capitolo 1

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Non posso arrivare in ritardo il mio primo giorno di lavoro, continuava a torturarsi il giovane uomo, nel vano tentativo di velocizzare la metropolitana con la forza del pensiero.

In quel frenetico e umido lunedì mattina di fine estate, Kim Namjoon, si dirigeva verso il suo primo giorno di lavoro come professore di letteratura. Il neo-professore aveva 26 anni, e tanta voglia di iniziare al meglio a lavorare.

Kim Namjoon era un uomo brillante per la sua giovane età, non a caso, riceveva frequentemente  inviti per conferenze diplomatiche o riunioni di un certo livello, alle quali, il più delle volte, era anche l'ospite più piccolo.

I temi riguardanti erano tra i più vaghi: recensioni relative a poesie appena uscite, ingiustizie sociali o argomenti delicati, e revisioni di romanzi.

Il nuovo insegnante però rimaneva pur sempre un ragazzo, a volte con la testa tra nuvole, a cui non dispiaceva dedicare del tempo alla sua fidanzata, andare, perché no, al luna park e ogni tanto dedicarsi un birra in compagnia dei suoi miglior amici.

Dopo aver terminato l'università a pieni voti, Namjoon non aveva desiderato altro che una cattedra da insegnante. Voleva lasciare qualcosa nelle menti dei ragazzi, come prima di lui aveva fatto proprio il suo insegnate delle superiori. 

Dopo diversi colloqui andati male, data la sua "inesperienza con gli adolescenti" , qualcuno credette nelle sue potenzialità, e colui non era altro che il preside di una delle più prestigiose accademie del paese: la music&dance Accademy.

Ancora non poteva crederci, lui un insegnate della music&dance Accademy, non era cosa da tutti i giorni ... 

... E ora stava arrivando in ritardo!

Arrivato alla stazione stabilita iniziò una corsa contro il tempo. Continuava a tenere gli occhi fissi sulle lancette del proprio orologio schivando le persone come in una corsa ad ostacoli.

Namjoon era talmente concentrato su come il tempo richiamasse a sé i secondi, da non notare un ragazzino e, correndo verso l'uscita della stazione, si scontrò con quest'ultimo.

< Ahio! >

Lo studente, perse l'equilibro cadé  a terra e, con lui, una marea di fogli, che prima dello scontro teneva gelosamente tra le mani.

< Grandioso ... un intera estate a studiare Giacomino Leopardi e Ugo Foscoletto, per che cosa? Per assolutamente niente ... > Disse il ragazzo a terra guardando con frustrazione, un fascicolo di fogli che era andato a depositarsi in una pozzanghera sudicia della metropolitana.

< Oh santo cielo scusami tantissimo! Ti sei fatto male?> Domandò Namjoon al ragazzo aiutandolo a rialzarsi e a raccogliere ciò che era appena caduto.

< No, niente di rotto. Solo che adesso, chi la sente la ramanzina di quella? > sospirò il ragazzo, roteando gli occhi verso il cielo.

< Mi dispiace davvero, raccontagli come è andata. > Cerco il professore di rassicurarlo, asciugando in qualche modo quella che sembrava una ricerca con i fiocchi.

L'alunno gli lancio uno sguardo di ghiaccio, per poi strappargli dalle mani l'insieme di fogli.

< Lascia stare, puoi anche esserti rotto la clavicola destra ma no! Quella vuole il progetto il giorno stabilito, vecchia stronza ... cazzo AH.>

mentre continuava a lamentarsi all'improvviso al ragazzo arrivò una fitta alla caviglia, Namjoon si preoccupò all'istante.

< Ehy tutto bene?>

< Si si, dev'essere solo un crampo vai tra ... Ahii.> Si appoggiò al professore senza volerlo.

< No amico credo di averti procurato qualcosa di grave devi aver messo male il piedi quando ti ho spinto. Un brutto voto e una storta al piede, scusa ragazzo ho combinato proprio un bel casino.>

< Vorrei dirti di no per essere gentile e cortese ma... > Il ragazzo gli rivolse un sorriso ironico per poi cancellarlo e terminare la frase con arroganza.

< Non oggi. Si coso, hai creato proprio un bel casino, ora vai prima di fare altre cazzate me la cavo da solo. >

Ormai Namjoon aveva lasciato perdere il proprio posto di lavoro, probabilmente lo aveva anche già perso, ora la sua priorità era aiutare quel ragazzino si sentiva ovviamente responsabile per il disastro che aveva causato, e non poteva camminare come se non fosse successo niente. 

< Non se ne parla ti accompagno all'ospedale qui vicino e pagherò i danni, davvero.>

< Non ci penso neanche. Se proprio vuoi darmi una mano accompagnami a scuola è il primo giorno non devo fare tardi, poi mio fratello mi potrebbe mettere in punizione per mesi se salto il primo giorno. >

Il maggiore, e di sicuro anche il più maturo tra i due, cerco di fargli cambiare idea.

< Ragazzo hai preso una storta non ti sto portando alla sala giochi ti sto portando all'ospedale, manda un messaggio a tuo fratello così che ci possa raggiungere. >

Anche dopo queste parole il minore non voleva sentire ragioni, il suo obbiettivo era arrivare a scuola, puntuale!

< Non se ne parla. Non vuoi accompagnarmi a scuola? Ottimo faccio da solo. Togliti di mezzo sto facendo anche tardi per colpa tua. Cazzo 10 minuti e suona.> Disse il minore staccandosi dal braccio del professore e mettendosi in piedi tenendo attenzione a non appoggiare troppo quello destro.

Namjoon scosse la testa, Che ragazzo cocciuto santo cielo. Ovviamente non era disposto a lasciarlo in quello stato.

< Va bene, Va bene, ti accompagno a scuola in qualche modo dovrò pure sdebitarmi.>

Il maggiore dei due si accovaccio all'altezza dello studente per poi mettere il braccio quest'ultimo intorno al proprio collo.

< Dove vai a scuola? >

Namjoon si mise in spalla lo zaino dello studente, e quest'ultimo prese le altre due borse che aveva con sé: il maggiore suppose Educazione Fisica da una parte, e Arte dell'altra.

Giornata impegnativa vedo.

< Faccio il terzo anno alla music&dance Accademy, non è lontana da qui. >

Namjoon spalanco gli occhi per lo stupore ma non disse nulla al ragazzo, feccendo finta di niente.

< Sono sicuro che la professoressa di letteratura non ti dirà niente. >

Il ragazzo gli rivolse uno sguardo scioccato, quasi a dire che si stesse prendendo gioco di lui.

< Cavoli amico o non la conosci, opzione più probabile,  oppure la conosci e ti sei fumato una foresta intera. >


Salve belle persone spero che questa storiella possa piacervi, non è nulla di elaborato, la trama è molto semplice. Fattemi sapere se vi piace o meno. I LOVE YOU

Strange  School // NamJinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora