(mi scuso in anticipo per la lunghezza di questo capitolo ma ho preferito ampliare la descrizione per farvi immedesimare ancora di più nella mia storia, piuttosto che ridurre tutto al minimo.
Spero che vi piacerà, che vi immergerete nel mio racconto e che non vi annoierete).
Paolo si appresta ad aprirle la porta, mentre io termino in fretta la mia birra. La sento arrivare, velocemente, passo dopo passo.
«Eccoci qua! Lei è Laura, lei invece è... che sbadato, non le ho nemmeno chiesto il nome» esordisce imbarazzato Paolo, che non era ancora venuto a conoscenza del mio nome.
«Io sono Arianna» rispondo prontamente mentre le stringo la mano, subito dopo mi abbottono i due bottoni in alto della camicia e guardo Paolo maliziosamente; poi continuo «Scusami Laura, stasera è stata una serata molto bizzarra, anche a causa del tuo ragazzo».
Noto che lei gli lancia uno sguardo tra l'incuriosito e l'arrabbiato ed esclama: «In che senso scusa?!?!»
«Il tuo fortunato (o sfortunato, chissà) Paolo ha voluto regalarti un completino molto bello, solo che la sua confezione stava lì in alto -glielo indico- e quindi siamo stati tutta la serata qui cercando di prenderlo» le rispondo spiegando ciò che è successo «alla fine ci siamo risuciti, soprattutto grazie alla sua prestanza fisica» le rispondo mentre lancio uno sguardo malizioso a Paolo e subito dopo sorrido a Laura.
«Beh, posso assicurarti che è moooooolto fortunato Paolo con me. E' invidiato da tutti i suoi amici pensa un pò! In effetti in pochi possono vantare di avere una ragazza come me, modestamente parlando...» mi controbatte lei quasi in segno di sfida. La modestia sarà sicuramente il suo punto forte.
«Quindi alla fine siete riusciti a prendere questo completo. Spero che almeno sia bello!» esclama guardandolo dentro lo scatolo.
«Il completino è molto bello, te lo assicuro... è anche comodissimo, io lo indosso spesso»
«Ottimo! Spero che non gli abbia fatto vedere come ti calza, gli rovineresti la sorpresa» dice ammiccando leggermente, poi continua alzando il tono di voce: «Anche se credo che a me starebbe molto meglio, senza offesa... guardando il tuo fisico trovo che il mio sia molto più armonioso rispetto al tuo.»
Per un attimo rimango spiazzata, non riesco a darle una risposta, poi mi scappa un mezzo sorrisetto e mentre scruto il suo fisico controbatto: «Guarda, io non ho un'autostima elevata ma vedendo te posso dire che il nostro fisico è pressochè simile... addirittura ho qualche curva in più di te, con tutto il rispetto.»
Lei mi scoppia a ridere in faccia, dopo guarda Paolo alla ricerca di un consenso da parte sua, ma nemmeno lui la calcola.
«Paolo, dato che qui non riusciamo a metterci d'accordo (non che mi interessi tanto) che ne dici di esprimere un giudizio tu?» propongo io cercando di farla smettere.
«Ah, me la poni come una sfida?» mi dice lei continuando a ridermi in faccia.
«Ma no, sei tu che sei arrivata qui credendoti chissà chi, voglio soltanto farti smettere»
Nel frattempo, Paolo ci guarda imbarazzato ma compiaciuto allo stesso tempo e ci chiede un po' timidamente: «Beh... ecco... come dovrei giudicare?»
Senza neppure farlo finire di parlare, ecco che interviene lei sbraitando: «Perchè no, accetto la sfida! Decidi tu in che abbigliamento confrontarci»
Le propongo di indossare il completino che il suo ragazzo le ha appena acquistato, mentre io vado a prendere quello messo in esposizione.
Mentre mi dirigo nei camerini per cambiarmi la incrocio e mi ferma: «Che ne dici se mettiamo delle regole a questa sfida? Facciamo così: un minuto a testa, ci mostriamo come vogliamo ovviamente con il completo addosso senza toccarlo. Terminato il minuto gli si misura l'erezione con un metro. Chi riesce a farlo eccitare di più vince.»
«E' un'idea geniale, ci sto!» rispondo io euforica, poi le chiedo: «Chi inizia per prima?»
«Dai, ti lascio il potenziale vantaggio di essere seconda» dice lei sicura di vincere e prosegue: «Anzi, che ne dici di scommettere qualcosa? Se vinco io, mi dai il completino in omaggio. Se vinci tu, ti consento di fare con Paolo ciò che vuoi».
Accetto la scommessa senza troppe pretese, anche se il mio intento è quello di dare una lezione a Laura che ha dimostrato di essere una ragazza antipatica ed egocentrica.
Dopo esserci preparate, ci avviciniamo alla porta del magazzino dove Paolo aspetta completamente nudo sul divano.
E' il turno di Laura che, convinta di avere la vittoria in pugno, entra dentro la stanza ridendomi in faccia. Comincia ad avvicinarsi a lui lentamente, dopo essere arrivata proprio di fronte al suo viso si china prima in avanti mostrandogli per bene l'effetto del reggiseno. Dopo si volta di spalle, si abbassa a gambe divaricate mentre si tiene le natiche con le mani.
«Amore, che dici? Mi sta bene?» gli dice mentre Paolo si eccita visibilmente con il suo pene che incomincia ad indurirsi senza il suo volere.
Il minuto è passato, allora grido «STOOOOP!»
«Uhm, di già?» dice con tono sconsolato Laura, dopo prende il metro e si appresta a misurare l'erezione del suo ragazzo. Il suo pene è duro ma non eccessivamente e si tiene parzialmente su da solo. «17 centimentri. Se solo ci fosse stato più tempo... avrei potuto fare meglio» commenta lei non soddisfatta del risultato mentre esce dalla stanza. «Vai, adesso è il tuo turno!» mi dice con tono di sfida.
Il completino mi dona alla perfezione: tiene ben su le mie tette, dando loro un aspetto molto seducente e la parte sotto si adatta perfettamente al mio sedere. Mi avvicino con un po' di ansia alla porta del magazzino, entro dentro e lo vedo lì seduto, nudo. Mi accorgo che è ben dotato e gli sorrido maliziosamente. Mi muovo lentamente ma in modo sensuale verso di lui, faccio un faccino grazioso e non riesco a non far cadere lo sguardo sul suo pene... mi mordo il labbro inferiore e subito dopo lo guardo dritto negli occhi. Sono proprio incollata a lui, mi chino sfiorando quasi il suo viso con le mie tette. Lui le osserva e sussurra: «Ci avevo visto bene allora prima...»
Infilo una mano da sotto l'intimo superiore e palpo le mie tette mentre lo guardo maliziosamente, poi gli sussurro: «Ti piacerebbe fare questo..?»
«Ah beh...» risponde lui deglutendo.
Dopo sfioro le sue labbra con le mie. Mi volto e mostro a lui il mio sedere, quindi mi piego lentamente. Quando arrivo alla massima inclinazione, ho la sua faccia praticamente incollata al mio sedere. Decido di osare, quindi lo avvicino al suo pene, ma senza toccarlo. Afferro le mie natiche, le allargo e le stringo e gli dico con voce fioca: «E questo? Vorresti farlo..?»
Dopo lo accarezzo e mi do uno schiaffetto abbastanza rumoroso.
Avverto un fremito improvviso da parte del suo pene che diventa improvvisamente di pietra e arriva a sfiorarmi le natiche con la punta leggermente inumidita. Non mi sposto... voglio che me lo sfiori. Mi giro e lo guardo eccitata ma non lo tocco per non essere "squalificata". Mentre lo sento sempre più duro e vicino sento il grido di Laura: «STOOOP!»
Subito dopo il suo urlo poggio delicatamente il mio sedere sul suo pene, mi volto verso di lui e il suo pene, sorrido maliziosamente leccandomi le labbra.
Il mio minuto è terminato, quindi è il momento di misurare la sua erezione: prendo quindi il metro, mi inginocchio a lui e lo guardo con uno sguardo tenero come quello di un cerbiatto... l'atmosfera che si è creata è assai bollente. Subito dopo afferro il suo pene, lo ammiro, guardo lui e gli sorrido... dopo prendo il metro ed effettuo la misurazione: «21 CENTIMETRI!»
Laura rientra con una faccia visibilmente delusa: «Non è possibile... è di pietra.»
«Beh, credo che ora io debba riscuotere la mia ricompensa, no? Farò decidere a Paolo cosa intende fare, ma credo che si limiti ad una semplice limonata, vero Paolo?» dico rivolgendomi a lui con un tono tanto malizioso.
«Sì. Amore, tu puoi pure ritornare a casa... ti prometto che torno non appena mi si sarà calmato» dice Paolo mentre guarda il suo pene sempre più duro che non accenna a calmarsi.
«No, preferisco restare qui e guardare cosa porta la mia sconfitta» risponde lei in modo deciso.
«Se proprio vuoi restare mettiti in un angolo e guarda pure, ma vedendo le condizioni in cui sono, non ti assicuro che ci limiteremo a limonare... non posso mica tornare a casa così»
A quel punto io lo guardo sorpresa e la sua ragazza, senza dire una parola, si va a sedere in una sedia.
Preso dalla voglia, Paolo, senza nemmeno considerare la presenza della sua ragazza mi invita a riscuotere la mia ricompensa e io obbedisco: guardo un attimo Laura, dopo mi giro e mi avvicino a lui in modo sensuale. Lui è seduto, io alzata di fronte a lui. Afferro il suo viso, mi siedo sulle sue gambe e inizio a baciarlo con passione. Lui ricambia il mio bacio, sento la sua lingua calda e vogliosa giocare con la mia, entrando e poi fuggendo per poi rientrare sempre di più e sempre più vogliosa. Mentre mi bacia mi morde le labbra delicatamente, come se volesse mangiarmi. Mentre sono seduta su di lui sento il suo pene ritto e turgido posto tra il suo addome e il mio intimo. Lo sento sempre più duro e venoso pulsare contro il mio intimo. Lo induco a sdraiarsi, io sono tipo a 90 su di lui e percepisco i sussulti sempre più frequenti del suo pene durissimo e con la cappella grossa e bagnata dalla voglia sul mio addome. Ricambio i suoi morsi precedenti mordicchiando il suo labbro inferiore e mentre sorrido sospiro. I miei morsi lo rendono ancora più voglioso e con le mani mi afferra con decisione le natiche, stringendole e avvicinandole tra di loro per poi allontanarle in un continuo di "stringi e allarga"; il suo pene durissimo pulsa sul mio addome con insistenza e la sua lingua entra ed esce a ritmo sempre più sostenuto dalla mia bocca. Ansimo dal piacere avvicinandomi al suo orecchio e sussurro: «Qualcuno qui sta impazzendo...», dopodichè lo mordo leggermente. Successivamente sposto il mio viso sul suo collo, inizio a dargli baci umidi e caldi e ogni due o tre baci gliene do uno con tanto di leggero succhiotto, facendogli sentire le mie labbra e la lingua... proseguo così per tutto il tuo collo. Preso dalla voglia, lui continua ad afferrarmi per le natiche e mi avvicina sensibilmente al suo pene durissimo che si posiziona tra lui e il mio intimo. Nel frattempo le sue mani si spostano sopra e dopo aver attraversato tutta la mia schiena arrivano ai miei seni tondi. Comincia a palparli con vigore e sento la sua voglia aumentare in ogni suo movimento.
Ansimo dal piacere... il mio fiato sbatte sul suo corpo e penetra dentro la sua pelle. Con la lingua disegno una scia che va dal suo collo al capezzolo destro, la percorro baciandolo e gli faccio sentire mie labbra umide su ogni centimentro di pelle che percorro. Dopo do dei baci attorno a tutto il capezzolo e, dopo aver completato il cerchio, lo lecco con foga e lo bacio succhiandolo. Lui mi tiene per i fianchi e facendomi lentamente scivolare su e giù mi fa sentire la forma del suo pene durissimo chiaramente sulle labbra della mia vagina. Io indosso ancora il mio intimo ma lo sento così deciso che è come se fossimo a contatto. Accompagno i suoi movimenti muovendomi nella direzione opposta alla sua, la voglia di abbassarmi e sfregarmici con decisione è tantissima ma per ora non lo faccio. Faccio la stessa cosa di prima però con l'altro capezzolo, stavolta però anzichè baciarlo, stuzzico con la lingua la sua pelle attorno al capezzolo per poi dedicarmici completamente. Lo bagno con la mia saliva quindi col dito lo accarezzo per asciugarlo. Dopo scivolo ancora più giù e vedo il suo pene pulsare sempre di più... riempio la sua pancia di baci caldi ed umici, ogni bacio è accompagnato dalla mia lingua che stuzzica quella porzione di pelle. Proseguo ancora più in giù, arrivando all'inguine ma proprio quando stavo per arrivare alla zona critica, mi afferra con decisione, mi solleva e ribalta la situazione. Io lo guardo sorpresa ed eccitata, sia avvicina al mio orecchio e mi sussurra: «Adesso lasciati andare... ti farò raggiungere il paradiso» e dopo questa frase la sua lingua mi lecca il lobo dell'orecchio... sento la sua punta caldissima giocare con il mio lobo e mordicchiarlo dolcemente. Sorrido e lancio un occhio verso Laura che ci guarda con aria un po' schifata ma allo stesso tempo eccitata. Noto che lui non la nota minimamente, è troppo preso dal mio collo: lo lecca avidamente facendomi sentire per bene ogni centimentro della sua lingua, intervallando le leccate a dei baci passionali e dei morsi delicati ma pieni di voglia. In quel momento avverto la sua voglia massima di possedermi, lì su quel divano, davanti a chiunque. Le sue mani mi afferrano vigorose le gambe, stringendole intorno al suo bacino mentre con il suo pene duro si muove lentamente su e giù facendomelo sentire chiaramente sulla fessura. Nonostante il perizoma avverto ogni suo centrimetro, sento tutte le sue vene pulsare e la sua cappella enorme e vogliosa. Io non posso far altro che gemere dal piacere, mentre la sua lingua continua il suo percorso e, dopo aver esaminato ogni centimetro del mio collo, inizia a scendere giù per l'insenatura del mio seno. La sento cavalcare l'onda dei miei seni, arrivando all'orlo del mio reggiseno per poi ritornare su verso l'insenatura. Nel frattempo le sue mani salgono dalle mie natiche alla schiena, arrivano al ferretto del mio reggiseno e lo sbottona per poi sfilarlo con foga come per farmi capire che era la cosa che più desiderava in quel momento. Lo fisso, i miei occhi sono lucidi dal piacere, mi mordo il labbro inferiore e mi arrendo a lui. Lui guarda i miei seni e comincia a comincia a toccarli come se volesse capire se siano veri o stesse solo sognando. Li afferra in modo deciso, li stringe e li avvicina alla sua lingua. Comincia a circumnavigare il mio capezzolo destro con la lingua, la sento umida e calda e lentamente gira in cerchio intorno al mio capezzolo. Poi lo morde delicatamente e lo succhia mentre con la punta della lingua ci gioca girandogli intorno. Nel frattempo continua ad insistere anche nelle parti basse: il suo pene, sempre più deciso, si fa sentire sulla mia fessura e sento chiaramente ogni centimetro.
In quella stanza regna il silenzio, silenzio che viene stroncato dai miei gemiti. La mia voglia aumenta sempre di più e muovo il bacino contro il suo, cercando sempre di più il contatto. Paolo mi fissa per un attimo con sguardo malizioso, sembra soddisfatto... subito dopo la sua bocca è sul capezzolo sinistro, stavolta più decisa di prima. Lo succhia con foga e all'aumentare della sua voglia aumenta anche la sua foga e i suoi movimenti che si fanno più decisi e virili. Mi scappa un gemito abbastanza sonoro e la mia schiena si inarca dal piacere, quindi sento chiaramente il suo pene rigido sul mio intimo. Sentire la consistenza del suo pene sul mio intimo mi fa godere, e non poco, quindi continuo a muovere il bacino lentamente ma con decisione mentre sto sotto lui. Mi aggrappo alla sua schiena e man mano aumento il ritmo e mi scappano diversi gemiti.
La sua lingua, dopo aver giocato molto con le mie tette, comincia a scendere e pian piano si dirige verso "il frutto proibito". Si ferma sull'addome, arriva all'ombelico e ci gira intorno mentre con le mani continua a stringermi le natiche: sembra proprio non poterne fare a meno. Si ferma per un attimo, guardandomi con sguardo deciso come a voler dire "adesso ti mando in paradiso" e poi la sua lingua prosegue verso il basso fino ad arrivare alla mia fessura, ormai chiara ed evidente nonostante l'intimo.
Muovo le gambe ed il bacino dal piacere... lo guardo eccitata, mi mordo il labbro e lo guardo come per dire "fallo... ti prego." Comincia a segnare la mia fessura seguendola con la punta della lingua, con una leccata lenta, lentissima, ma profonda. La segue dall'alto verso il basso per poi risalire sempre lentamente, profondamente. Nonostante l'intimo avverto la sua lingua che preme. Gemo dal piacere come non avevo mai fatto ancora su quel divano e con voce eccitata sussurro il suo nome. Subito dopo si alza, si mette in ginocchio davanti a me, mi afferra entrambe le caviglie con una mano e le tiene unite alzandomi le gambe. Lo fisso eccitata... ormai mi ha mandata in tilt. Comincia a leccarmi le calze, scendendo inesorabilmente dai talloni alle caviglie e ai polpacci; prosegue lungo la parte posteriore della coscia, dove sento la sua lingua fermarsi e la sua bocca baciare e succhiare la mia coscia. Dopo continua a scendere con la lingua, arrivando finalmente alle mie natiche, quelle che lo stanno facendo impazzire dal primo momento in cui mi ha vista in sfida. Dà un morso delicato ma deciso sul gluteo destro, poi si sposta verso il centro... la sua lingua si insinua tra le mie natiche, andando a leccare il sottilissimo intimo che indosso. L'intimo non copre tutta la superficie presente tra le mie natiche, quindi sento la sua lingua sulla mia pelle, nella parte che divide i due buchetti. Cerco di guardare ogni sua espressione e ogni movimento ma a volte sobbalzo per il piacere e guardo in alto. Con la lingua esplora ogni centimentro della mia pelle tra i due buchi, andando di volta in volta a sfiorare il buchetto davanti e quello dietro. La sua lingua sposta fugace il mio perizoma, leccando chiaramente il mio ano. La sento girarci intorno avvicinandosi sempre di più, fino ad arrivare proprio lì in mezzo, entrando fugace per poi riuscire subito.
«Oh-oddio... Paolo...» dico tra un gemito e l'altro con la poca voce che riesco a far uscire.
La sua lingua poi risale, arrivando lentamente alla fessura della mia vagina e questa volta la sento indistintamente perchè l'intimo è spostato di lato. Affonda la sua bocca e la lingua sulla mia vagina, come se fosse acqua in un deserto. La lingua entra dentro con voglia e lecca con prepotenza, salendo sempre più per poi riscendere con altrettanta voglia. Sento dei piccoli morsetti sulle mie grandi labbra e la sua lingua penetrarmi sempre di più.
Io guardo in alto inarcandomi completamente, mentre mi scappa qualche urletto per il troppo piacere. Allargo le mie gambe sempre di più e sento la mia vagina pulsare di piacere. Con le mani cerco la sua testa, la voglio accarezzare, voglio stringere i suoi capelli...
Paolo si abbandona completamente alla mia vagina, la sua bocca non riesce più a staccarsi da me, la sua lingua continua a salire e scendere lungo la mia fessura ormai bagnatissima , continua ad entrare ed uscire sempre più decisa e corteggia anche il mio ano mentre con le sue mani afferra i miei seni sodi.
«Oh... Paolo... mmmmmmh...» ansimo il suo nome e lo prego di continuare ad alta voce, mentre i miei gemiti riempiono tutta la stanza. Stringo la sua testa tra le mie gambe, lo voglio lì.
Lui mi accontenta e continua, mi afferra la schiena come se volesse tirarmi ancora di più verso se, mentre la sua testa è completamente abbandonata tra le mie gambe e non riesce più a staccarsi dalla mia vagina e dal mio ano... e continua a prendermi tutta per se.
Mi abbandono completamente a lui, sento la sua lingua scorrere ovunque, entra ed esce da ogni mio buco e lo fa sempre con più insistenza e voglia: è la sensazione più bella del mondo. Dal piacere allargo completamente le mie gambe, mi alzo leggermente poggiandomi sul divano coi gomiti e lo guardo mentre mi lecca... vederlo lavorare lì sotto è veramente eccitante e mi mordo il labbro.
Avvicina il suo indice e lo lascia solcare l'apertura della mia vagina, dopo si avvicina anche l'altra mano e le sue dita cominciano a giocare con la mia vagina allargandola per facilitare l'ingresso alla sua lingua che oramai vuole penetrarmi completamente. Mi lascio cadere di nuovo, sono sdraiata e posseduta dalla sua lingua, inerme, riesco soltanto a godere e sussultare per ogni sua azione.
La sua lingua mi penetra con un ritmo sempre più spinto: inizialmente è dolce e deciso, poi diventa sempre più veloce e passionale... mentre le dita mi tengono ben aperta ed esposta alla sua lingua intraprendente. Dopo un po' sento le sue dita affacciarsi tra le mie gambe in modo timido: dapprima sento i polpastrelli alternarsi entrando ed uscendo, con un ritmo sempre più sostenuto, poi sento il dito medio della mano destra entrare pian piano, sempre di più e sempre più deciso, per riuscire e rientrare ogni volta sempre più a fondo fin quando non lo sento completamente dentro, nella mia vagina completamente bagnata... il suo dito si muove lentamente al mio interno, entrando ed uscendo, andando a fermarsi quando è completamente dentro, muovendosi leggermente sopra e sotto per poi uscire di nuovo lentamente.
Dopo avermi ridotta allo stremo e completamente abbandonata, si rialza lentamente, si avvicina al mio orecchio e sussurra: «Che ne dici di questa ricompensa, commessina sexy?»
Con un filo di voce ansimante riesco a dire: «Oddio...» e dopo cerco le sue labbra, le voglio baciare. Man mano che le mie labbra si avvicinano alle sue sente il mio respiro molto corto sbattere sulle sue labbra ed entrare dentro la bocca. Lentamente le poggio alle sue, lo bacio sempre molto lentamente ma con una passione estrema. Prima di rilasciare le sue labbra tiro il suo labbro inferiore con le mie. Dopo mi rialzo, mi sposto verso di lui e lo spingo facendolo sdraiare, mi metto a cavalcioni su di lui cercando di non far sfregare la mia vagina col suo pene, tentativo che fallisce perchè a volte sento la sua cappella dura sbattere su di me e cavolo... è eccitante. Mi sposto più giù, dopo prima lo avevo lasciato. Con le mie labbra bagnate bacio dolcemente la zona dell'inguine e, insieme a loro, scorre anche la mia lingua. Stuzzico con la lingua ogni centimetro di pelle che divide l'inguine destro da quello sinistro, succhiando dolcemente con le labbra.
«Oh sìììì» esclama lui mentre la sua testa va all'indietro e lo vedo abbandonarsi a me.
Dopo ritorno indietro e mi sposto al centro. Sfioro con le labbra tutta la parte centrale ma arrivata al suo pene ben eretto alzo il viso, facendogli sentire soltanto il respiro sulla cappella dall'aspetto duro e voglioso. Avvicino quindi il viso alla parte interna delle sue gambe, quella appena sotto le palle e inizio a leccarla muovendo il viso con foga... le sue gambe si allargano. Mi sposto più sopra, le sue palle sono ad un passo dalle mie labbra... le poggio su una di esse e subito inizio a leccarla prima lentamente, poi ripasso di nuovo leccandola con più foga, lasciando anche qualche bacio. Mentre faccio ciò mi batte volontariamente il suo pene sul mio viso e per quanto è duro quasi mi fa male. Sorrido e continuo il mio lavoro: passo a stuzzicare l'altro testicolo e con le mani inizio ad accarezzare la sua cappella completamente scoperta, bagnata e pulsante; ci gioco un po' con le dita e sfioro tutta l'asta che è praticamente di marmo con le vene ben visibili. Mentre prendo in bocca un testicolo, inizio a succhiarlo mentre muovo il viso e la mia mano si dedica all'asta del suo pene: riesco ad individuare ogni vena e le sfioro con un dito... poi lo impugno e scorro la mia mano su fino alla cappela e col dito gioco facendolo circolare attorno ad essa. Dopo aver compiuto qualche giro completo, lo afferro e agiro la mano lentamente, su e giù... mentre la mia bocca è impegnata con i suoi testicoli e, successivamente, a leccare la parte sotto di essi. Li prendo in bocca uno per uno, li cospargo di saliva e con le labbra li ripulisco mentre agito la mano con più decisione. Dopo sposto il mio viso leggermente più su, inizio a stuzzicare con la punta della lingua la base del suo pene e la colpisco dolcemente, poi l'avvolgo e inizio a leccarla. Pian piano salgo e la mia mano si sposta progressivamente... mi fermo un attimo prima di arrivare alla cappella e scendo di nuovo leccando tutta la lunghezza del suo pene; ritorno su un po' più velocemente di prima avvolgendo man mano l'asta del suo pene che resta bagnata. Dopo scendo di nuovo riempiendola di baci lenti, caldi e passionali... sento la sua cappella pulsare sempre di più. Questa volta risalgo ancora più velocemente leccando l'intera asta del pene e, una volta arrivata alla cappella, inizio a stuzzicarla colpendola con la punta della lingua. L'avvolgo, la infilo in bocca e inizio a succhiarla mentre muovo la mia lingua in continuazione intorno sempre più veloce. Sfrego le mie mani sulle palle e continuo a scendere col viso, facendo entrare man mano il suo pene dentro la mia bocca. Muovo la testa su e giù, mentre la mia lingua non smette di centrifugare tutto... il suo pene è adesso prigioniero nella mia bocca e l'unica cosa che odo è il suono dei suoi gemiti. Sento dei leggeri colpetti a salire, il suo bacino si alza come se volesse metterlo sempre di più dentro la mia bocca. Apprezzo quest'iniziativa e glielo succhio con più foga per farglielo capire... il suo bacino continua a spingere, come se volesse scoparmi la bocca mentre con le mani mi tiene la testa spingendola verso il basso. Rispondi ai suoi movimenti dentro la mia bocca colpendogli la cappella con la lingua, la succhio e non concedo un attimo di tregua al suo pene. Dopo un po' esco il suo pene dalla mia bocca, lo afferro con le mani e lo sego con decisione mentre lo guardo godere... il suo pene è pietra tra le mie mani. Sempre continuando a segarlo, mi metto a cavalcioni sulle sue gambe, mi avvicino alle sue labbra e sospiro dentro di esse prima di baciarlo con foga. Afferro con cura la sua cappella e mi do un colpettino sulla vagina, sfregandola leggermente. Gli mordo il labbro, lo sfrego con maggior foga e gli sussurro ansimando: «Ah... è proprio duro...»
Avvicina la sua bocca al mio orecchio e dopo avermi morso con voglia mi sussurra: «E se ti scopassi dandoti la possibilità di guardare e farti guardare da Laura?» e dicendo questo sento la sua cappella sfregare tutta la mia fessura.
Sobbalzo dal piacere e non riesco subito a dargli una risposta, poi con voce ansimanete dico: «Oh... sì...»
Mi fa alzare e mi invita a mettermi a 90 gradi con la faccia rivolta verso di lei. Lui mi è dietro, mi da alcuni colpetti sulle natiche per poi aprirle completamente. Dopo qualche schiaffetto sento il suo pene duro battermi sulle natiche e la cappella bagnata insinuarsi tra di esse, senza entrare... strofinandosi insistentemente sulla fessura della mia vagina. Il mio viso è visibilmente segnato dal piacere, guardo Laura... il suo è sofferente, quasi schifato; mi chiedo per quale motivo sia ancora lì. Paolo mi si avvicina all'orecchio e, mentre il suo pene di marmo continua a sbattermi delicatamente sulle natiche, mi sussurra: «Ti sei messa così apposta per guardarla mentre ti scopo, vero?»
Ansimo dal piacere che mi viene provocato dal suo pene, poi mi giro verso le sue labbra, i miei occhi vogliosi guardano fissi i suoi, il mio fiato è sulle sue labbra e con un filo di voce dico: «Sì...», poi lo bacio tirando a me e mordicchiando il suo labbro inferiore.
Mi afferra con vigore le tette, stringendole e lasciandole poi dondolare mentre sono a 90 davanti a lui che aspetto solo di essere penetrata. Continua a stuzzicare i miei due buchi vogliosi con il suo pene di marmo, lasciandolo scivolare in modo molto deciso tra le mie natiche, con la cappella bagnata che sfiora l'apertura della mia vagina e il buchetto del mio ano... sento che vuole entrare ma desiste sul più bello. Mi afferra per i capelli tirando con decisione ma non in modo violento la mia testa verso di lui, mentre il suo pene bussa fortissimo alla mia vagina e si struscia per tutta la lunghezza della sua asta.
Io urlo quasi dal piacere, mi mordo il labbro con foga e guardo Laura... ogni tanto chiudo gli occhi e guardo in alto, poi il mio sguardo godente ritorna su di lei.
Lui avvicina la bocca al mio collo e dopo averlo leccato e morso avidamente mi dice: «Aspetta, facciamola guardare meglio», allora si alza e si posiziona in piedi a pochi centimetri da lei. Io lo seguo e mi avvicino a lui, mi invita ad inginocchiarmi e lo faccio mentre guardo Laura. Paolo afferra il suo pene con una mano e lo sbatte delicatamente sulla mia fronte, sulle mie labbra e sulla mia lingua mentre ho la bocca aperta... mi passa poi la cappella umida e completamente esposta sulle labbra, seguendole per tutta la loro estensione. Tenendomi per la testa comincia ad infilarmelo in bocca per poi uscirlo dopo poco. Man mano sento i suoi movimenti sempre più decisi e il suo pene sempre di più nella mia bocca; la mia lingua lo accompagna scorrendo avanti e indietro su di esso. Paolo si aiuta muovendo il bacino sempre più insistentemente come se mi stesse scopando la bocca. Il suo pene entra sempre di più dentro la mia bocca e faccio fatica a contenerlo tutto. Lo guardo con gli occhi lucidi, come se stessi soffocando ma continuo ad accoglierlo dentro la mia bocca. Afferro le sue gambe e mi tengo bene ad esse mentre lui continua a spingere fin quando le mie labbra sfiorano le sue palle... mi sento la sua cappella in gola e faccio fatica a respirare e mi trattiene così per qualche secondo. Cerco di urlare ma non ci riesco, quindi mi sfogo stringendo le sue chiappe spingendolo sempre di più al mio viso. Il suo pene è pieno di saliva, allora lo ripulisco con la lingua e le labbra mentre sento i miei occhi quasi lacrimare. Lo guardo e sorrido leccandomi le labbra, poi guardo Laura e le vedo scendere una lacrima. Subito dopo mi alzo, lo bacio e lo spingo contro il muro. Afferro il suo pene e lo sfrego contro la fessura della mia vagina: lo sento voglioso di entrarmi dentro. Ansimo sulle sue labbra, poi lo sfrego con più foga e gemo mentre lo bacio con passione. All'improvviso mi afferra e mi mette spalle al muro, capovolgendo la situazione. Mi afferra le braccia, le alza e le porta al muro mentre la sua bocca inizia a leccarmi il collo mnetre il suo pene accenna ad entrare dentro la mia vagina. Mi lascia le braccia e mi afferra una coscia, la solleva e tenendola sollevata continua ad insistere penetrandomi lentamente. Entra senza difficoltà centimetro dopo centimetro e lo sento risalire tra le mie gambe sempre più su, fino a quando esce per poi rientrare nuovamente con forza, stavolta più deciso di prima. Io gemo e urlo dal piacere mentre lui continua a penetrarmi e sbattermi al muro fino a farmi sentire le palle sulla vagina. Poi fuoriesce lasciando soltanto la cappella all'interno e spinge nuovamente con molta più decisione e velocità. Mi afferra anche l'altra gamba e mi solleva completamente tenendomi al muro con le gambe divaricate. Il suo pene durissimo è un treno in corsa, continua ad entrare ed uscire sempre con maggiore forza e non si ferma mai. In preda al piacere e alle urla, vedo Laura correre via... Paolo se ne accorge, si volta per un istante ma continua a penetrarmi con foga.
Siamo rimasti soltanto io e lui, tra i nostri gemiti e le nostre urla. Sento il suo pene pulsare dentro di me e dalla sua espressione capisco che sta per venire. «Paolo...» dico ansimando e un secondo dopo sento dentro di me un'ondata calda, bollente, bagnata... I suoi occhi sono lucidi e lo sento gemere insieme a me mentre si svuota completamente. Continua a darmi colpettini decisi ma lenti e il ritmo va man mano a diminuire, fin quando si ferma del tutto e mi bacia con passione, sospirando e sorridendo insieme a me.
Mi aiuta a scendere e ci scambiamo ancora qualche bacio carico di passione.
«E' stato meraviglioso» dice lui sospirando mentre accarezza il mio viso e le mie labbra
«Da morire...» gli rispondo prima di baciarlo dolcemente
Dopo ci siamo rivestiti, gli ho scritto il mio numero di cellulare su un fogliettino e l'ho messo dentro la tasca della sua camicia nella speranza che mi chiami presto. Mi ha sorriso ancora una volta, mi ha baciata ed è uscito fuori dal negozio scomparendo lentamente dalla mia vista.
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Il diario di Arianna
Roman d'amourArianna non ha mai sentito la necessità di scrivere un diario, ma un giorno in lei nasce una voglia irrefrenabile di comprarne uno e riempire quelle pagine bianche con le sue avventure, con i suoi segreti piccanti e con tutto ciò che riguarda la sua...