L'ira di Achille

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Sull'accampamento era scesa una nube nera, portatrice di tristezza. Troia stava vincendo la battaglia. Le uniche parole che udivo erano morte e distruzione. Stavamo perdendo la guerra, stavamo perdendo i nostri uomini, la nostra speranza, il nostro onore. Ma a me non importava, avevo subito un torto e mi ero ripromesso di non combattere. La mia decisione, però, faceva posare spesso un enorme peso sul petto: era difficile veder morire tutti i miei compagni. Proprio per questo Patroclo cercava di convincermi a combattere per salvarli, ma non ho mai ceduto: il mio onore valeva di più. Era questo che mi ripetevo ogni giorno per convincermi che stessi facendo la cosa giusta.

 Ero, e sono, molto testardo, lo devo ammettere, ma se avessi messo da parte il mio egoismo solo per quel giorno adesso il mio amore sarebbe qui con me. Lo ricordo come se  fossi ieri. Il sole era già sorto da tempo quando Patroclo venne nel mio alloggio. Era in lacrime. Quelle piccole gocce rigavano le guance del ragazzo. Era bellissimo anche quando piangeva. Allarmato gli chiesi cosa ci fosse che non andava, ma conoscevo già la risposta. Dalla sua bocca uscirono queste esatte parole: "Achille, sono morti altri uomini. Non c'è speranza senza di te. Scendi in battaglia, combatti per la patria" "Mai! C'è di mezzo il mio onore, Patroclo" "Se non vuoi farlo per la patria fallo per me!" "Mi dispiace Patroclo, ma non lo farò!" "Se è questa la tua decisione la rispetterò, ma tu rispetterai la mia! Ci rivedremo presto Achille". Dopo se ne andò. Non ci feci molto caso, in quei giorni si comportava in modo strano: faceva domande su cosa provavo per lui, se era un sentimento sincero e se ,quel giorno in cui sarebbe morto, mi sarebbe mancato.

Ed io, ogni volta, rispondevo che l'amavo, che non gli sarebbe mai accaduto niente finchè io fossi stato in vita. Solo ora capisco a pieno ciò che è successo...

Mi addormentai dopo che Patroclo fece la sua uscita ed è stato proprio quello che non avrei dovuto fare. Morfeo mi stava proteggendo tra le sue braccia quando Patroclo, silenziosamente, prese le mie vesta e sicuro di sè andò in battaglia. I soldati greci si erano ormai convinti che, con me al loro fianco, avrebbero vinto. Nei loro occhi si vedeva ardere la speranza, o almeno così dicono.

Patroclo combattè con grande coraggio e ottenendo grandi risultati, finchè Ettore non lo sfidò. Nel preciso istante in cui Ettore tolse la vita al corpo del mio amato io mi svegliai e poco dopo mi giunse la notizia. Corsi e corsi, più veloce che potevo finchè non arrivai al campo di battaglia e lo vidi. Era disteso al suolo, il suo meraviglioso corpo era ormai vuoto. Mi abbassai fino ad arrivare al suo viso e lo guardai. Le lacrime iniziarono a scorrermi lungo le guance lentamente, poi non riuscii più a trattenermi e, le piccole gocce che mi rigavano il viso, si moltiplicarono. Gridai. Non poteva aver fatto una cosa così impensabile, non poteva aver pensato di farcela, non poteva avermi abbandonato.

Iniziai a dare leggeri pugni a quel corpo senza vita sperando che si risvegliasse e che con quella sua soave voce mi dicesse di smetterla. Ma non lo fece, non si svegliò, non tornò mai da me. All'improvviso la disperazione lasciò posto alla rabbia, alla voglia di vendetta. Mi alzai portando con me il suo corpo. Una volta arrivato al mio alloggio lo guardai un'ultima volta. Successivamente mi preparai.

Dovevo vendicarlo. Era stata colpa mia. Non mi sarei dovuto far sopraffare dalla rabbia, non avrei dovuto smettere di combattere, non avrei dovuto dare poco peso alle sue parole facendolo andare dritto verso la morte.

E' stata colpa mia ed ora devo rimediare.

Spazio Autrice

Salve gente. Questa è la mia prima storia quindi abbiate pietà di me nel caso non vi sia piaciuta. In tutto ci saranno tre capitoli, questo è il primo. I prossimi li pubblicherò in questi giorni. Niente, spero che vi sia piaciuto. Bye!!

                                                                                                                                                         Hope_

Tutta colpa mia /Patrochille/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora