New York

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Arizona era stata licenziata, cacciata dal suo ospedale.

Ci rimase male, si era affezionata a tutti, era affezionata al posto, quel posto dove ne aveva passate tante, forse troppe.

Era a casa, una valigia in mano, e una borsa nell'altra, aveva preso tutte le sue cose, aveva parlato con Andrew, dicendogli che ora era casa sua, che quello non era più il posto che faceva per lei, a quanto pareva, non aveva più senso rimanere lì.

Non fece in tempo ad uscire di casa, che due braccia le cinsero la vita, riconobbe quel profumo, lo sentiva spesso negli ultimi giorni.

"Avevi intenzione di andartene senza salutarmi?" le chiese Carina, stringendo di più la presa su di lei.

Si era affezionata alla ragazza, le piaceva, e parecchio, ma non poteva dire di provare molto altro, era come una cotta estiva, una di quelle cotte che riesci a superare subito, ma che comunque ti segnano.

"Avevo intenzione di passare da te prima di andarmene" sussurrò, lasciando la presa dalle cose che aveva in mano, e ricambiando l'abbraccio "mi dispiace così tanto" sussurrò poco dopo, lasciandole un leggero bacio sulla spalla.

"Rimani qui, potremmo avere un'occasione, potresti lavorare in un altro ospedale, magari qualcuno che meriti davvero il tuo talento, e provare ad essere felici, magari anche con tua figlia, possiamo provarci, tu mi piaci davvero"

La bionda scosse leggermente la testa "è vero, possiamo provarci, ma poi cosa succederà tra qualche anno? Staremo sempre a litigare, perché io mi sentirei infelice, e non per colpa tua, ma per colpa mia" disse staccandosi leggermente, poggiando una mano sulla sua guancia, muovendola in una piccola carezza "e anche tu mi piaci davvero, l'ultima volta che mi sono sentita così con una persona, beh, l'ho sposata, ma.." si interruppe, scuotendo nuovamente la testa.

"Ma io non sono lei" concluse la mora per lei, rilasciando un sospiro come rassegnato, Arizona fece un mezzo sorriso "mi dispiace" ripeté "sarebbe tutto diverso se lei non fosse stata così dannatamente.." si bloccò nuovamente, cercando una parola adatta per descriverla, ma ce ne erano troppe per farlo, aveva troppe parole in mente in quel momento, parole che avrebbe voluto quasi urlare.

"Così dannatamente lei" Carina finì nuovamente la sua frase, facendo una piccola smorfia.

Arizona annuì, poi le prese il volto tra le mani lasciandole un leggero bacio sulle labbra, poi la guardò "tu non meriti questo, tu meriti una persona che sia alla tua altezza, che sia capace di amarti davvero e renderti felice, ma non Hunt, se vengo a sapere che stai con lui torno qui e ti porto via con me, anche se poi la situazione diventerebbe leggermente scomoda" rise appena la bionda, prendendola leggermente in giro, beccandosi uno schiaffo giocoso sul braccio.

"Quindi questo è un addio?" chiese dopo qualche attimo di silenzio la mora, l'altra scosse la testa "non necessariamente" alzò appena le spalle "potremmo sentirci ogni tanto, potresti venire a trovare me e Sofia, o potrei venire io qui, ma niente sesso, potremmo vederci solo come amiche" Carina annuì, fece del suo meglio per non far diventare gli occhi lucidi, e ci riuscì.

"E se tra voi non dovesse funzionare? Non voglio portare sfiga, ma potrebbe succedere, è una delle possibilità, tu che ti presenti alla sua porta, lei che ti guarda per un attimo, per poi sbatterti la porta in faccia" ad Arizona venne leggermente da ridere a quelle parole "in realtà, una volta è già successo, mi ha già sbattuto la porta in faccia".

Carina aggrottò la fronte, quasi incuriosita da quella storia "e poi? Poi che è successo?" la bionda sorrise vedendo la sua curiosità "non mi sono arresa, nonostante non volesse parlarmi io cercavo sempre di fare conversazione, e alla fine ha ceduto, mi ha parlato, ma è stato come se mi avesse tirato una bomba, mi disse di essere incinta, del suo migliore amico, e dovevo scegliere, restare, ed essere felice con lei, o andarmene, ed essere infelice da qualche altra parte, ma lei è l'amore della mia vita, non sarei mai andata da nessuna parte senza di lei" raccontò tenendo lo sguardo fisso davanti a se, ma non stava guardando la mora, era immersa nei ricordi.

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