...
...
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Bam-...
....
...
...Bambi-...
...
...
...BAMBINA! BAMBINA SVEGLIATI!.
...sentivo questa voce, ma il suono era ovattato...così dolce...
...
...
...BAMBINA!
Mi spaventai e mi misi a sedere di scatto. Guardai intorno spaesata. Vidi gli occhi di Benjamin a qualche centimetro dai miei. Trattenni un urlo per la paura, ma a quanto pare il terrore è chiaro sulla faccia dei bambini, perché Benjamin mi guardò stranito.
-che c'è?- chiese.
-sei pieno di sangue- risposi io.
-anche tu hai la bua qua!-ribattè lui indicandomi la fronte.
Mi toccai in quel punto ed effettivamente sentivo la carne lacerata sotto ai miei polpastrelli bruciare e sanguinare per quel contatto. Ritirai la mano schifata.
-Hai qualcosa per medicare le ferite?- dissi io con un tono calmo, anche se in realtà ero in ansia.
-Hey calmati bambina, ci sta già pensando la pioggia da quando ti sei fatta la bua-
Calmati? Pensavo di essere più brava a nascondere le emozioni. Forse Eleonora non mi aveva insegnato bene. O forse Benjamin aveva un'empatia strabiliante.
Aspetta, pioggia? Ero talmente tanto concentrata sulla mia ferita che non mi ero accorta che stesse ancora piovendo. Mamma mi avrebbe sicuramente sgridato!
-Hey! Bestia chiama bimba!-
Mi risvegliai dai miei pensieri.-dove mi trovo?-
-nel giardino sul retro di casa Rogers-
-ah, quindi sono a casa tua?-
-questa non è casa mia-
Rimasi confusa...come non era casa sua? Era casa Rogers! Era il giardino di casa sua!
-cosa?-
-questa non è casa mia!-
-avevo sentito benissimo, ma in che senso non è casa tua?-
-questa non è la mia vera casa-
-eh?-
-sei la prima persona oltre a Mary con cui ne parlo, quindi ritieniti fortunata-
-non capisco-
-nessuno capisce-
-no! Ti prego spiegami!-
-io non appartengo a questo posto. Voglio tornare a casa mia...-
Non so perché ma avevo l'impressione che potesse mettersi a piangere da un momento all'altro. Però non avrei visto la differenza tra le gocce di pioggia e le lacrime. E questa cosa faceva sentire triste anche me.
-non c'è un modo perché tu possa tornare a casa?-
-sì, c'è-
-dimmelo! Io ti aiuterò!-
-promettimelo!-
-promesso!-
-devi insegnarmi a usare quell'affare-
Indicò un oggetto colorato e allo stesso tempo pieno di ruggine
-l'altalena?-
-sì-
-e che cosa dovrai farci una volta che ti avrò insegnato ad andarci?-
-ti spiegherò quando saremo riusciti a farlo funzionare-
Avevo letteralmente degli enormi punti interrogativi che mi giravano intorno al cervello. Non mi aveva spiegato nulla. Ma il fatto che lui si fidasse di me, dava a me una strana familiare fiducia verso di lui.
...Ci incamminammo verso le altalene...
...Ci sedemmo insieme sull'ampia seduta...
...Ci stavamo perfettamente...
-basta solo spingersi avanti e indietro...così!-
...Gli mostrai...
...Lui mi copiò...
...Io diedi una spintarella con i piedi...
...Ci coordinammo...
...E finalmente andammo in altalena insieme...
...CONTINUA...
Angolino autrice
Okay ecco a voi il nuovo capitolo.
A cosa servirà mai l'altalena a Benjamin? Qual è la sua vera casa? E la sua famiglia? Chi è Eleonora? Chi è Mary?Lo scoprirete tra poco....
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LA BESTIA
ParanormalIn una cittadina, viveva un bambino molto particolare. Tutti lo chiamavano "la Bestia". Ma perché quell'essere veniva chiamato "Bestia"? Chi era? Da dove veniva? Perché giocava sempre con quell'altalena sul retro di casa Rogers?