La sveglia suonò come un allarme riecheggiando dentro i timpani , jim intenzionato nel spegnerla si fece forza per raggiungere la fonte di quel fastidioso rumore quando improvvisamente si ricordò che era arrivato il giorno atteso. Balzò in piedi ansiosamente. Si infilò le ciabatte morbide e pelose regalategli dalla mamma per Natale e si trascinò ancora assonnato in cucina. Passo per il lungo corridoio al termine del quale c'era uno specchio, non potendo fare a meno si concentrò guardando attentamente il viso scorrendo giù fino ad arrivare a me, una folta barba color rame (già sono proprio io il narratore di questa storia) . Con grande coraggio trattenne con forza una lacrima ma non riuscì a fermare l'uscita di un singhiozzo strozzato. Sorpassò la soglia della cucina e stiracchiandosi prese una tazza bianca con sopra disegnati in nero dei baffi , la riempi di latte e di una ricca dose di cereali al cioccolato sempre gli stessi da quando gli erano spuntati i primi dentini da latte. Iniziò a sorseggiare lentamente quasi come a volersi gustare queste ultime sensazioni di solletico che il latte infiltrandosi tra i miei peli gli dava . Iniziai a ridere fragorosamente e jim insieme a me sghignazzava come un bimbo. Una volta finito poggiò la tazza nel lavabo e si avviò a testa bassa in bagno. Sapevamo entrambi al destino a cui andavamo in contro. Jim cerco inutilmente di temporeggiare ma alla fine fu costretto a fare ciò che mai avrebbe voluto. Entro nel luogo dove si sarebbe commesso il misfatto. Si specchiò nuovamente e cercò di scattare quante più foto poteva con la sua mente in modo da ricordarsi di me quanto più a lungo e versimilmente poteva. Apri la nuova confezione di lamette tra le quali si celava l'arma del delitto . Impugnò la prescelta che uscì fuori dal suo fodero con fierezza e con uno smagliante e luccicante sorriso. Era così affascinante e formosa che la tristezza si trasformò in gioia e il terrore in amore. Lei mi notò e quando si accorse che la guardavo estasiato arrossì. Jim intanto piangeva e una lacrima dopo l'altra ricordava tutti i momenti passati insieme fin quando poggiò delicatamente le lame sul mio fitto manto e i primi peli iniziarono a cadere sul lavandino bianco. Io ero rapito dal tocco di quelle gentili labbra e ne desideravo ancora e ancora ma il delitto era quasi compiuto così salutai con un ultimo passionale bacio quella donna che mi aveva rapito il cuore già aspettando con ansia il prossimo incontro .