Era finita, l'ultimo treno era partito. Katelyn non avrebbe mai più rivisto i suoi amici: Harry ed Alex. Guardò l'ultimo mezzo di trasporto, che la poteva condurre da loro, partire ed andare via. Una lacrima calda scese lungo la guancia della ragazza, altre poi scesero continuando a bagnarle il viso. Provava un odio profondo verso i suoi genitori. L'avevano ritirata dall'Accademia di magia e rinchiusa in una stanza così piccola che solo il letto singolo occupava più della metà della camera. Lei continuò a guardare l'orizzonte dalla piccola finestra che aveva la camera e continuò a piangere silenziosamente. Guardava l'infinito e immaginava una vita migliore. Una vita in cui lei fosse libera, libera di frequentare l'accademia di magia. Un vita i cui lei e i suoi due amici fossero felici insieme. Purtroppo questo non poteva accadere. Non era possibile. Era rinchiusa in quella stupida casa con i suoi crudeli genitori. La invidiavano così tanto perché Katelyn era migliore di loro due messi insieme. La verità era che i genitori della ragazza erano morti. Morti e sepolti. E quella che lei pensava fosse la sua famiglia, in verità, erano gli artefici della morte della sua vera famiglia. Sbatte il pugno contro il muro e il vetro tremò. Era stufa dei capricci che doveva subire. Non voleva più sopportare quelle ingiustizie. Così prese la sua bacchetta che nascondeva e riuscì a teletrasportarsi davanti alla porta di casa. Ora doveva solo scavalcare il cancello e fuggire. Fuggire da quella brutta realtà. Fuggire dalla vita che non voleva. Si avvicinò al filo spinato che, le ricordava quello di un carcere, e riuscì a scavalcarlo anche se si tagliò per sbaglio la pelle bianca come il latte del polso. Il suo braccio cominciò a perdere sangue. Ma lei non se ne curò. Corse verso la stazione del treno. Rischio più volte di inciampare e cadere. Si sedette su una panchina e aspettò il treno. Il treno che non passò mai. Ma lei rimase lì fino a quando l'orizzonte non si spense. Si spense insieme alla sua anima. Si spense come il sole si spegne la notte, come un sorriso si spegne quando vede qualcosa di triste. Ed è così che la vita della piccola Katelyn si spense. Ma la speranza dentro di lei non si spense. No, la speranza che c'era nel suo corpo non si spense mai. E oggi è ancora viva. Nessuna la vede ma la sente. La speranza non si spegnerà mai. Mai e poi mai.