1.

45 1 0
                                    

Le luci erano tante, la città era immersa nel caos creato dalla gente che andava continuamente di fretta. Quella sera ero uscita da sola per guardarmi un po' intorno e passare del tempo con me stessa, immaginavo la vita della gente osservando le loro espressioni, i loro comportamenti e i loro sguardi. Passavo nella metro e vedevo chi ormai era consumato dalla vita e se ne stava da solo a pensare, c'era chi aveva voglia di tornare a casa dai suoi figli, chi una famiglia ormai non ce l'aveva più e chi se ne tornava a casa dopo una giornata di lavoro duro.
Quella non era casa mia, quel posto era bello, era pieno di gente e sembrava da sogno ma io ormai non mi sentivo più a mio agio, avevo bisogno di ricominciare la mia vita da dove l'avevo lasciata.

Praga era fredda anche in piena estate e in fondo questa cosa mi piaceva ma avevo bisogno di tornare a Denver.
Il giorno successivo presi le valigie e il primo volo per il Colorado.
Durante il viaggio ho pensato molto a come avrei ricominciato la mia vita, da dove ripartire e cosa fare. Poi ho pensato di ritornare dalle persone che non se ne sono mai andate dalla mia vita.
Appena arrivata la mia migliore amica si precipitò davanti la mia porta di casa e mi venne incontro abbracciandomi.
L'estate era finita ormai, io e Angela dovevamo iniziare l'ultimo anno di liceo, non avevamo voglia neanche di prendere i libri in mano ma purtroppo dovevamo farlo.

Quella sera tutti andarono alla discoteca in centro per festeggiare prima dell'inizio della scuola ma io non ci andai, per il semplice fatto che odio quei posti così tanto pieni di gente.
Questa casa dopo la morte di mia madre era vuota e mio padre era fuori per lavoro quindi quella sera mi chiusi in camera e ascoltai con lo stereo "Lose Yourself" di Eminem. Le lucette appese ai muri e la grande finestra della mia camera da cui scorgevo tutte le luci della città creavano un senso di vuoto orribile, dopo la morte di mamma io non sapevo più che fare, dove andare ma in qualche modo smisi di provare qualsiasi emozione, sentimento o stato d'animo. L'apatia era diventata l'unica a starmi sempre vicino, lei non mi abbandonava mai. Mio padre era sempre fuori per il lavoro e le poche volte che lo vedevo lui si sforzava di starmi accanto e capirmi ma purtroppo non ci riusciva.

<<You better lose yourself in the music>> l'inizio del ritornello risuonava nel vuoto che avevo in me, cercavo rifugio nella musica come ho sempre fatto ma quella volta neanche lei riusciva a salvarmi.

In pochi minuti mi addormentai senza rendermene conto e il giorno dopo già ero seduto nell'angolo della classe ad ascoltare la Signora Duncan che ci illustrava il programma scolastico di quel fottuto anno.
<<Rosy, aspetta un attimo! >> era la voce di Matthew, l'ex ragazzo di Angela, prima che io partissi per Praga loro si erano appena lasciati ma non avevo avuto più modo di parlare con lui, il nostro rapporto è un po' di odio e amore, si, forse si può dire che siamo amici ma credo che lui si stia innamorando di me.
<< che vuoi? >>mi giro scazzata.
<<volevo sapere come è andato il viaggio, si sentiva la tua mancanza...>>mi guarda facendomi capire il secondo fine della sua affermazione.
<<il viaggio è andato molto bene, scusami ma ora devo andare, ciao Matthew. >> me ne vado per evitare quella situazione imbarazzante e priva di senso.
Appena giro l'angolo dell'edificio mi infilo le cuffiette nelle orecchie ascoltando a riproduzione casuale
l' album di 2pac appena uscito "Until The End Of Time", stavo salendo sull'autobus che mi avrebbe riportata in centro città dove si trovava casa mia quando mi imbatto in una ragazza che decisa si stava dirigendo verso di me <<tu sei Rosa? >> disse curiosamente.
<<si, chiamami Rosy>>risposi.
<<piacere, io sono Anna, volevo chiederti dei consigli per affrontare il 4° anno perché ho saputo che eri una delle migliori alunne. >>disse lasciandomi di pietra.
<<mh.... si certo, posso anche aiutarti, vuoi che ci incontriamo fuori dalla scuola? >>risposi gentilmente.
<<mi farebbe molto piacere, spero che nasca in oltre una bella amicizia. >>
<<scusami Anna ma sono arrivata, ciao.>> sentendomi osservata esco dall'autobus.
Finalmente sono a casa, ma subito penso che io e Anna non ci siamo scambiate il numero e quindi non sappiamo come metterci in contatto.
Nei giorni seguenti ho cercato quella ragazza dai lunghi capelli castani, non molto alta e con gli occhi azzurri per tutta la scuola, ma non c'era nessuna traccia di Anna.
Una settimana dopo mentre tornavo a casa in autobus vedo di nuovo lei venirmi incontro <<Ciao Rosy, scusami l'altra volta non ti ho lasciato il mio numero, dammi il cellulare che te lo scrivo. >> disse, così gli stendo il cellulare e lei in poco tempo me lo restituisce.
<<Grazie, poi ti chiamo per farti sapere quando possiamo vederci. >> le dico sorridendo affettuosamente.

_

I capitoli vengono continuamente aggiornati

Se dovete scrivermi potete farlo qui.

L'UNICA LUCE NEL BUIO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora