divano. Ne sono passati di anni, da quel giorno non ci siamo più separati ed ora siamo qui, con la nostra famiglia e non avrei potuto chiedere di meglio.
Il nostro amore non è mai diminuito, ogni giorno è più forte di prima tra momenti felici e quelli difficili troviamo sempre la pace nel vederci.
Ed è esattamente cosi che doveva andare. Perché quando quel famoso colpo di fulmine ti colpisce, non c'è via di fuga, devi solo lasciarti prendere e scaricare da quella forza che ti arresta il cuore ma te lo fa ripartire anche più forte e più completo di prima. Perché è questo l'amore vero.

«A che pensi?» domanda rilassato Tyler.

«Penso che ti vedo caro, e non sono mai stata cosi felice per esserne capace»

«Ti vedo anch'io tesoro» mi sorride con qualche ruga in più, ma bellissimo come sempre.

Salutiamo la famiglia e ci avviamo nella nostra stanza per andare a dormire.
Ci prepariamo con la solita routine della sera e ci infiliamo al letto.
Domani è un altro giorno.
Un altro ricordo da conservare e custodire, e se questo è per sempre, direi che il fulmine ha mirato davvero bene, perché non immaginerei mai un'altra vita che non fosse questa.
Io ci credo.
Noi ci crediamo e ne siamo la prova.
In fondo se questo non è un colpo di fulmine cos'è?
Ma prima della buonanotte...

«Ci vediamo»

«Ci vediamo»

Out Of The BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora