È brutto essere circondati da persone che ti dimostrano la loro fiducia e la loro onestà, e non riuscire a muovere un passo verso di loro.
Pensare che tanto quelle persone andranno via, come tutte quelle a cui hai dedicato la tua stessa anima e sono scappate via come se niente fosse.
È brutto non riuscire più a fidarsi, quando è l'unica cosa che in realtà vorresti fare
Le brutte esperienze ti impediscono di cambiare, di buttarti tra la gente e provarci.
Questa sensazione la capisco bene, ma non posso fare a meno di ricaderci di nuovo. Continuamente. Come una stupida.
Anche se so cosa si prova ad essere feriti dalle persone che più amo, non posso fare a meno di fidarmi.
Mia madre dice sempre : "Beh? Se questa volta non ti è andata bene, non vuol dire che sarà sempre così. Buttati. Devi vivere la tua vita."
Porta sempre il rossetto rosso fuoco, i capelli biondi raccolti sempre in uno chignon elegante. Non l'ho mai vista con vestiti come una tuta o una semplice maglietta. È sempre stata una donna elegante e raffinata.
Sorride sempre.
Si dimostra sempre forte davanti a me. L'ho vista piangere solo al mio diciottesimo compleanno.
È sempre stata il mio angelo custode. Mi da sempre consigli, sa sempre cosa dire per tirarmi su di morale. E ora mi manca. Mi manca come l'aria.
Ci separano pochi chilometri ma a me sembra di stare dall'altra parte del mondo.
"Signorina può scendere. "dice il mio autista aprendo la portiera della macchina.
"Grazie Micheal." Gli sorrido.
Fa per prendere la mia valigia dal bagagliaio ma lo precedo.
"Ma signorina-"
"Micheal da qui ce la posso fare benissimo da sola. Puoi dire a mio padre che mi hai accompagnata fino alla porta del mio appartamento." Lo prego con lo sguardo. "Gli puoi raccontare questa piccola bugia vero?"
Lui scuote la testa sorridendo. "Certo signorina Miller."
Lo saluto con un cenno della mano, e trascino la mia valigia fino al portone del palazzo.
Mi sono trovata un posticino niente male, non è niente di esagerato. Mio padre si era offerto di pagarmi l'affitto e di scegliermi un appartamento in un bel quartiere, ma mi sono rifiutata. Ho deciso di lavorare tutta l'estate come cameriera, e avevo racimolato abbastanza soldi per pagare almeno i primi tre mesi di affitto.
L'appartamento che ho scelto ha due camere, una cucina, il salotto, un bagno e il balcone.
Decido di lasciare la mia valigia in camera mia e andare a vedere l'università.
"Ma come! Perché avete dato il mio appartamento ad un altro?! È inaccettabile una cosa del genere!" Grida una ragazza al portinaio. "Va bene che non ho pagato l'affitto ma mi potevate avvertire! E ora che faccio?!" Continua alzando le mani al cielo.
Mi avvicino per capire meglio.
L'unica cosa che non mi piace del mio carattere, è la mia ostile curiosità.
"Ehm, io ho una camera libera nel mio appartamento." Dico sorridendo.
Gli occhi della ragazza si vivacizzano, e con un salto è vicina a me, e mi stritola in un caloroso abbraccio.
Mi piace aiutare le persone, è il minimo che posso fare dopo ciò che è successo l'anno scorso...
È per questo che ho scelto di studiare medicina e di diventare una grande dottoressa. Voglio salvare vite, invece di metterle in pericolo. Voglio provare a lottare per le vite delle persone. Perché tutti meritano una seconda chance. Ed è anche un modo per tenere la mia coscienza pulita.