Capitolo tre:

189 14 1
                                    

Angolo scrittrice:

Scusate l'assenza, è stato un periodo pieno e mi sono allontanata da Wattpad perché avevo bisogno di tempo. In qualsiasi caso, dopo avermi tartassata di commenti e messaggi, eccovi qui il terzo capitolo. Piccolo Spoiler: Appena finirete di leggerlo non saprete cosa pensare, lo so, non odiatemi, ma è parte della storia e niente è stato scritto a caso. Spero possiate apprezzarlo e non odiarmi per tutto il tempo che ho impiegato nel postarvelo.

Ah, vi adoro! Siete fantastici e non ci sono parole per farvi capire quanto sono fiera della #BlueEyesSeries e di voi!

Ps: Volevo anche chiedervi se avete già letto le altre storie che sto scrivendo, ci terrei parecchio ad una vostra opinione. I nomi sono: "Perché proprio tu?", "Good Girls love Bad Boys"e l'ultima arrivata in casa "Non voglio amarti". Aspetto solo voi!

Luv ya!

Aprii gli occhi quella mattina, più stanca che mai, e guardai l'orologio. «Cazzo.» biascicai con la bocca ancora impregnata di quell'assurdo saporaccio mattutino. Scesi dal letto in fretta e furia e cercai inutilmente i miei jeans neri. «KIM!» urlai, senza ottenere nessuna risposta ovviamente. Scossi la testa e afferrai un paio di jeans casuali, me li infilai velocemente, poi corsi in bagno a lavarmi la faccia e i denti. Circa una decina di minuti dopo mi precipitai fuori da casa, e mi maledii per non essermi portata dietro una felpa più pesante. Ormai le giornate autunnali si stavano facendo sentire, e tirava un leggero venticello, forse un po' troppo freddo per i miei gusti.

Controllai l'orario velocemente, e aumentai l'andatura. Se non fossi arrivata in aula in almeno cinque minuti, non avrei potuto seguire la lezione, alzai gli occhi al cielo, era il lunedì più lunedì del mondo. Mi precipitai verso la porta e afferrai con sicurezza la maniglia, ma la porta non si aprì. «Dannazione!» urlai esasperata, se le porte erano chiuse, voleva dire solo una cosa: la lezione era già incominciata, ed io me l'ero persa. Scossi la testa e mi incamminai verso il bar, avevo decisamente bisogno di caffè. Ad ogni passo i miei occhi si appesantivano, e ogni due sbadigliavo. Arrivata alla caffetteria notai con piacere che non c'era nessuno, almeno una cosa positiva. Mi precipitai al bancone e chiamai con il campanello per farmi servire.

Dal retro fuoriuscì un ragazzo che non avevo mai visto prima di quel momento. Mi sorrise cordialmente, io dal canto mio, insonnolita come se non ci fosse un domani, gli sbadigliai in faccia. «Scusami... è proprio un incubo oggi.» dissi mettendomi una mano sulla bocca. Il ragazzo ridacchiò e sventolò la mano «Non preoccuparti, è pur sempre un lunedì mattina. Cosa desideri?» mi chiese sfoggiando l'ennesimo sorriso dolce. «Un cappuccino, sta volta più caffè che latte.» lui annuì e corse a prepararmelo.

Mi sedetti ad uno dei divanetti e decisi di accendere il telefono che giaceva morto nella borsa nella speranza di un messaggio, una chiamata... qualsiasi cosa che riguardasse Chris. Ma non appena inserii il codice di sblocco, e incominciarono ad arrivare le varie notifiche, nessuna apparteneva a lui. Erano ormai passate due settimane dallo scontro fra lui, Grover e me, e lui non si era degnato nemmeno una volta di mandarmi un messaggio o cercarmi. Ogni mattina controllavo il telefono appena sveglia, e ogni sera lo guardavo con speranza, ma il risultato era sempre lo stesso, di Chris nemmeno l'ombra.

Gettai il telefono sul tavolo e poggiai la testa fra le mani. Avrei dovuto essere io quella a non mandare messaggi e a non rispondere! Avrei dovuto essere io quella arrabbiata, non lui. Ma come sempre nella nostra relazione, era lui la prima donna. Scossi nuovamente la testa ed evitai di pensarci. Nel frattempo il ragazzo nuovo mi portò il cappuccino, ma poggiò sul tavolo anche un piattino con poggiati sopra diversi biscotti. «Ma io non li ho ordinati.» ammisi guardandolo negli occhi. E "mister sorriso" ovviamente sorrise di nuovo. «Offre la casa, credo che tu ne abbia davvero bisogno. Andiamo! Chiunque di lunedì mattina ha bisogno dei biscotti.» Si sedette di fronte a me e si mise in posizione d'ascolto. «Vediamo, posso indovinare cosa non va?» chiese guardandomi. Annuii mentre addentavo un biscotto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 13, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il vero amore ha gli occhi blu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora