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-Newt!- Thomas si svegliò urlando, sudava, le mani gli tremavano per lo sforzo di tenere stretto il ciondolo che l'amico gli aveva regalato.
-Newt- ripeté piano.
Il suo amico, il suo migliore amico; lo ricordava ancora ridere e scherzare nella radura,lo ricordava mentre lo chiamava pive e lo aspettava fuori dal labirinto ogni sera: una volta gli aveva chiesto come mai e lui aveva risposto che semplicemente non aveva nulla di meglio da fare, solo anni dopo, prima di ammalarsi gli aveva rivelato che pensare di non vederlo tornare lo avrebbe distrutto, la sola idea di perderlo lo mandava fuori di testa. E ora era lui che ogni sera si sedeva davanti alla grande pietra con sopra il suo nome e gli parlava di tutto, com'era andata la giornata, di Brenda, di Minho, che più di una volta gli aveva chiesto come fosse morto; non gli aveva ancora detto niente, non gli aveva raccontato della lettera, dello sparo. Era stato lui a ucciderlo, uccidere il suo migliore amico.
Lo ricordava ancora, con le vene scure, gli occhi fuori dalle orbite, tremava, sudava, tossiva sangue nero. Lo ricordava mentre gli urlava addosso di averlo tradito, ed era vero, gli aveva chiesto di ucciderlo prima che fosse troppo tardi, ma lui non lo aveva fatto, aveva aspettato troppo, non aveva capito quando sarebbe stato il momento giusto
-Mi dispiace Newt,così tanto- era la frase che ripeteva ogni sera davanti alla grande pietra. Gli dispiaceva di non essere stato l'amico che meritava, gli dispiaceva che non potesse vedere quel posto, il mare gli sarebbe piaciuto un sacco.
Thomas chiuse gli occhi, due grosse lacrime gli scivolarono sulle guance, ripensò alla pistola, con ancora un colpo, che teneva sotto il letto; ma se si fosse ucciso la morte di Newt, di Teresa, di Chuck, di Albi tutte le loro sofferenze a cosa sarebbero servite? Però nonostante questo il pensiero di raggiungerlo, di ritrovarlo gli sembrava la cosa migliore.
Si sedette a gambe incrociate sul letto e riprese quella lettera: ormai sbiadita, con la carta rovinata da tutte le volte in cui l'aveva letta " prenditi cura di te stesso e sii felice" questo era quello che gli chiedeva Newt, di essere felice e stare bene
-Ci sto provando amico, ci sto provando, ma tu non ci sei ed è così difficile- disse al niente, la voce tremante.
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Ciao amici sono ancora io la storia ovviamente non finisce qui. Anzi ha due finali diversi uno Newtmas e l'altra no, spero che fino a qui vi sia piaciuta. Aggiornerò presto ❤️

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