-Cosa ci fai qui?- chiese Jungkook staccando le mani dal pianoforte. Sembrava quasi spaventato dalla presenza di Jimin.
-Io.. stavo girando per il bosco. Tu invece come sei arrivato qui?- Jimin iniziò a girare per la stanza, osservando i vari oggetti distrutti che la decoravano.
Jungkook abbassò la testa e lentamente rispose.
-Sono sempre stato qui-A quella risposta ambigua, Jimin non seppe cosa dire. Gli si fermò davanti e lo guardò.
-Ti piace suonare?- chiese rivolgendogli un sorriso.
-Sì, sopratutto quando piove. È come se la pioggia sia parte della melodia, e la melodia sia parte della pioggia. Si mescolano e creano quella che io credo sia vera musica. Mi chiedo perchè non hanno inserito le gocce di pioggia nel pentagramma-
-wow- rise Jimin.-mi piace ciò che hai detto-.Rimasero in silenzio, insieme in quella stanza piena di finestre dalle quali si vedevano le nuvole riversarsi sul bosco. Poi Jimin si sedette sullo sgabello, di fianco a Jungkook. Posò le mani con delicatezza sui tasti e ne premette alcuni. Una sorta di semplice melodia prese vita nell'aria, vibrando di felicitá e spensieratezza.
Di colpo una nota stonata risuonò con durezza, fermando le dita del ragazzo dai capelli rosa.
-Perchè ti sei fermato?- chiese Jungkook. Sembrava quasi che non avesse mai sentito qualcun altro, oltre sè stesso, suonare.
-Non ricordo di aver mai imparato a farlo, questa melodia esce da qualche parte nascosta del mio cuore- spiegò Jimin con un velo di tristezza.-Vuoi uscire? La pioggia ha smesso- disse alzandosi e scendendo precipitosamente le scale. Jungkook diede un'ultima occhiata ai tasti che Jimin aveva premuto poco prima e lo seguì.
Ora non pioveva più, poteva fare un giro completo del perimetro della villa. Iniziò a curiosare intorno alla porta d'ingresso bloccata da un masso di cemento, poi arrivò in quello che poteva sembrare un orticello, ormai invaso dall'edera. Vide qualcosa luccicare, mezzo nascosta sotto la terra e si chinò per prenderla. Nel frattempo era arrivato Jungkook, che rimase immobile di fianco a lui osservandolo. Jimin trovò una sorta di medaglione arruginito e lo pulì con un lembo del maglione.
-Sai cos'è?- chiese a Jungkook. Il ragazzo lo fissò per un attimo e poi gli si illuminò il volto.
-Vieni- disse soltanto iniziando a camminare.
Lo fece rientrare attraverso un'altra finestra e lo condusse al piccolo corridoio d'ingresso, davanti alle scale. Appoggiato ad una parete, c'era un quadro che raffifurava una donna elegantemente vestita che portava al collo un medaglione simile a quello che Jimin aveva appena trovato.
-Dici che è lo stesso?- chiese al pianista.
-Potrebbe- decretò incerto quest'ultimo.-Si sta facendo tardi e dovrei rientrare. Tu resterai qui?-
-Io sono sempre stato qui- ripetè Jungkook con lo sguardo vuoto.
-ok... allora tieni tu questo- disse Jimin lasciandogli cadere nel palmo il medaglione.-Tornerai Jimin?-
-Certo-Sulla via del ritorno Jimin si chiese se avesse seriamente incontrato un ragazzo dentro a quella via, forse era solo uno scherzo della sua mente. O peggio, forse stava impazzendo. Scosse la testa come a voler scacciare quei dubbi e proseguì. Era solo un ragazzo, un pianista, che curiosava in un edificio abbandonato. Niente di male, in fondo era quello che stava facendo anche lui. Decise che ci sarebbe tornato.
Quando fu vicino al suo villaggio, si sedette su un tronco in prossimità della fine del bosco. Era quasi calata la sera ormai e vedeva le luci delle case accendersi una ad una. C'erano persone che giravano ancora per le strade chiacchierando o trasportando legna per il camino della propia casa. D'un tratto vide avvicinarsi un ragazzo dal portamento familiare.
-Sei sparito!- esclamò quasi frustrato.
-Chi sei?- gli chiese il ragazzo dai capelli rosa.-Jimin, dove sei stato?- chiese questo, ignorando la sua domanda.
-Perchè dovrei dirtelo?- domandò Jimin allontanandosi. Quella era una giornata di incontri improbabili. Prima quel ragazzo nella villa del bosco, ora questo sconosciuto...
STAI LEGGENDO
THE HELL IS EMPTY- Jikook
FanfictionL'INFERNO È VUOTO - Jimin/Jungkook Storia di sofferenza, di solitudine. Nota: Capitoli accompagnati da canzoni, storia dalla trama incerta che si andrá a formare pian piano. Buona lettura!