La rinascita

7 0 0
                                    

"Ahhh" le urla di mia madre erano disperate, sedici ore di travaglio; non volevo uscire, quella era casa, non volevo essere strappata dal mio luogo sicuro per entrare in un mondo pieno di pericoli, paure e senza difese.

Questo voleva dire abituarsi di nuovo e ricominciare.

Finalmente il giorno 20 alle ore 20, riuscirono a farmi uscire con un parto naturale; in omaggio per mia madre c'erano, ovviamente, 20 punti. 

Coincidenze?

Non credo.

Sto ripensando a tutto cio', mentre fisso la mia valigia, i miei scatoloni, pronta a partire, a vivere, ad abituarmi di nuovo.

Mi chiedo come sarà la mia vita al College. Mentre sono intenta ad immaginare, in lontananza, sento la voce di mia mamma rimbombare fino al piano di sopra: "Elisa, faremo tardi, il camion deve partire e l'aereo è fra meno di un'ora!!"; mi alzo di scatto e porto giù le ultime cose.

"Eccomi mamma, stavo finendo di impacchettare"- "Muoviamoci dai"-risponde lei; mentre sul suo viso noto preoccupazione, tristezza ed euforia, con un sorriso forzato, capisco che dovrei abbracciarla, ma non lo faccio. Rimango a guardare i suoi movimenti, quasi robotici; salgo in macchina ed accendo la radio.

Parte la mia canzone preferita, i Green day riecheggiano nell'aria, mentre a mia madre scende una lacrima e l'asciuga velocemente , troppo tardi; i miei occhi scorrono fra lei e la strada, non dico niente, come sempre.

Mezz'ora dopo siamo dirette all'imbarco, mi giro verso mia madre per salutarla.
Cerca a stento di trattenere le lacrime, le dico che deve stare tranquilla, la chiamerò quando sarò atterrata, mi guarda con aria nostalgica, annuisce e mi saluta.

-1998.Where stories live. Discover now