Riapro delicatamente gli occhi continuando a vedere per un attimo tutto sfocato.
Ricordo solo che qualcuno mi ha succhiato parecchio sangue prima di farmi perdere i sensi, ma non credo sia stato qualcuno della mia famiglia.
Mi tiro leggermente su sedendomi sul divano su cui ero sdraiata.
Non riesco a capire dove mi trovo, questa non è casa mia.
"Hai visto Teddy? Si è svegliata" sento qualcuno dalla voce inquietante alle mie spalle leccarmi il collo.
"Che schifo" dico io mettendomi una mano su quel punto del collo e girandomi per guardare chi sia.
"Ha un bel caratterino la puttanella" dal nulla appare un ragazzo sul divano di fronte al mio che si sistema il cappello per poi guardarmi.
"Puttanella?" gli rispondo io a tono alzando un sopracciglio.
"Voi tacete. E tu ridammi tavoletta" mi ordina un altro prendendomi il collo con forza e iniziando a stringere la presa, penso di avere capito dove sono finita.
"Merda" lo interrompe un altro sbattendo un pugno sulla parete e facendolo così mollare la presa.
Tossisco per un attimo cercando di riprendermi, il mal di testa non bastava.
"Non ho la minima idea di chi sia questa tavoletta di cui parli. Ma soprattutto non ho idea di chi siate e del perché uno di voi mi abbia morsa e trascinata in questo posto"
"Oh beh, è stato quello laggiù"
"Spacca muri?" sentendo la mia domanda il ragazzo con il cappello fa una breve risatina.
"Sai mi piaci, puttanella" senza che me ne accorgessi si era già spostato dietro di me con la lingua pronta per leccarmi il mio lato del collo sinistro.
"Bene. Ora che siamo tutti qui possiamo passare alle presentazioni" lo interrompe un altro sistemandosi gli occhiali.
"Quello seduto laggiù è Shū, il primogenito" si tratta dello stesso ragazzo con cui stava discutendo Yuma sulle scale l'altro giorno, questo significa che era come pensavo, mi trovo alla dimora Sakamaki.
"Io sono il secondo figlio, Reiji. Lui è Ayato, il terzo" a malapena mi ha degnata di uno sguardo, credo che quella tavoletta a cui si riferisce sia Yui.
"Kanato"
"La prossima volta lasciati assaggiare" mi dice il ragazzo con le occhiaie che porta in mano l'orso di peluche.
"Raito"
"È un piacere, puttanella" è quello col cappello, se non la smette di chiamarmi in questo modo ho seriamente paura di come potrei comportarmi, ma essendo in una villa circondata da vampiri che ancora non conosco è meglio mantenere la calma.
"E Subaru, l'ultimo figlio"
"Che perdita di tempo" spero che ogni volta che apre bocca non debba spaccare una parete.
"Seguimi. Ti mostro la tua stanza" mi dice Reiji iniziando a camminare verso le scale.
"Io non vengo da nessuna parte. Prima esigo delle spiegazioni"
"Sta calma Airbag, non ti agitare" mi risponde Ayato con tono tranquillo.
"Airbag?"
"Si. Quanto hai di tette?"
"Ma come ti permetti?" gli domando io alzandomi dal divano innervosita e arrossendo leggermente.
"Abbassate la voce. State disturbando la mia musica" dice Shū sdraiato sul divano di fianco al camino sempre con gli occhi chiusi.
"Ora basta, veniamo al dunque. Asaka da oggi vivrai qui con noi" mi comunica Reiji lasciandomi senza parole, non riesco a capire il motivo di questa loro decisione, forse potrebbe essere causata dal rapimento di Yui.
"Io torno a casa" dico io dopo qualche secondo di silenzio camminando verso la porta leggermente innervosita.
"Non muoverti. Sei in una casa piena di vampiri. Non credo ti convenga sfidarci, umana" mi risponde Reiji guardandomi con la coda dell'occhio e sistemandosi gli occhiali.
"Sembra quasi ci sia stato uno scambio culturale tra me e la biondina"
"Puttanella, amo il tuo carattere" mi risponde Raito con l'ennesima risata, almeno so che la mia battuta non faceva poi così schifo.
"Se sono obbligata a restare qui posso sapere almeno il perché mi avete presa?"
"Finché non tornerà tavoletta rimarrai qui. Non è poi così diverso da uno scambio culturale, Airbag" sospiro e seguo Reiji per vedere quale sarà la mia stanza, arrivata a questo punto credo mi abbiano presa come un ostaggio, non serve che me lo dicano loro per farmici arrivare.
"Questa è la tua camera" do un occhiata dentro, dopotutto non mi dispiace.
"Preferivo quella di casa mia"
"Non mi interessa ciò che preferisci. Te la farai andare bene" sospiro ed entro chiudendo la porta e lanciandomi sul letto.
L'unico modo per avvisare i miei fratelli è andare a scuola, ma considerando la situazione non credo mi lasceranno andare molto facilmente.
Apro alcuni cassetti e noto che ci sono dei vestiti della mia taglia, evidentemente avendo previsto il mio arrivo mi hanno comprato qualcosa da indossare.
"Andrò a farmi una doccia" esclamo io preparandomi le cose e scendendo dal letto per poi raggiungere il bagno.
Mi tolgo quello che indosso ed entro nella doccia prendendo la spugna gialla che ho di fronte.
Inizio a pensare che la mia permanenza qui non sarà facile, questi vampiri sono diversi da quelli che vedo tutti i giorni, spero solo non mi succeda nulla.
Finita la doccia mi copro con un accappatoio verde acqua ed esco dalla stanza con i capelli legati da un turbante.
Guardo avanti a me facendo un leggero grido di spavento, c'è quel tipo con le cuffie sdraiato sul mio letto come se nulla fosse.
"Shū. Potresti uscire per favore?" gli chiedo io arrossendo date le mie condizioni.
"Taci. Non rovinare la mia musica" è abbastanza rilassato, sembra se ne freghi di dare fastidio.
"Dovrei cambiarmi"
"Allora fallo" gli lancio l'asciugamano che avevo in mano sulla faccia.
"Non se ne parla. Esci subito!"
"Che seccatura" mi risponde lui spostando l'asciugamano dal suo viso e guardandomi con la coda dell'occhio.
D'un tratto mi afferra il braccio tirandolo a se e facendomi finire seduta sopra di lui.
"S-Shū..che cosa vuoi fare?" senza darmi nessuna risposta mi stringe tra le sue braccia facendomi arrossire di nuovo.
Il turbante mi era caduto e i capelli mi erano scivolati sul lato sinistro del collo lasciando completamente scoperto quello destro.
"L-Lasciami" senza darmi ascolto affonda i suoi canini nella mia pelle stringendomi sempre più forte a lui.
Sento il sangue uscire dal mio corpo, Shū non sembra avere intenzione di fermarsi.
"È particolarmente dolce" mi dice guardandomi il collo per poi mordermi una seconda volta.
Inizio a sentirmi debole, mi sta togliendo parecchio sangue, non riesco a trovare un minimo di forza per reagire.
"Shū..ti prego"
"Fa silenzio. Lasciami bere in pace" affonda i canini una terza volta nella mia pelle ma nel petto.
Mi sta letteralmente prosciugando, sono troppo debole per potergli dire anche solo una parola.
"Adesso smettila Shū..finirai per uccidermi" gli dico facendo scendere una lacrima lungo il mio viso.
"Non ho mai assaggiato del sangue così strano"
"Shū.." fa passare le dita sui segni del suo primo morso con sguardo pensieroso.
Riesco a malapena a tenere gli occhi aperti e vista la situazione svenirò a breve.
"Sei sicura di essere umana?" i suoi occhi intenti a fissare i miei mi provocano un leggero imbarazzo nei suoi confronti.
"Che intendi dire?"
"Chiedevo solo" lo vedo alzarsi lasciandomi appoggiata al letto.
"Comunque. Da oggi mi appartieni" rimango abbastanza sorpresa dalle sue parole poggiando la mia mano sul lato destro del collo.
"Io non appartengo a nessuno di voi" gli rispondo io utilizzando le mie ultime forze rimaste.
"Ti ho avvertita" in un attimo sparisce nel nulla senza aggiungere altro.
Improvvisamente cado sul letto sdraiata e chiudo gli occhi per poi svenire.
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Diabolik Lovers: oltre la sete [In pausa]
FanfictionAsaka Mukami. Non avrebbe mai voluto che la sua famiglia cadesse in rovina in quel modo. Sua madre l'ha lasciata ai suoi quattordici anni in seguito ad una grave malattia. Il padre invece ha preferito sparire per anni fregandosene di avere una mogli...