primo giorno

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Sono le 3:00 e non riesco a chiudere occhio, sono molto agitato e non capisco il motivo, decido di alzarmi e andare fuori nel giardino a fumare.
Non voglio girare per casa come uno zombie, quindi prendo le camel e mi siedo su un gradino lasciando la porta socchiusa in modo da poter rientrare, sto tranquillamente fumando ammirando le stelle, tra una settimana comincera la scuola, farò il primo anno del l'iceo e questo non mi spaventa mi da solo tanta noia, gente nuova che fissa, come se non vedessero un domani, i dannati prof che rompono, e poi i compagni di classe... Quella è la cosa peggiore, non ne troverò nemmeno uno con una mentalità decente, che non giochi con dannate figurine e che si distingua dalla massa, insomma non trovero mai uno come me.
Mi riprendo dai miei pensieri sentendo dei passi provenire dalle mie spalle, la porta si apre e appare Vittorio, mio fratello maggiore che si siede a fianco a me< Giorgio ti ho detto mille volte che non voglio vederti fumare!> mi sgrida prendendo il mio pacchetto e fottendosi una camel <no, ma fai pure> lo guardo sorridendo, <ricordi? Siamo fratelli, ciò che è tuo è mio e cio che è mio è MIO> sottolinea molto la frase MIO, secondo me non siamo realmete fratelli, siamo cosi diversi, andiamo d'accordo solo quando prendiamo in giro Tommy, che è il piú piccolo quindi lo sfottiamo un po.
Il tempo lo passiamo a fumare tutto il MIO pacchetto di camel e guardiamo in continuazione le stelle, ogni tanto mio fratello mi lancia domande <perche sei sveglio?> ed io rispondo a tutte<ho avuto un incubo e  non ho preso piu sonno.> lui mi guarda con un pò di malinconia, di cui non ne capisco il motivo <è meglio non dormire che dormire per sempre> e rimette a guardare le stelle, non capisco esattamente cosa intenda dire ma sono le 4:30 del mattino, e non ho nessuna intenzione di scoprirlo.

Il mattino alle 7:50

Mi alzo dal letto, non ho chiuso occhio dopo aver parlato con mio fratello, ma ho solo un senso di liberezza, non so esattamente come descriverlo ma è come se una parte di me si fosse svuotata.
Scendo giu in cucina dove trovo mia madre e mio padre, non ho mai avuto un rapporto speciale con loro, ci scazzo sempre e come al solito questa mattina non poteva mancare.
Papá: almeno potresti dire ciao?
Ad io: bellah
Papà: Giorgio piantala con questo linguagio!
Io: ma che palle che sei, prima ti incazzi se non rispondo e poi ti incazzi se rispondo, a zio che sei bipolare?
Papà: sparisci dalla mia vista prima che ti faccia vedere io chi è lo zio.
Me ne esco dalla cucina e percorro le scale che mi riportano in camera mia, incontro Tommy che scende e Vittorio dietro di lui,
Vit: giò dove vai, vieni giú con noi.
Io: no grazie, ho gia avuto la mia porzione di incazzatura.
Vit: andiamo, hai discusso ancora con papà?
Io: si, e non scendo più.

Lui mi afferra il polso e mi trascina per le scale, riscio di fare una storta ma se ne fotte totalmente, entriamo in cucina e tutti si siedono a mangiare, io rimango sulla porta finche mio padre non mi fa cenno di sedermi.

Sono le 14:00 decido di uscire,
Mi vesto con una felpa bianca della supreme rubbata a mio fratello, degli skinny neri strappati alle ginocchia, un paio di nyke alte bianche e il mio cappello nero.
Scendo in strada e mi dirigo al bar vicino il colosseo per prendere una birra, li incontro un mio vecchio amico Mattia Bellegrandi
Mat: o fra ma allora sei ancora vivo, pensavo fossi morto de figa.
E scoppia a ridere, che divertente, dovrebbe ringraziare la sua ragazza visto che è l'unica che gli va a presso
Io: cazzo ma non posso uscire di casa che becco le facce di merda come la tua?
Ci abbracciamo prendiamo le birre ed usciamo dirigendoci al parcheggio, li ci sono dei ragazzi ma non siamo molto bravi a dialogare quindi ci mettiamo in un angolo a fare un pò di freestyle.
lo smerdo un pò, poi lui smerda un pò me, abbiamo stili diversi e quindi in un certo senso è complicato, a volte andiamo un pò a cozzare ma stiamo insieme dalle medie, quindi ci conosciamo e sappiamo quali punti beccare, le ore le passiamo cosi finche non arriva Matteo con  Massimo due stronzi  che bazzicano con noi, io e Mattia siamo stra felici che sia arrivato, perche ha portato la roba, cominciamo a rollare e continua la nostra smerdata con l' aiuto di matteo che fa da bitbox.

Dopo aver deciso per la serata torno a casa per farmi una doccia, abbiamo deciso di andare in discoteca, un ragazzo che Matteo ha conosciuto si esibisce li questa sera ed è anche un buon posto per rimorchiare.

Corro in bagno, apro la doccia e metto la play list sul mio telefono e lo collego alla corrente, in modo che non sia scarico del tutto per questa sera, passo un ora buona sotto il getto per poi accorgermi che ho le dita identiche a dei wustel cotti e messi in salamoia, decido cosi di uscire e vestirmi, indosso una camicia rosa sbottonata ai primi bottoni, skinny neri e vans ai piedi e sono pronto per sballarmi.

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