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Fabrizio aspettava fuori da casa del riccio ormai da qualche minuto. Aveva suonato il campanello e sentito un "sto arrivando!" ma si ritrovava ancora davanti ad un portone chiuso. 

Si accese una sigaretta, almeno avrebbe fatto qualcosa nell'attesa. Possibile che il più giovane fosse in ritardo quando gli aveva espressamente detto "Fabrì per favore, mi raccomando, odio aspettare". E invece il vero ritardatario era Ermal. Gilelo avrebbe rinfacciato per molto tempo. Già lui neanche voleva mettersi a rimorchiare per locali, in più anche aspettare ora? 

Mentre buttava fuori il fumo dai polmoni, vide la porta della casa aprirsi, un Ermal ancora mezzo svestito e a piedi nudi lo guardava in modo colpevole. Il petto era bianchissimo e nudo, e aveva i capelli bagnati dai cui cadeva qulache goccia sul viso e le spalle. Aveva poi un asciugamano in una mano che stava portando sulla testa per asciugarsi frettolosamente, e un paio di pantalocini probabilmente appena infilati.

Fabrizio, che fino a quel momento era stato nervoso e di cattivo umore, gli sorrise -E meno male TU odi aspettare- l'altro, mentre gli faceva spazio per passare rispose -Scusa Fabrì, ecco ehm... Mi sono addormentato, quando hai suonato ero sotto la doccia- l'altro continuava a sorridere-Va bene, basta che te sbrighi però!-.

Così Ermal lo invitó a sedersi nel divanetto bianco appena oltre l'ingresso, e poi scomparve nelle scale che portavano al piano superiore. Fabrizio si ritrovó a guardare quel salottino, era piccolo ma accogliente, e aveva una liberia che occuppava buona parte della stanzetta, con una scrivania lì vicino. Era molto in disordine rispetto al resto, notó il moro. La scrivania in effetti era piena di vari fogli, penne sparse, quaderni e quadernini aperti e chiusi tutti lì. 

Ermal era uno scrittore?

Questo non gliel'aveva detto. Neanche un riferimento, niente, nada. Era in effetti un particolare insignificante, si disse, ma qualcosa, forse istinto gli fece pensare che Ermal lo aveva escluso da una parte importante della sua vita. "Okay ma vi conoscete da pochi mesi, non ti deve spiattellare la sua vita, sta calmo" la voce della ragione, peccato che non bastasse a mettere a tacere l'impressione negativa che quell'idea gli aveva dato. Non aveva senso farsi tanto problemi per Ermal, manco fosse innamorato di lui! Sorrise all'ironia di quel pensiero.

Rimase seduto nel divano per alcuni minuti, Ermal arrivó poco dopo, pronto per uscire. Aveva una maglia nera, un giubotto elegante che gli ricadeva fin sotto i fianchi e degli anfibi neri, e portava un cappello scuro. Poteva fare le sue conquiste anche lui, pensó Fabrizio.

Ermal aveva insistette che andassero con la sua macchina -Devi avere la libertà di bere no? E io ci tengo alla mia vita, perciò guideró io-  così in poco più di venti minuti erano arrivati.

La musica non era assordante, l'ambiente era quasi intimo e confrtevole, ma non ci aveva fatto molto caso, non gli interessava stare a guardare il locale. Voleva solo far finire in fretta la serata, per togliersi le paturnie di Alex da mezzo. Gli andava bene rimorchiare qualche cliente quando ne aveva voglia. Ultimamente non capitava spesso che ne avesse voglia. Ma quello era un altro discorso, il punto era che stare lì lo faceva sentire a disagio, e anche... vecchio. I ventenni andavano a rimorchiare per locali, non i quarantenni, era triste.

Ermal al contrario di lui, sembrava tranquillo, non si sarebbe aspettato che un tipo come lui fosse uno che frequentava molti locali così. Uno così introverso? Invece eccolo lì, che mandava sorrisi a tutti, ma di era perso qualcosa? Perché Ermal gli sembrava così diverso dal solito?  Di erano seduti in un tavolino a bere qualcosa, e stavano parlottando del più e del meno, commentavano le canzoni, che a nessuno dei due piacevano. 

Una ragazza dell'età di Ermal era seduta proprio nel tavolino vicino al loro, guardava Fabrizio e se lo mangiava con gli occhi. È un po' pacchiana si ritrovó a pensare Ermal, ma sarebbe stata il tipo di Fabrizio probabilmente. Così il più giovane si portó la sedia più vicino al collega, che lo guardó interrogativo. Ma era possibile che non si rendesse conto del successo che aveva con le donne? Da quando erano entrati non era stata solo la brunetta ad addocchiarlo. Non poteva averlo notato solo Ermal! 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2018 ⏰

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