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Stava per avere una crisi.
Si alzò da quel letto e cominciò a dimenarsi, cercando di togliersi quelle bende che gli avvolgevano le braccia.
Mi avvicinai a lui, cercando di mantenere la calma: gli presi le mani, un po' violentemente, in modo da fermarlo. Non doveva togliersi le fasce, sennò avrebbe ricominciato a mordersi.
Sí, Jimin per farsi del male si mordeva violentemente, cercando di strapparsi la pelle.
-"Andiamo, piccolo, mettiti a letto e fai il bravo, dai." feci tantissima fatica a farlo sedere ma si opponeva in tutti i modi possibili e immaginabili: era fortissimo.
Ero indecisa se premere o no quel pulsante che Jungkook mi aveva esplicitamente detto di schiacciare, per venirmi in 'soccorso'- come diceva lui-, in caso di emergenza.
Ma io volevo cavarmela da sola.
Volevo dimostrare a tutti, in quel ospedale, che non avevo bisogno di nessuno.
Dovevo prendere quelle maledette pillole o siringhe che avrebbero sicuramente fatto effetto, calmandolo, da quell'armadietto ma sembrava seriamente troppo lontano.Dopo ben cinque minuti di impulsi suicidi, ricominciò a piangere.
-"T-tu," disse tra i singhiozzi "mi h-hai fatto ricordare mio f-fratello!".
Cominciò a singhiozzare di più.Per asciugarsi le guance, si passò la manica della sua uniforme- era veramente troppo grande per lui: dovrei fargliela cambiare- e ricominciò a parlare, spostando le sue mani sui suoi capelli, tirandoli leggermente.
-"Non dovevi..." cominciò ad alternare piccoli gridi a singhiozzi.
Mi avvicinai un po' a lui, prendendolo dolcemente da un braccio e iniziai a coccolarlo.
-"Shh," sussurrai "va tutto bene, Jim. Calmati, ora ci sono io." e, dopo aver pronunciato questa frase, lo strinsi un po' di più a me.
Non parlò. Non disse più niente.
Si raggomitolò solo di più tra le mie braccia- un segno di mancanza d'affetto?- e si addormentò.Lo presi in braccio- pesava pochissimo, porcula- e lo misi a letto. Notai dalle sue braccia che, però, era ancora troppo teso.
Mi avvicinai all'armadietto, in modo da prendere la siringa e quello strano liquido che farebbe calmare anche un toro, per somministrargliela.
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Madness - Park Jimin
FanfictionPark Jimin è un ragazzo problematico, costretto a stare in una clinica psichiatrica, controllato dalla nuova assistente, Michaela. "Sai, a volte si ha solo bisogno di qualcuno che ti faccia sentire speciale" "Vuoi essere quel qualcuno?"