Prologo: Sirius

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Il mio istinto di caccia mi guida attraverso il vicolo, gli occhi fissi sul grasso ratto grigio che corre davanti a me. Lo avrei già preso e stritolato tra i denti, se quel bastardo non mi avesse colpito a tradimento nel piccolo pub di Nottingham dove l'ho stanato. Ho fatto lo stupido errore di starlo ad ascoltare e lui mi ha distrutto la clavicola con un incantesimo che di sicuro non ha imparato da nessuno di noi. Ma ora basta.
Cercando di non sforzare troppo la zampa sinistra, scatto in avanti e la mia zampa schiaccia a terra la coda liscia del topo, che squittisce terrorizzato.
Ormai è mio.
Meriterebbe davvero di soffrire, ma lo finirò rapidamente seguendo il mio istinto: gli spezzerò il collo in forma di ratto, che poi i gatti e i corvi facciano scempio del suo corpo.
Quando sto per sferrare il morso però, quello che sento non è pelo, ma chiaramente pelle e il grido è sicuramente umano.
Peter si è ritrasformato.
Peggio per lui.
Inizio a strattonare con forza il braccio, deciso a strapparglielo dal corpo, mentre lui comincia a gridare.
-Padfoot!! Ti prego, ti prego...
Io ringhio e tiro ancora di più.
Con che diritto usa quel nome?
-James non lo vorrebbe!! Lui non mi vorrebbe morto! Lo sai vero?!
Non so più quello che il mio migliore amico vorrebbe, perché tu lo hai venduto al nemico ratto traditore.
Sentire il nome di James mi procura una fitta di dolore e di senso di colpa, perché è colpa mia. Lui voleva me come Custode Segreto! Voleva me o Remus!! Ma Remus era perennemente in prima linea dopo la morte di Mary, ad attaccare i Mangiamorte senza pietà, anche dopo aver eliminato il Mangiamorte che aveva ucciso la sua ragazza. E avevo sospettato di lui.
James no, si fidava ciecamente di ognuno di noi. E ci sembrava il piano perfetto. Peter, pur essendo un mago scarso, era stato l'unica spia sopravvissuta dall'inizio della Guerra Magica, pensavamo poi che Voldemort avrebbe dato la caccia a me e a Remus e fino a che non ci avrebbero preso entrambi, nessuno avrebbe mai sospettato di Peter, nemmeno i Mangiamorte che ci conoscevano meglio.
Poi era accaduto quello che è accaduto e James e Lily...
Mollo il braccio di Peter e lo schiaccio a terra, è arrivato il momento di attaccare la gola.
-Repulso!
Vengo scagliato all'indietro e vado a sbattere contro il muro.
Guaisco.
E sento i passi che si allontanano.
Mi ritrasformo.
-PETER!!!- urlo.
Lui continua a scappare, senza nemmeno la sufficiente concentrazione per trasformarsi di nuovo.
-Fermati e affrontami! Muori da uomo! Come non hai saputo vivere! - grido estraendo la bacchetta.
Lui continua a scappare.
Gli punto la bacchetta alla schiena.
-Avada Keda...
Poi in un lampo mi passano davanti un centinaio di immagini: un ragazzino basso e grasso, preso a spintoni dai Serpeverde, e James che piomba loro addosso per proteggerlo; tutte le giornate passate in riva al Lago Nero; le innumerevoli notti di luna piena passate nel parco di Hogwarts, per salvare Remus da se stesso.
E, maledetto me, mando il lampo di luce verde contro il muro! Ho fallito! Di nuovo...
Non posso ucciderlo così facilmente dopotutto.
Esco dal vicolo deciso a prenderlo. E finisco in mezzo a una folla di Babbani.
Mi sfuggirá di nuovo.
Poi lo vedo, che corre, travolgendo ogni persona al suo passaggio, facendosi largo a spintoni.
E io gli vado dietro.
-BLACK! FERMATI SUBITO!
No, non di nuovo.
Non riesco a crederci.
Per un momento avevo dimenticato che io non ero solo un predatore, ma anche la preda di qualcuno.
E quel qualcuno è un uomo ancora più ostinato di me: Barty Crouch.
E l'uomo biondo e con gli occhi di ghiaccio che mi ha appena chiamato è John Bones, il suo vice e capo dei Tiratori Scelti, dei quali faceva parte anche Caradoc, è anche peggio di lui per certi versi, e ne ha tutto il diritto visto quello che Voldemort ha fatto alla sua famiglia.
Quindi sui tetti ci sono i suoi uomini, e so per esperienza che se non mi fermo non esiteranno a colpire.
Ma Peter ha capito subito la situazione e ora sta venendo verso di noi, per mettersi sotto la protezione del Ministero. Non questa volta.
-Metti subito giù la bacchetta Black! - mi urla Bones.
Lui pensa che sia io il traditore; un'idea talmente ridicola da farmi ridere. Ma appena ci avranno preso, vedranno che io non ho il Marchio Nero, mentre Peter è marchiato a fuoco sull'avambraccio con il simbolo di Voldemort.
Sto quasi per abbassare la bacchetta, quando il traditore inizia a urlare cose senza senso: -Lily e James!! Sirius!! Come hai potuto farlo?!!
Non sono nemmeno arrabbiato quando alzo la bacchetta, troppo allibito per essere arrabbiato, dalle profondità della merda in cui un ratto schifoso può affondare per sperare di salvare la sua pelle.
Ma il mio schiantesimo non verbale non arriva a destinazione perché salta tutto in aria. Letteralmente.
Mi getto a terra per evitare ciò che l'esplosione  porta con sé: pezzi di asfalto, frammenti di vetro grandi come bottiglie di idromele e anche di più. Arti. E teste.
In mezzo a tutto questo io sono coperto di polvere, come se fossi stato immerso nello zucchero filato. Si è fatto saltare in aria. Non posso crederci. E non voleva nemmeno portarmi con sé, se no avrebbe escogitato un altro trucco.
-Alla fine sei morto anche tu...
Un'inspiegabile sensazione di tristezza mi colpisce, mentre un lampo di luce dorata mi passa vicino alla guancia, intorpidendomi il viso.
Un incantesimo paralizzante.
Un secondo mi colpisce al braccio, poi dietro la gamba...in poco tempo mi ritrovo completamente bloccato.
E io scoppio a ridere perché ho appena capito una cosa: Peter mi ha portato via con sé, perché tutti adesso credono che io abbia venduto il mio migliore amico e la mia anima a Voldemort. Mi credono un traditore.
Una spia. E con Peter disperso in mille pezzi qui intorno, sono fregato.
In poco tempo la strada si riempie di Obliviatori, mentre una squadra di Auror, capitanata da Rufus Scrimgeour, mi circonda anche se non posso muovermi. Sembrano avere paura di me.
A quel punto mi accorgo di non aver ancora smesso di ridere, mentre dalla bacchetta di uno dei Auror fuoriesce una catena argentata: il più forte incantesimo anti-smaterializzazione.
-Sirius Black, sei in arresto per omicidio, spionaggio e colluttazione con Colui che non deve essere nominato- elenca Scrimgeour.
-Potete anche chiamarlo Voldemort, non apparirà dal nulla se usate il suo nome- faccio presente.
Un brivido percorre il cerchio di Auror.
-Sarai portato ad Azkaban in attesa di giudizio, subirai un processo davanti al Wizengamot, che deciderà la tua pena- riprende Scrimgeour irritato.
-E scoprirete di avere preso l'uomo sbagliato, io non sono un Mangiamorte- ribatto.
-Ah sì? E allora perché hai fatto saltare in aria quel povero ragazzo? - domanda Bones.
Deve essersi protetto dall'esplosione con un sortilegio scudo, ma qualcosa, forse un vetro o una lamina di metallo, gli ha tagliato la manica destra, lasciando scoperto un taglio che ha da poco smesso di sanguinare.
-Forse perché lui era un Mangi...
-Signore! Abbiamo un problema!
Dalla cima di uno degli edifici, a cavallo di una scopa, scende un ragazzo giovane, con i capelli dorati e un'espressione di puro disprezzo dipinta sul viso. Ma nei suoi occhi scuri e anche nei suo gesti esagerati vedo qualcosa di...
-Che c'è Meadowes? - domanda Scrimgeour.
Meadowes.
Quel nome mi procura una fitta al cuore terribile.
Dorcas. La mia Dorcas.
E questo deve essere suo fratello minore, David, il ragazzo prodigio della squadra di Scrimgeour.
Remus mi ha raccontato che combatte come una furia, con rabbia e incoscienza. Una pessima combinazione.
La perdita del padre e della sorella devono pesargli incredibilmente.
-Hanno avvistato i Lestrange! Vicino a Nottingham! Dieci chilometri a sud est! - annuncia, prima di lanciarmi uno sguardo che è puro acido. Quelli sono occhi di una persona che mi lascerebbe un Avada Kedavra senza pensarci. Non prima di avermi torturato a lungo.
-Non c'è la casa di Frank Paciock lì vicino? - domanda Bones.
-Sì esatto- risponde David Meadowes.
-Meadowes, prendi la squadra e andate a controllare, li voglio vivi! Soprattutto Bellatrix Lestrange! Avvisate anche la squadra di Moody! Io intanto mando un messaggio a Dumas! Bones, ti va di accompagnarmi ad Azkaban?- chiede poi Scrimgeour.
È evidente che Bones preferirebbe una visita all'inferno piuttosto.
Ma annuisce.
-Vado- dice subito Meadowes.
Si smaterializza davanti ai nostri occhi.
-Voi! Vedete se trovate qualcosa in quel disastro! - ordina Bones.
-L'ufficio di Caramell dovrà fare gli straordinari- commenta a bassa voce uno dei maghi che mi circondano.
-Probabile- replica un altro.
-Silenzio! Gettiamo questo bastardo in pasto ai Dissennatori e poi raggiungiamo Meadowes! - ordina Scrimgeour.
Mi strattonano in piedi e io guardo intorno all'enorme cratere alcuni maghi che si affannano.
Uno di loro, con i capelli grigi e lo sguardo disgustato, sembra aver trovato qualcosa. Lo ripone in una scatola.

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