Capitolo 5 - ORE 02:45

114 23 29
                                    

Quella sera una volta rientrata in casa, Laura accennò un breve saluto a suo padre che, sprofondato sulla sua poltrona, se ne stava in silenzio.
Il volto illuminato dalla fredda luce della tv.
Lui non le chiese niente e lei si chiuse nella sua stanza.

Non aveva voglia di cenare.
Si buttò nel letto e prese a fissare il soffitto.
Era stanca, il battito del cuore accelerato e quel maledetto brutto sapore in bocca, dovuto alla sbronza della sera prima. che non voleva passare.

Si sentiva terribilmente sola, disperata nella sua solitudine.

Non aveva più voglia di rientrare alla sera in quella casa spenta, non aveva più voglia al mattino di alzarsi per andare in quella scuola...
Non aveva più voglia di niente.

Il telefono squillò. Era Sonia.
– Ciao Laura come stai? Passata la sbronza? A me ancora gira la testa!” e si mise a ridere con quel suo modo gioioso.
– Senti – proseguì –  domani Luca, quello della quinta C fa una festa a casa sua. I suoi genitori non ci sono. Mi ha fermato stamani nel corridoio e mi ha chiesto se porto anche te.
– Chi è Luca?
– Dài quello sfigato della quinta C, l’anno scorso gli abbiamo strappato un passaggio per andare in discoteca!

– Ah…lui. E che festa è?

– Non che festa è...
è 'La Festa'!
Ci vanno tutti, casa libera, fumo e alcool assicurati! Secondo me a fine serata gliela distruggono! Ahahah

– Non so Sonia, ora non mi va l’idea..

– Dai Laura non puoi dirmi di no! C’è anche Fabio, lo sai che è un anno che aspetto un' occasione così.

– Ma se non ti fila proprio, perché perdi ancora tempo con lui?

– Te non ti preoccupare, pensa solo a venire, poi ci penso io a lui. Non accetto un no! Ok?

– Ok, dimmi a che ora –  disse Laura sbuffando.
– Passo a prenderti alle 21:00.

– Sonia... c'è anche Simone?
– Boh...ma dài...che ti frega? Te lo tengo io lontano...
– See see....certo...lo immagino...
– Prometto croce sul cuore... Daaiiiiii Laura!
– Prometti?
– Siiii.... Promesso!
– Ok...

Poi Laura buttò giù la cornetta e riprese a fissare il soffitto.
Non aveva affatto voglia di andare a quella festa.
Mirna...
Se ci fosse stata lei tutto sarebbe stato diverso.

Era una mattina come le altre, del suo terzo anno di liceo, la prima volta che Laura vide Mirna.
Fu presentata dalla preside come loro nuova compagna di classe, e tutti furono invitati a darle un caloroso benvenuto.

Lei se ne stava un passo dietro la preside, come se da lei volesse essere nascosta.
Era molto bella.
Lunghi capelli biondi...pelle chiara, occhi azzurri.
Indossava un maglioncino bianco e rosa, molto ampio, sformato, quasi a voler nascondere le sue morbide forme.
Perfette ed armoniose valutò Laura che a differenza, si sentiva troppo 'spigolosa' nella sua magrezza.

Laura pensò sbuffando, che un'altra figlia di papà era venuta ad ingombrare la sua aula.

Cambiò ben presto opinione però.
Mirna era diversa.

Lo si poteva vedere dai suoi occhi, sempre sfuggenti, come se fossero alla continua ricerca di una possibile via di fuga.
Lo si poteva notare nel suo modo di porsi, quasi invisibile in mezzo alla gente.
Lo si poteva intuire nelle sue frasi bisbigliate, nei suoi sorrisi contenuti.

Sì... Mirna era 'diversa'...
Come lei...
e Laura le volle istintivamente bene.

La prima volta che incuriosita le si avvicinò, Mirna la guardò sorpresa.
Intuendo la sua timidezza, Laura le rivolse poche parole, chiedendole quale scuola avesse fatto e qualche altra domanda, fatta solo per metterla a suo agio.
Poi la salutò, ma sentendosi osservata, si voltò di nuovo e vide Mirna ferma in piedi dove l'aveva lasciata, ancora intenta ad osservarla.
Si scambiarono un timido sorriso, sorprese entrambe dalla reciproca curiosità, svelatasi in quello scambio di sguardi.

Il Diario Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora