Parte 1 senza titolo

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Per Johanna Pakula era una giornata come tante altre. Rinchiusa nel suo piccolo ufficio 10per10 di Whashington la vita trascorreva lenta e certe volte la noia era davvero insopportabile ma d'altra parte era la vita che si era scelta lei qualche anno prima. Nata nello stato del New Jersey dove l'unica cosa famosa era Springsteen sembrava che la canzone Sad Eye fosse stata scritta pensando a lei. Piccola e con un corpo nervoso e magro aveva negli occhi una velata malinconia che pero' piaceva tanto agli uomini. Suo padre era il fondatore del piu' grande network tv del Jersey... non che ci volesse molto pero' nel suo piccolo era un uomo influente dalle sue parti. Sognava per Johanna un posto vicino a lui nel network ma i rapporti tra di loro non erano mai stati molto buoni. Lui nato in Polonia ed emigrato negli States era riuscito a farsi strada grazie alla complicita'di amicizie poco raccomandabili...lei non voleva far parte di quella combriccola di affaristi senza scrupoli a cui interessava solo fare piu' denaro possibile...come non importava e il network era un bel modo di farne in fretta. Ricordava ancora quando prese il coraggio a due mani ed entro' nell'ufficio del padre. "Papa' ti devo parlare" disse,lui alzo'gli occhi da tutte le scartoffie che stava firmando davanti e la guardo'come un padre guarda una figlia,con amore ma anche con un po' di apprensione. Anche se i rapporti non erano buoni in fondo lei gli voleva ancora bene,era l'unica cosa che gli restava al mondo dopo la morte di sua madre da piccola e in fondo anche se per la sua posizione era un uomo ricercato dal sesso femminile era un uomo solo con il dispiacere di non aver trovato un'altra donna capace di capire quell'adolescente inquieta che cresceva troppo in fretta. "Dimmi" disse suo padre Paul stretto nel suo completo Armani blu con la cravatta sempre troppo stretta. "Papa' ci ho riflettuto molto e anche se so di darti un dispiacere ho preso una mia decisione". "Mi sono iscritta all'universita'di Pittsbourg nel ramo metereologia, lo sai che e' la mia piu' grande passione...non fa' per me la vita di un network,qui e' tutto finzione e tu mi conosci bene, non resisterei a lungo a parlare con attori falliti che cercano di rilanciare la propria carriera,showgirl che venderebbero la madre per uno spettacolo in prima serata;industriali che in cambio del loro sponsor diventano arroganti e pretendono tu sai cosa". "Io ho bisogno di cose vere e la natura e lo studio della meteorologia oramai sono l'unica cosa che l'uomo non puo' controllare,almeno non del tutto". "Ti ricordi quando da bambina c'era il temporale stavo ore e ore appiccicata alla finestra con il naso all'insu' e la bocca spalancata ad ammirare affascinata quello spettacolo finche' non mi costringevate ad andare a letto'?". Si Paul se la ricordava bene quella bambina e le sembrava di rivederla. Ora suo padre aveva la testa bassa ma Johanna vide due grosse lacrime scendergli dal viso sotto i suoi costosi occhiali d'oro. Paul lo sapeva che questo momento sarebbe arrivato...il momento in cui una figlia vuole spiccare il volo e provare a camminare da sola ma sperava che arrivasse piu' tardi possibile. Non si e' mai pronti per questo. Johanna all'inizio resto' sorpresa dalla reazione ma sapeva che sotto la scorza di duro senza scrupoli si nascondeva un cuore di un padre che aveva perso la moglie troppo presto e che per affogare il dolore si era buttato nel lavoro impreparato ad affrontare quello che la vita ora gli poneva davanti. Gordon Ramsay aveva cominciato ad odiare il suo nome da quando avevano cominciato a trasmettere quel maledetto programma improntato sulla cucina che aveva avuto un successo mondiale. Era un nome molto comune negli States e purtroppo era capitato dentro a questo giochetto di omonimia. Non si contavano le volte che gli amici lo chiamavano a casa..."Allora cosa ci cucini di buono stasera?". Per un po'si era anche divertito e stato al gioco ma quando stanca stanca. Ne era uscito con una buona trovata... "quando venite portatevi la pizza e magari anche una per me". Era riuscito a scroccarne piu' di una. Gordon veniva da una famiglia facoltosa di Whashingon...suo padre era riuscito a intrufolarsi nel gruppo di lavoro del presidente Jonhson,era un consigliere molto apprezzato per la sua astuzia e diplomazia. A Gordon non piaceva la politica,tutte quelle persone sempre in mezzo a riunioni tutto il giorno che decidevano il futuro del mondo praticamente non avendo mai fatto niente in vita loro. Se ne ando' di casa molto presto tanto i soldi non erano un problema e in fondo per suo padre era un pericolo e una rottura di coglioni in meno. Ora la sua vita era in combutta con un manipolo di giovinastri figli di papa' industriali che per ribellarsi si erano imbarcati in azioni ambientaliste alla bellemmeglio tipo armata brancaleone. A lui praticamente non importava niente di queste storie sull'ambiente ma erano i suoi amici e soprattutto c'erano belle ragazze e questo a lui importava. "Eh si ne hai proprio fatta di strada" penso' fra se' e se' Johanna...eccoti qui nella capitale a capo dell'ufficio sugli studi sulla metereologia e la correlazione con l'inquinamento atmosferico del Presidente degli Stati Uniti. "In fondo era quello che volevo" disse a bassa voce. Prima della classe all'universita'uscita con 110 e lode . Vincitrice del concorso indetto dal Governo era arrivata a Washington grazie a tanti fattori. Al presidente gliene fregava meno di zero dell'argomento ma era obbligato a tenere un ufficio apposito per far vedere che gli USA si interessavano al problema...e mettere una bella ragazza giovane avrebbe portato sicuramente voti e consensi alla sua amministrazione;cosi'fece e cosi' fu'. Lei sapeva che era stata scelta per vari motivi ma non le interessava...ora aveva i mezzi migliori al mondo per continuare a coltivare la sua passione. Si turo' il naso e accetto'. "Che stai facendo gordon?muoviti!". Era Lory a bassa voce nella penombra...bisognava stare attenti alla sicurezza perche' la luna era alta e c'era il pericolo di essere visti. Il ragazzo ne aveva fatte decine di queste incursioni e cominciava ad essere stanco ma ogni volta si faceva convincere dai suoi amici,soprattutto da Lory. E lui ci teneva a lei. Era una bella ragazza 30enne come lui, figlia di papa'industriale aveva lasciato l'universita' presto per buttarsi in questa avventura anarchicoecologista...guardandola Gordon penso':"speriamo le passi presto"... Le incursioni alle centrali erano sempre le piu'pericolose perche' la sorveglianza era sempre al massimo. Peter gli sussurro' all'orecchio:"Vai Gordon tagliale tu stavolta le reti"...Peter era il suo migliore amico da tanti anni. Compagni di scuola,di bevute,di donne. Aveva i capelli di un color rosso vivo che lo aveva fatto soffrire non poco da adolescente ma ormai si era abituato agli sfotto' e non ci faceva piu' caso. "Certo che Peter potevi metterti un copricapo...con quel colore sei fosforescente e ci vedono"... "Tu taci Chef di pizze d'asporto". Non potevano vedersi ma tutti e due sapevano che sulla bocca dell'altro c'era un sorriso. "Hai fatto?" "Fatto". Come sempre la prima a sgattaiolare dentro la recinzione fu' Lory con la sua corsa da cerbiatto nervoso spari' nel buio...Peter, Gordon e gli altri cercarono di seguirla. "Di qua' ragazzi". Intravidero la sagoma di Lory accovacciata dietro una parete al riparo dalla vista delle guardie. Il piano era sempre lo stesso...imbrattare le pareti con scritte di vernice rosso sangue e appendere lenzuola con scritte diciamo "poco carine". Fatto quello che loro consideravano il proprio dovere Gordon senti'una voce che lo chiamava...era Peter. "Hei guarda qui che strano"... era accovacciato e stava testando il terreno. Tutto intorno alla centrale c'erano delle minuscole spaccature da cui emanava un forte odore acre di cui anche gli abitanti del paese si erano lamentati. Guardando dentro sembrava quasi di vedere un liquido grigioverdastro muoversi... nelle loro incursioni non avevano mai visto nulla di simile e qualcuno si spavento'...Gordon disse:"usciamo di qui". Johanna tra i suoi macchinari metereologici si sentiva a suo agio. Era affascinata dalla forza della natura ed era contenta che l'uomo non fosse riuscito a dominarla... non del tutto almeno. Lo sapeva benissimo che il suo paese non era proprio d'esempio per il problema inquinamento e di questo si rammaricava ma tante' cosi era e lei cercava di fare del suo meglio. "Posso?"... "Vieni pure" rispose. Era Tom, uno dell suo staff con un mare di fogli in mano. Con lui c'era stato anche un piccolo flirt ma poi il senso del dovere ebbe la meglio su di lei. "Ho il rapporto semestrale sullo scioglimento dei ghiacci nei poli",attaco' Tom. "Non siamo messi tanto bene". Johanna lo sapeva benissimo che lo scioglimento dei poli era aumentato molto negli ultimi tempi ma piu' di informare chi di dovere poteva fare ben poco; anche se qualcosa si stava muovendo e i grandi della terra sembravano aver capito il pericolo . "Anche io sono un po' preoccupata Tom.. stamattina mi sono arrivati i dati su tutti i terremoti anche quelli di bassa intensita'...sembra che c'e' stato un bell aumento di casi". "Speriamo bene". I tre ragazzi erano ancora scossi dopo quello che avevano visto giu' alla centrale;una cosa mai vista in tutti quegli anni di scorribande notturne in giro per il mondo. "Allora che ne pensate ragazzi?" disse Peter steso sul divano del suo amico . "Non so cosa pensare Peter,non mi era mai successo di vedere una cosa simile. La gente del posto ci aveva avvisato dell'odore che saliva dal terreno ma addirittura quelle crepe e quello strano liquido oleoso proprio non me lo aspettavo" .Lory era stranamente silenziosa e si vedeva che era turbata. "Ragazzi io tolgo le tende"disse Peter all'improvviso, anche troppe emozioni per oggi,ci vediamo domani" . Appena uscito Lory guardo' Gordon e quasi lo supplico'..."Posso fermarmi qui da te stasera"?non mi va' di restare sola". Lui la guardo' e la strinse forte al petto... "fermati pure quanto vuoi,neanche a me va' di restare solo. Quella notte fecero l'amore come ogni tanto accadeva tra di loro e si accorse che a un certo punto Lory se lo strinse a se' piu' forte del solito,come avesse una strana sensazione. Anche lui provava la stessa sensazione. Nel network di Paul Pakula era stato assunto da un po' di tempo anche un tipo belloccio e aitante per fare uno di quei programmi di avventure che andavano tanto di moda adesso in tv. Piaceva molto alle donne... non era Einstein ma insomma il suo lavoro lo sapeva fare. Paul fu' sorpreso quando vide il suo nome sul display del videofonino. Si ricordava che era partito da una settimana verso il polo nord per un classico servizio da finto esploratore. "Ciao Paul sono Jack,ti disturbo?" "Ciao Jack non preoccuparti,le solite scartoffie da firmare, allora come va' il servizio del nostro esploratore piu' amato dalle signore americane?" Queste frasi di solito mandavano su' di giri Jack ma stavolta nel suo viso Paul noto'una certa preoccupazione e ansia. "C'e' qualche problema con gli abitanti del luogo? devo mandarti un assegno per sistemare le cose?". "No ti ringrazio ma e' tutto a posto da quel lato...qui la gente e'carinissima e mi hanno messo a disposizione tutta l'attrezzatura necessaria;soprattutto le slitte con i cani". "E' appunto di questo che volevo parlarti. A parte che qui la gente ci ha riferito che non c'e' mai stato un clima cosi' caldo e che il ghiaccio si sta sciogliendo molto piu'velocemente del solito siamo andati a girare un po' di materiale per il programma. Abbiamo passato la notte sul ghiaccio e a un certo punto si e' cominciato a sentire come un forte odore acre che dava veramente fastidio". "Sembrava come provenire dal terreno e di notte si vedevano anche delle strane luci di vari colori". "Appena ha fatto luce siamo andati a vedere e abbiamo girato queste immagini...guarda tu stesso Paul". "Per la miseria Jack,ma che diavolo e' questa roba?" "appunto,non ne abbiamo la piu' pallida idea...c'erano delle crepe su tutto il ghiaccio che in realta' doveva essere molto spesso. C'era anche un forte odore che bruciava gli occhi,ma non hai ancora visto niente...guarda questo". Jack prese il videfonino e inquadro'dentro le fessure. " Vedi anche tu quello che vedo io? "Ma che cos'e' secondo te ? " Non ne abbiamo la piu' pallida idea...sembra una specie di liquido oleoso grigioverde e appoggiando la mano sembra che la terra abbia dei sussulti"..."Ma questo e' lo scoop del secolo", grido' Paul... questa cosa ce l'abbiamo solo noi,andremo su tutti i piu' importanti Network del paese...pagheranno fior di quattrini per questo servizio, abbiamo svoltato esploratore!". Dall'altro capo del ricevitore Jack non sembrava pero' cosi' entusiasta. "A dire il vero capo ti ho chiamato perche' qui le cose non si stanno mettendo bene... siamo preoccupati. "So che hai tua figlia che si occupa di queste cose per il Presidente e noi pensiamo che un suo parere sarebbe utile per far luce su questo fenomeno". "Qui la gente e' preoccupata". Paul tacque per un'istante. "Hai ragione dovrei interpellarla per sentire una sua opinione, forse lei ci capisce qualcosa di tutta questa faccenda". "Tu comunque fammi un bel servizio e mandamelo piu' presto possibile e chiamami se ci sono novita'..."Daccordo capo ci sentiamo". Messa giu' la cornetta Paul aveva gli occhi che luccicavano e al posto delle pupille il simbolo del dollaro. Di buon mattino Johanna era intenta nel suo ufficio a controllare i vari dati che arrivavano da ogni parte del pianeta ed erano un po' anomali... piccoli ma continui terremoti in ogni dove... venti fortissimi che portavano nubi minacciose soprattutto sopra le citta. All'improvviso squillo' il telefono. "Pronto?" disse johanna, "Signorina Pakula nel mio ufficio ,immediatamente". Aveva riconosciuto la voce era Smith il capo del gabinetto del Presidente. Riagganciato il ricevitore cerco'nello sguardo di Tom che era li con lei una risposta al suo stupore ma non ne trovo. Usci' quasi di corsa con un interrogativo nella testa e non si accorse di un ragazzo pressappoco della sua eta' che era diretto nel suo ufficio con delle foto in mano e quasi si scontrarono. "Scusami" disse lei,mentre rispose lui disse mi sa che abbiamo fretta tutti e due;ma lei non lo senti' perche'era gia' lontana. "Posso entrare?" chiese Johanna bussando alla porta, avanti fu' la risposta. Era la prima volta che entrava da sola nell'ufficio del capo del gabinetto del Presidente. Smith era seduto dietro la scrivania e non la degno' di uno sguardo...poi attacco'. "Signorina Pakula lo sa perche' noi la paghiamo e anche profumatamente?" . Le si gelo' il sangue nelle vene. "Per fare al meglio il mio lavoro signore". "Oh questo lo sa almeno". "Signorina voglio essere franco con lei... alla nostra amministrazione interessa meno di zero di tutte queste baggianate del clima,della metereologia,del rapporto con l'inquinamento, abbiamo dovuto aprire un ufficio per far tacere molte persone,guadagnare qualche voto e magari farci un po' di soldi". Johanna questo lo aveva sempre saputo. "Il minimo che le chiediamo e' di non farci passare per dei fessi". "Sa che cosa e' la televisione?". "Certo signore". "Immagino che non sia il suo elettrodomestico preferito... eppure da quel che ne so suo padre ci sguazza dentro da anni". " Prenda il telecomando,accenda e metta pure un canale qualsiasi". Accese sulle news ma quasi tutti i canali stavano trasmettendo la stessa cosa. Un servizio di un esploratore dal polo che parlava di spaccature sul ghiaccio e di un forte odore. Riconobbe il logo del Network del Jersey...era la tv di suo Padre. "E lei vuole farmi credere che suo padre non l'ha interpellata prima di creare questo pandemonio e allarmismo?" "Le giuro che e' cosi' signore,e' da molto che non ci sentiamo". Smith la guardo..."a questo posso anche credere,tale figlia...indaghi sulla faccenda e mi tenga informato". "Puo' andare,ah un'ultima cosa...alzo' il viso e la guardo' negli occhi; telefoni a suo padre". "Lo faro'" rispose. "Tom accendi subito la televisione,non importa quale canale"...Tom obbedi' senza fare domande. Solo dopo si accorse che nel suo ufficio c'era quel ragazzo con il quale si era quasi scontrata poco prima. "Mi scusi per prima Signor? "Ramsay"(evito' accuratamente di pronunciare il proprio nome)rispose. "Piacere signor Ramsay ,io sono la signorina Pakula". Intanto Tom aveva piazzato la tv sul canale delle news. "Porca puttana" esclamo' Gordon all'improvviso... "e' uguale a quello che abbiamo visto ieri"...si interruppe di colpo. "E' uguale alle foto che qualche anonimo ci ha mandato". Stavano trasmettendo le immagini dalla tv di Paul Pakula e l'esploratore stava indicando le spaccature e le fessure al polo nord. "Dobbiamo organizzare una spedizione di esperti e andare lassu' a vedere di persona...Johanna annui'. "Mi sa' che non ne avrete bisogno" disse Gordon mostrandogli le foto che aveva in mano. Era lo stesso fenomeno uguale in tutto per tutto a quello che si stava verificando al polo. "Ma da dove diavolo vengono queste foto? e di quale organizzazione stava parlando?" chiese johanna. Il ragazzo era in evidente imbarazzo. "Faccio parte di un'organizzazione che monitora e in qualche modo vigila sugli effetti nocivi che l'uomo crea riguardo il pianeta". Ieri sera ci sono arrivate queste foto recenti e sono subito venuto a mostrarvele perche' non avevamo mai visto niente di simile prima. Johanna attacco'..."Perche' dice che non abbiamo bisogno di andare fino al polo"?. "Guardi il retro della foto". Waschington e la data era del giorno prima. "Dove sono state scattate?; "Attorno alla centrale". Johanna resto' a bocca aperta... "a 10 minuti da qui"? si rispose Gordon. Paul Pakula era raggiante,per la prima volta nella vita si sentiva qualcuno. Per un immigrato Polacco gli States non erano esattamente la terra promessa e di calci in faccia ne aveva presi tanti. "Adesso venite da me strisciando per il mio video"; penso' tra se' e se'; "me lo pagherete a peso d'oro". E cosi' fu'. I calci gli aveva rispediti al mittente con in piu' gli interessi. Stava tentando di contattare Jack ma il segnale era disturbato... finalmente rispose... "Abbiamo fatto tombola Jack, il tuo filmato sta facendo il giro del mondo e in piu' abbiamo fatto un sacco di soldi. "Sono contento" disse jack...ma devo essere sincero Paul, qui le cose non si stanno mettendo tanto bene". "C'e' un odore acre e le spaccature stanno aumentando... mettendo una mano sul ghiaccio si sente un continuo tremore. La gente del posto e' nel panico e molti se ne stanno gia' andando, se non ti dispiace tornerei anch'io a casa non mi sento per niente al sicuro qui". Paul ci riflette' un po',gli avrebbe fatto comodo aver qualcuno li a cavalcare la notizia ma dopo quello che aveva fatto per lui non se la sentiva di negarglielo. "Ma certo amico mio prendi il primo volo e torna ,il tuo lo hai gia'fatto". "Casomai mandiamo l'ultimo pivello che abbiamo appena assunto a tenere monitorata la situazione... Preparati alla celebrita'e ad un bell'aumento quando torni. La comunicazione era sempre piu disturbata...riusci' a sentire solo graz...poi il collegamento si interruppe. Messo giu' il telefono squillo' subito di nuovo... "Jack tutto bene?. "Sono Johanna papa'".  

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