Il cellulare vibrò improvvisamente, e Laura si affrettò a controllare il messaggio.
Mick: Ci siamo lasciati.
Sgranò gli occhi, non riuscendo a credere a quello che leggeva. Vedeva lo smartphone fra le sue mani muoversi spasmodicamente a causa del tremore che l'aveva invasa.
Lui lo diceva da tempo che era stanco, che non provava più niente, ma lei non avrebbe mai creduto che sarebbe successo davvero. Si sentì una persona orribile quando si rese conto di esserne felice.
Retta: Come stai?
Gli scrisse senza aggiungere altro, pronta a sostenerlo a distanza anche in quel momento, come faceva da più di un anno ormai.
Mick: Ti voglio vedere!
Il cuore iniziò a batterle all'impazzata, e una leggera sensazione di nausea s'impadronì di lei. No! Non doveva succedere. Non sarebbe mai successo. Una cosa del genere avrebbe rovinato tutto!
Retta: Scusami, devo scappare! Ci sentiamo!
Codarda.
***Nadia non faceva altro che sorriderle rassicurante: indossava dei pantaloncini neri e larghi, il top sportivo le copriva soltanto il seno, lasciando gli addominali in bella vista, e i suoi capelli castani raccolti nell'immancabile coda alta contribuivano a darle un aspetto ancora più atletico.
-Non riesco ancora a credere che ti sei finalmente decisa a venire in palestra con me!- Disse cingendole le spalle.
-Non mi sono decisa!- Puntualizzò Laura -Voglio solo dare un'occhiata all'ambiente, poi forse verrò.-
-Certo, certo!- Fece l'amica continuando a scortarla per la sala.
Laura odiava le palestre, odiava tutto quello che poteva metterla a disagio per via del suo corpo: che fosse andare a comprare dei vestiti, andare mangiare fuori, o fare qualunque tipo di sport. Detestava il suo aspetto, sapeva di essere grassa, e soprattutto sapeva che questo comportava lo scherno delle persone che potevano guardarla.
Sospirò a disagio nel sentire gli occhi della gente puntati su di lei. Erano tutti fissati con il loro fisico, chi faceva pesi, chi addominali, chi correva perdifiato sui tapis roulant... magari non la stavano neanche guardando, ma lei aveva comunque l'impressione che ridessero.
Espressioni come: "l'abbonamento in palestra deve farlo a vita", oppure "ma si è mangiata il personal trainer?", e chi più ne ha più ne metta, le aveva sentite ogni volta che aveva voluto provare a frequentare una palestra... quella gente si trovava ovunque, non poteva uscire di casa senza essere preparata a sopportare le sentenze di tutti.
Non era mai stata magra, ma dalle medie in poi era andata sempre peggio: più i ragazzini la prendevano in giro, e più si deprimeva, e continuava a mangiare per sfogarsi, dicendosi che non le importava veramente, mentendo a se stessa... alla fine la bilancia aveva iniziato a superare i novanta chili, ed era a quel punto che non aveva più voluto saperne di pesarsi.
-Nadia!- La voce entusiasta di un ragazzo la fece sobbalzare mentre era persa nei suoi pensieri. Lo vide apparire all'improvviso davanti a loro, e avvolgere senza inibizione la sua amica in un caloroso abbraccio.
Nadia lo scansò in malo modo, facendo fuoriuscire dai denti serrati una specie di ringhio.
-Te l'ho già detto come la penso sulle effusioni in pubblico!- Lo rimproverò.
-Scusa, scusa!- Rispose lui, portandosi la mano destra dietro la testa e sorridendo colpevole.
-Laura- la ragazza si rivolse all'amica -lui è quello di cui ti ho parlato: Mirko!-
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Perfetta per me
RomanceLaura potrebbe essere una ragazza felice, se soltanto stesse bene con se stessa... per lei è il problema più grande è il suo corpo: è obesa, e a causa di questo si vede brutta, non si accetta e non riesce a relazionarsi con gli altri... tanto meno c...