Himani si incamminò con passo spedito lungo il sentiero del Baobab, diretto alla sua minuscola bottega da barbiere con il sole che cominciava a sorgere alle sue spalle e colorava con una vivace tonalità di rosso le foglie dell' albero.
Il sentiero del Baobab.
Lo aveva soprannominato lui così, per via del maestoso albero al cui fianco passava ogni mattina andando al lavoro e la sera tornando a casa.
Era un uomo semplice, che credeva a tutto e a niente. Si accontentava di poco, il suo modesto salone nel quale tagliava i capelli per gli abitanti del villaggio gli bastava. Non aveva bisogno d'altro, anche perché non aveva una moglie o dei figli da mantenere.
Himani respirò a pieni polmoni quell'aria che emanava il sapore della natura, della vita semplice e della libertà.
Camminò per altri dieci minuti e finalmente giunse alla bottega.
Aprì la porta, tirando di lato il pesante chiavistello d'ottone ed entrò. In un posto così tranquillo non c'era bisogno di serratture e lucchetti. Era l'unico barbiere del villaggio e tutti gli abitanti andavano da lui per farsi tagliare e sistemare i capelli.
Appena entrato all'interno del semplice locale, per lo più arredato in legno, si tolse la giacca e, mentre aspettava il primo cliente, si fermò a contemplare come suo solito il quadro dallo sfondo rosso. Era un piccolo e semplice dipinto appeso sopra lo specchio, tutto rosso, almeno all'apparenza. In realtà non era sempre stato così. Quel quadro nascondeva un segreto, anzi un mistero; e lui lo sapeva bene.
"Chissà che fine ha fatto..." Si ritrovò a pensare ad alta voce come tutte le mattine.
"Che fine ha fatto chi?"
Una voce alle sue spalle lo fece trasalire e Himani distolse lo sguardo e si girò e vide un uomo sulla sessantina, con una camicia bianca e un turbante rosso che si massaggiava un paio di grossi e folti baffoni,guardandolo con aria divertita.
"Dharini! Che piacere vederti. Sei venuto prima del solito! Sei qui per dare una spuntatina ai baffi?"
"Tu cosa credi?" Sorrise Dharini stendendosi al massimo i baffoni neri con entrambe le mani e mostrando sul volto delle profonde rughe, di fianco agli occhi.
"Prego accomodati, sono subito da te." Disse Himani indicando una delle due poltrone, quella più vicina all'ingresso.
"Allora, che fine ha fatto chi?" Chiese l'anziano signore, dopo che si fu accomodato sulla poltrona e che Himani gli ebbe spalmato per bene la schiuma da barba su tutti i baffi.
"Mm...È una storia incredibile." Himani sollevò in aria il rasoio e si fermò per qualche istante a guardare il dipinto rosso. "Ho paura che non mi crederesti se te la raccontassi."
Fece per rimettersi al lavoro, piegandosi con il rasoio sul volto di Dharini, ma quest'ultimo girò la testa di lato, guardandolo dritto negli occhi.
"Mettimi alla prova." Disse soltanto. Poi, notando che Himani era in dubbio se raccontare la storia o meno, decise di punzecchiarlo.
"Ha per caso a che fare con quello?" indicò con il capo il quadro rosso appeso sopra lo specchio. "Lo guardi tutti i giorni mentre tagli i capelli ai clienti?"
Himani rimase impietrito e indeciso a fissarlo.
"Va bene, io ti racconto questa storia, ma tu promettimi di non ridere, ok?" Disse dopo un attimo d'incertezza.
"Vai avanti."
Himani si sedette sopra la poltrona libera e senza togliere gli occhi dal quadro cominciò la sua storia.
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IL SENTIERO DEL BAOBAB
Short StoryUna favola ambientata in un luogo lontano. Un gigantesco Baobab. Un uomo semplice e buono con un quadro magico e misterioso. Un gatto. Un nonno mai conosciuto e scomparso da anni. Un improbabile incontro con il proprio destino.