"La parola Trapnest significa nido o rifugio che intrappola. Una volta entrati diventa impossibile uscirne con le proprie forze.
Ho sempre pensato che solo un uomo con una grande sete di potere potesse ideare un nome così."
Rigiro lentamente il mio caffè mentre aspetto l'arrivo di Joseph e Clarisse. Come al solito sono in ritardo. Non mi sorprendo, ormai sono anni che li conosco. Poso svogliatamente il mio sguardo sulla mia borsa, mentre assaggio un sorso di caffè. Stringo gli occhi deliziata. Dovrei finire di leggere il libro per poi restituirlo a Joseph, ma non è propriamente il mio genere di lettura abituale. Un libro che parla di gladiatori forzuti e sexy che si buttano volentieri in un'arena piena di leoni e che si ammazzano tra di loro solo per vedere chi ce l'ha più lungo, non è assolutamente il mio genere di lettura. Niente contro i gladiatori sexy ovviamente. Sospiro, tremendamente annoiata. Odio quando fanno ritardo, cazzo. Sicuramente Clarisse starà litigando per la millesima volta con Seth, il suo ragazzo storico. Fanno schifo insieme, e non so sinceramente come faccia Clarisse a starci. Anzi, lo so in realtà. I genitori di Clarisse amano Seth, e visto che Clarisse fa tutto quello che le dicono i suoi genitori perché vive solo per avere la loro approvazione, lei ci sta insieme. Anche se ha ormai venticinque anni. Evviva l'indipendenza. Joseph invece, sarà reduce da qualche sbornia e si troverà a casa di qualche tipo che ha rimorchiato. Mi fanno pena quei poveri ragazzi. Joseph gli tratta come se fossero dei giocattoli. E loro, stupidi, ci cascano. Scuoto la testa, accennando un sorriso. Joseph sarà anche gay, ma rimane comunque un bastardo. Lascio la tazza di caffè sul tavolino e decido di voler finire quel dannato libro, ora o mai più. Mentre inizio a leggere la scena più noiosa di tutto il libro, un rumore di moto attira la mia attenzione e quella di tutti i commensali. Alzo di scatto gli occhi e sorpresa vedo una ventina di Harley che si fermano al semaforo difronte la caffetteria. Motorcycle Club, il club di biker più pericoloso di tutta America si trova proprio a Denver, la città dove ho deciso di trasferirmi da cinque anni ormai. La prima volta che gli ho visti, all'età di ventuno anni, ricordo quella sensazione di pericolo e violenza che li circondava. Mi ricordo di aver guardato il loro capo quella volta, qualcosa di proibito e selvaggio, bello da far mozzare il fiato con due occhi color del ghiaccio, lunghi capelli neri e un pizzetto che mi ha fatto tremare le gambe. E ancora oggi, seduto sulla sua Harley, è bello da morire. L'osservo in lontananza attenta e in allerta. Per quanto sia bello, è pericoloso. Sono così concentrata ad osservare quelle venti persone appartenenti al club che non mi accorgo dell'arrivo di Clarisse e neanche del suo urlo.
" Ciao Tettona " urla precipitandosi sulla sedia alla mia destra mentre distolgo di scatto lo sguardo dal club. Con la coda dell'occhio noto che si sono girati tutti dalla nostra parte. Merda.
" Ciao Carisse, chiudi quella boccaccia. " rispondo leggermente arrabbiata mentre chiudo di scatto il libro e lo rimetto a posto. Clarisse mi guarda con uno sguardo divertito.
" Oh, scusami. Ti ho rovinato la vista del tuo splendido biker?" domanda retorica mentre sistema la sua borsa di fianco la mia.
" Zitta o ti sentiranno. E poi non è il mio biker e inoltre non lo guardavo affatto. Smettila. Hai attirato inutilmente la loro attenzione" le rispondo a bassa voce mentre lancio un'altra occhiata verso il loro gruppo. Merda. Sono ancora girati verso la nostra direzione. Ok, calma ora gireranno a destra per tornare al club non appena parte il verde.
" Secondo me tu saresti perfetta per Luky " mi informa mentre decide cosa ordinare. Sbatto gli occhi incredula. Cosa?
" Ma se neanche lo conosci e poi non sono perfetta per lui. Proprio per niente" sbotto incredula. Questa è davvero bella. E okay che a ventisei anni ho avuto massimo due relazioni, però così esagera.
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Motorcycle Club
Romance"La parola Trapnest significa nido o rifugio che intrappola. Una volta entrati diventa impossibile uscirne con le proprie forze. Ho sempre pensato che solo un uomo con una grande sete di potere potesse ideare un nome così."